Pozzano? No, Parsano!

articolo di Maurizio Cuomo

Agli occhi di un lettore superficiale o poco interessato, la presente ricerca potrebbe sembrare irrilevante, paradossalmente a qualche storico locale di parere discordante potrebbe invece risultare iniqua o addirittura offensiva, non avendo intenzione di inimicarmi nessuno chiederò solo la gentilezza di valutare questo mio breve studio, per ciò che vuole essere: la conferma di quanto sia interessante, affascinante ed infinito il mondo della libera ricerca.

Ebbene senza perdermi in inutili chiacchiere vengo subito al dunque ponendo in calce a seguire una stampa risalente al 1832 che da generazioni (nonostante su di essa vi sia espressamente riportato: PERSANO, BAY OF NAPLES.), per consolidata convinzione di studiosi, storici e di tantissimi collezionisti locali è nota come uno scorcio ripreso dalla nostra marina di Pozzano.

Persano (Pozzano) Bay of Naples - Drawn Harding inc. - 1832

Persano (Pozzano) Bay of Naples – Drawn Harding inc. – 1832

Indiscutibile la suggestione ed il fascino che essa evoca (invito tutti ad ingrandirla per godere a pieno schermo dei particolari); la scena raffigurata è intrigante e mozza il fiato, inutile dire che quando il mio carissimo amico Gaetano Fontana, me la mostrò, me ne innamorai a prima vista; non sono un collezionista, ma gli chiesi comunque di interessarsi affinché riuscissi anch’io ad averne una. La richiesta fu accolta prontamente e Gaetano, da esperto collezionista, mi diede subito indicazioni valide su come fare…, pochi giorni e riuscii ad acquistare un originale in ottime condizioni della vecchia stampa in oggetto.

Letteralmente entusiasta dell’acquisto, una volta avuta tra le mani, iniziai a scrutarla con più attenzione, con l’aiuto della lente d’ingrandimento emersero tanti piccoli particolari che ad occhio nudo, purtroppo, non sono visibili, la trama burrascosa del mare, e la quasi silhouette del campanile passarono in secondo piano, e quella che a prima vista per uno stabiese poteva sembrare una scena scontata, tutto ad un tratto non lo fu più… proprio mentre contemplavo la bellezza evocativa dello scenario, sorse il primo timido dubbio che di lì a poco divenne convinzione, poi l’amara scoperta: ne ero certo, quello raffigurato non era il promontorio di Pozzano!!!

Che dire, nonostante, l’innegabile somiglianza, molti erano i particolari discordanti, uno su tutti il campanile a cupola, imponente e maestoso. Questa prima incongruenza mi portò a ricercare se la Basilica di Pozzano avesse mai avuto un campanile a cupola. La prova provata che l’incongruenza fosse fondata la ebbi quando confrontai, a mo’ di cartina di tornasole, una seconda stampa risalente al 1823 (quindi antecedente di 9 anni) che ritrae lo stesso scorcio,1 nella stampa coeva, la Basilica di Pozzano è ritratta con un campanile senza cupola (campanile peraltro del tutto identico a quello odierno).

Pozzano

Marina di Pozzano a Castellammare – L. Bianchi – 1823

Altra incongruenza relativamente importante è data dalla linea montuosa alle spalle del promontorio, che seppur verosimile, differisce fortemente dallo scenario che si può ammirare dalla nostra marina; se poi ci si sofferma sul costone di roccia a picco sul mare (in primissimo piano sulla destra), ci si rende conto che esso è del tutto estraneo allo scenario attuale.

Particolare del campanile e della linea dei monti

Particolare del campanile e della linea dei monti

Se spostiamo poi la nostra attenzione sulla scena principale, essa senza alcun dubbio, riprende il lavoro svolto dai pescatori in occasione di una mattanza. Ad un esame più attento infatti si intravedono (in basso a sinistra): la corda ed alcuni galleggianti della rete con la quale armeggiano un gruppo di pescatori (due uomini che assicurano su un punto fermo un capo della rete e a poca distanza da loro, altri tre uomini che tirano con vigore verso riva la barca, alla cui chiglia di poppa è legato l’altro capo della rete che stringe sempre più, il bottino portandolo in secca, in un fazzoletto schiumoso di mare che sembra ribollire per l’agitarsi frenetico dei tonni ormai a fior d’acqua in cerca di una impossibile via di fuga, perché ignari di essere ormai intrappolati nella camera della morte; attimi che precedono la sacrificale mattanza che con ogni probabilità già è in atto alle spalle del rudere).

