Le Orchidacee di Castellammare di Stabia e Monte Faito

Le Orchidacee di Castellammare di Stabia e Monte Faito

articolo del dott. Ferdinando Fontanella

Pubblichiamo per gli appassionati e i ricercatori della natura del comprensorio stabiano questo articolo scientifico sulle Orchidacee.

L’articolo è apparso nella rivista del Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee, GIROS Notizie, quadrimestrale Anno 2009 – gennaio – n° 40.  

Per l’edizione online di questo lavoro si è deciso di pubblicare la scansione della copia cartacea e aggiungere una carta del territorio indagato, gentilmente elaborata dal Cartografo Giovanni Visetti.

Le Orchidacee di Castellammare di Stabia e Monte Faito

Le Orchidacee di Castellammare di Stabia e Monte Faito

Cartografia: le orchidee di Castellammare di Stabia e Monte Faito.

Cartografia: le orchidee di Castellammare di Stabia e Monte Faito.

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 25

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 26

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 27

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 28

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 29

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 30

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 31

GIRNOS Notizie n. 40 pag. 32

Note: Per eventuali citazioni bibliografiche riportare: Fontanella F., 2009: Le Orchidacee di Castellammare di Stabia e Monte Faito. – GIROS Notizie 40: 25-32.

Per richiedere copia cartacea della rivista GIROS Notizie, quadrimestrale Anno 2009 – gennaio – n° 40: consultare il sito web www.giros.it oppure scrivere al Direttore GIROS Notizie, Archivio arretrati Mauro Biagioli: mauro.biagioli@giros.it

GIRNOS Notizie n. 40

Avvertenza importante sulle Orchidacee:

in Campania, le Orchidaceae sono tutelate dalla legge Regionale N° 40 del 25 Novembre 1994 “Tutela della flora endemica e rara” (bollettino ufficiale della Regione Campania del 29/11/1994).

Pertanto, quelli che avranno la fortuna di incontrare un’orchidea selvatica è bene che non la raccolgano, per i seguenti motivi:

  1. Il solo fiore sfiorisce rapidamente, le piante prelevate dall’ambiente naturale non possono essere coltivate poiché, in genere, non sopravvivono al cambiamento.
  2. Si priva la pianta dell’importante funzione della riproduzione sessuale, mettendo a rischio la sopravvivenza, locale e globale, della specie.
  3. Il miglior modo per apprezzare queste piante è, dunque, osservarle nel loro contesto naturale conservando le loro immagini tra i ricordi più belli.

Ferdinando Fontanella
Twitter: @nandofnt

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *