Escursionisti stabiesi
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La Terrazza del Dottore
( Scheda tecnica del percorso )
Itinerario:
Campo del Piro (1128 m) – Terrazza del dottore (1268 m).
Durata:
1 ora e 30 minuti (compreso ampie soste di rilevamento).
Lunghezza:
3,5 km circa.
Difficoltà:
E (Escursionistica – media difficoltà).
Dislivello:
140 mt.
Tipo di percorso:
Questo breve percorso è prevalentemente a carattere agevole e turistico: il primo tratto che ha inizio al “Campo del Piro”, si snoda su di un sentiero largo e ombroso, con piano di calpestio in terra battuta che attraversa una bellissima faggeta. Uscendo dalla faggeta ha inizio un sentiero pietroso, ben marcato e soleggiato. Il tratto mediano in sterrato è leggermente in pendenza e potrebbe risultare meno agevole, per la presenza sul percorso di radici esposte e di qualche roccia (ostacoli che comunque non comportano particolari difficoltà di attraversamento). Il punto di arrivo, è un vero e proprio terrazzamento naturale in pietra calcarea, di straordinaria panoramicità.
Punti d’acqua:
Non presenti.
Segnaletica:
Presenti segnali in vernice bianco/rossa C.A.I., inoltre l’ingresso del sentiero è evidenziato da un cartello in legno di Legambiente.
Tipo di vegetazione:
La parte iniziale dell’itinerario attraversa una porzione della maestosa faggeta del Faito, si prosegue poi, nel tratto mediano su di un sentiero esterno ed assolato scoperto da vegetazione, per arrivare poi, nella parte finale, alla pietraia della “Conocchia” caratterizzata da una vegetazione di tipo erbacea.
Punti d’interesse:
Straordinari gli aspetti naturalistici e paesaggistici che il percorso offre.
Osservazioni:
Un percorso affascinante ed emozionante. L’escursionista inizia questa passeggiata accompagnato dalla rilassante penombra della faggeta, un ambiente fiabesco dove la vita per incanto sembra essersi fermata. L’apparente monotonia del Faggio viene ad un tratto spezzata, quando si esce dal bosco, vi sembrerà di attraversare uno “Star gate” che vi proietterà in un ambiente del tutto diverso dal precedente, ricco di vita, suoni e colori. Numerose e leggiadre farfalle, tra le quali riconosciamo la Lasiommata maera (Linnaeus, 1758) e la Melanargia arge (Sulzer, 1776) e un gran numero d’altri insetti, svolazzano tra una moltitudine di fiori profumati e colorati. Immobili lucertole si riscaldano al sole nell’attesa di qualche preda, una inerme lumaca (Limax sp.) sprovvista del suo guscio semplice e spettacolare nei movimenti, un nugolo di uccelli cinguettanti che vola qua e là di cespuglio in cespuglio. All’incanto appena descritto va ovviamente aggiunto l’impareggiabile panorama che il percorso offre, uno senario mozzafiato vi apparirà una volta arrivati alla “Terrazza del dottore”, vi sembrerà di stare sulla prua di una nave, dalla quale è possibile ammirare la Penisola sorrentina che s’immerge nel turchese del Mar Tirreno dividendo così di fatto il golfo di Napoli da quello di Salerno.
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