Bambinello

La Bottega del Presepe

La Bottega del Presepe

di Giuseppe Zingone

Quando l’estate scorsa tornando a Castellammare girando, camminando, salendo e riscendendo le strade del vecchio quartiere, mi sono piacevolmente imbattuto nella Bottega del Presepe, la mia curiosità era tale che non resistendo sono entrato e presentandomi ho chiesto di poter dare un’occhiata in giro.

Bambinello

Bambinello

Questa bottega è il sogno di tutti quei bambini, (ma anche adulti), che nel periodo Natalizio prestano le proprie mani, gli occhi e il cuore a chiunque ha bisogno di costruire il presepe; a casa mia l’autrice è ancora mia madre, oggi stupisce i miei figli come allora incantava me. Sarà per le luci colorate o dei vari personaggi: quei torvi popolani accompagnati da donne sgraziate o con corsetti succinti, gli animali cari ai bambini, la grotta con Maria, Giuseppe e il Bambinello che dall’Immacolata in poi diventano il cuore pulsante della casa.

Qui l’ospite è accompagnato, anzi sospinto alla contemplazione dinnanzi al presepe, affinché possa godere una scena che pur nella sua semplicità è antica ma sempre attuale, come la nascita di un figlio o di un nipote. La meraviglia, la simpatia, le osservazioni o gli appunti dell’imbarazzato e malcapitato parente sull’opera realizzata, erigono a piramide  la felicità dell’umile ideatore che quantifica in tal modo se lo  sforzo prodotto lo avvicinerà o allontanerà  dal Paradiso dei presepisti napoletani. 

Permettete allora che Vi presenti Massimo Vanacore, voglio precisare che dopo un primo incontro non resistendo sono andato a trovarlo con mia figlia e a scattare qualche foto il giorno dopo.

Massimo Vanacore

Massimo Vanacore

Massimo vi accoglie nel suo mondo incantato con quella dolcezza e calma che è tipica delle persone laboriose di un tempo, quel lavoro complesso e certosino che richiede un’attenzione continua, una precisione da orologiaio. La passione abita in questa bottega.
Mi ha anche raccontato la sua carriera professionale e di come ha dovuto abbandonare il vecchio lavoro che faceva e reinventarsi presepista tessendo il suo futuro intorno ad un’arte antica e alla cara immagine della Sacra Famiglia.
Pensate ci sono negozi che chiudono, altri che aprono e destinati al fallimento, tante sono le attività in crisi; in un contesto del genere Massimo che fa? Apre la sua bottega del presepe, ma è una follia! Una bottega che fa festa una volta all’anno e che non conosce i saldi, un lavoro atavico di costruzione, che però ha i suoi estimatori legati a ricordi bambini. Nel contempo Massimo è andato oltre, si è fatto conoscere anche fuori dalle mura cittadine. Che dire i miei eroi sono persone semplici quelle della vita di tutti i giorni e allora Massimo, sei il mio eroe!!!

L'attesa della creta

L’attesa della creta

Una bottega è una fucina d’idee, un luogo d’incontro, di cultura per antonomasia, un posto che se non c’è, lo devi costruire. Uno spazio dove le persone non solo comprano ma si confrontano, parlano, s’infervorano e costruiscono il proprio futuro partendo da una passione comune. Massimo mi ha detto: “Un Presepe non ha ragione d’esistere se non in una chiesa, quello è il suo luogo”, sono completamente d’accordo con te, sarà che sono un credente, o forse  perché anch’io aspettavo “ ‘O presepe r”o Viscuvato ” che gli operai del Cantiere allestivano per una intera Città che oggi ha smesso di riporre i suoi sogni e i suoi bisogni nelle mani di un Bambinello che almeno a Natale vuole essere ricordato… Ma c’è anche una chiesa domestica quella dei tanti cultori a vario titolo del Presepe, quella sacra delle famiglie fatte di madri, padri e figli, che per intere generazioni si legano a quel filo invisibile di cui  parla Eduardo nel suo Natale in Casa Cupiello e di  come la crisi della post-modernità che ci investe non può e non deve intaccare quei Valori che ci appartengono e meritano di essere tramandati.

Pastori da vestire

Pastori da vestire

Ed ecco che nella sua passione d’artista presepiale, Massimo ha coinvolto anche la moglie, è già raro trovare una donna che accompagni e sostenga la passione del marito, il compito di Giovanna è vestire i pastori anche qui l’addetto ai lavori sa quanto sia complesso rispettare le proporzioni del confezionare abiti in miniatura.
Ma Massimo Vanacore ha fatto molto di più, la sua bottega non l’ha voluta nella zona del San Marco dove è nato e cresciuto ma nel Centro Antico di Castellammare alla Salita prima Marchese De Turris, l’ha restaurata, mi si passi l’espressione “A propria immagine e somiglianza”, recuperando la muratura e mettendola in evidenza, scoprendo un lucernario (una piccola finestrella) chiuso da tempo immemore, arredando la bottega con manufatti d’epoca trovati o chiesti ad agricoltori e artigiani della zona. Una bottega Stabiese doc potremmo dire.

Scarabattola con Natività

Scarabattola con Natività

Io insegno a Roma, ma se fossi a Castellammare le mie classi beneficerebbero  tutte di una uscita didattica alla Bottega del presepe di Massimo, per imparare che gli antichi mestieri possono rinascere  grazie all’amore e perché no ai bisogni primari delle persone, ma anche per vedere come si crea una pecorella, come si lavorano i pastori, per toccare le stoffe che vestiranno Maria e Giuseppe. C’è un piccolo laboratorio nella sua bottega, è qui che ha spiegato a mia figlia come si opera sui manufatti plastici che presto diverranno oggetti d’arte, oggi come in passato, prodotti artigianali per intenditori ma anche per tutti coloro che vogliono tornare per un attimo bambini e ritrovare le proprie sane radici, in un evento che ci accompagna da duemila anni.

Alcune immagini

Alcune immagini

Immagino che adesso Massimo vi stia aspettando, perché indugiate, AccomodateVi!

5 pensieri su “La Bottega del Presepe

  1. gabriele

    questo articolo è una chicca antropologica sulla cultura del presepe e sulla castellammare dei giorni nostri.
    un’occasione unica per gli intenditori.

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  2. lello

    massimo vanacore è un grande ed io ho la fortuna di conoscere lui e la sua famiglia e la fortuna di avere un suo lavoro a casa mia

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  3. Espedito Gasparo

    Grazie per l’aggiornamento Peppe. Visitare Massimo e la Bottega del Presepe con i miei figli sara’ una fermata d’obbligo la prossima volta che torno a Castellammare.

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