Antichi mestieri stabiesi
Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.
Maurizio Cuomo
Materassaio
( a cura di Antonello Ferraro )
Fino alla seconda metà degli anni settanta esisteva la figura del “materassaio”. In quel periodo era molto presente nelle case il materasso di lana.
Al fine di eseguire una manutenzione del materasso, che risultava appiattito (quasi compresso) per l’utilizzo, ogni anno, si scuciva e si estraeva la lana che poi veniva lavata, stesa al sole ad asciugare, cardata ed infine rimessa nel materasso.
Al “materassaio” veniva affidato il compito di rinfilare i fiocchetti e di ricucire il bordo del materasso con degli aghi lunghissimi (i cosiddetti aghi saccurali), da un lato all’altro del materasso.
Tutta l’operazione durava qualche giorno e spargeva una fastidiosa polvere per tutta la casa. Il materassaio era l’artigiano che ridava forma e bellezza ai materassi.
Il suo periodo di lavoro, quindi, era limitato ai mesi estivi (luglio/agosto) per terminare prima del periodo delle “bottiglie di pomodoro”.
La figura del materassaio si è estinta con l’avvento e il diffondersi dei materassi Permaflex.