Particolare della mattanza

Particolare della mattanza

Una cruenta cattura seguita a mo’ di spettacolo da dame e spettatori presenti sulla sommità di un rudere diroccato. Se la scena di cui sopra riprende la pesca e la mattanza in una tonnara o tonnarella che dir si voglia, mi corre l’obbligo di annotare che storicamente parlando, la tonnarella più vicina alla nostra Castellammare, fu ubicata nei pressi dello Scrajo,2 quindi in un luogo ben distante dal quale è letteralmente impossibile scorgere il promontorio di Pozzano.

Questi e tanti altri piccoli particolari, mi convinsero del grossolano errore riportato in alcune pubblicazioni (anche importanti) e nei depliant di numerose case d’asta di antiquariato, che ancor oggi, allocano nella nostra Pozzano, lo scenario di questa bellissima stampa.

Le tante innegabili anomalie, mi spinsero poi ad indagare maggiormente su quale fosse realmente il luogo raffigurato, la fiducia nella professionalità dell’editore della stampa, mi portò a ricercare PERSANO (così come riportato nella didascalia), e con mia forte sorpresa, ebbi subito ulteriore conferma del grossolano errore in cui erano incappati numerosi storici locali: Persano era la celebre Parsano di Sorrento, luogo dove un tempo si ergeva imponente un bastione posto a difesa delle mura, di cui oggi è ancora visibile, parte dello zoccolo della muraglia e l’adiacente porta (Porta di Parsano Nuova), presumibilmente sorta nel XVIII sec., per consentire un più agevole accesso alla zona collinare in quei tempi in espansione.3

Antica Sorrento

Antica Sorrento

Nella stampa di cui sopra (gentilmente messa a disposizione dal caro amico Nicola Del Gaudio, anch’egli appassionato di storia locale), una raffigurazione del bastione che sovrastava quella che oggi è piazza Tasso (costruzione, a mio personale avviso, molto simile a quella che verosimilmente sormontava Parsano, dotata quest’ultima di un’imponente campanile a cupola che ergendosi maestoso, con ogni probabilità doveva essere visibilissimo anche dal mare).

Volendo mettere a confronto l’antico con l’odierno, intenzionato quindi a confutare la brevissima indagine con delle prove sul campo, decisi poi di recarmi sul posto per identificare con maggiore precisione il luogo, ed ecco ciò che ebbi modo di rilevare in compagnia dell’amico Ferdinando Fontanella quando ci recammo a Marina Grande di Sorrento: mostrando la stampa, chiedemmo ad alcuni vecchi pescatori sorrentini, indicazioni utili: stranamente nessuno di loro riconobbe che quella era Sorrento (molto probabilmente i pescatori seppur abituati a vedere quotidianamente la loro Sorrento dal mare, furono tratti in inganno dal fatto che oggi non esiste più il maestoso campanile del bastione di Persano), con molta perplessità, ci dissero quindi che sicuramente era qualcosa di familiare ed apparteneva alla costiera… forse una cala di Piano di Sorrento o Meta (l’equivoco continuava: purtroppo nemmeno i pescatori sorrentini, riconoscevano come propria quella raffigurazione). Non credemmo alle nostre orecchie: “E’ mai possibile? Ci chiedevamo”, Assolutamente non convinti, e letteralmente contro corrente, ma sempre senza demordere, risalimmo al centro cittadino (Viale degli Aranci) e facemmo comunque degli scatti fotografici di quel che resta dell’antico bastione sorrentino, fotografie che vi sottopongo per un confronto tangibile (le foto a seguire risalgono al 22 agosto del 2009):

Parsano di Sorrento (ai giorni d'oggi)

Parsano di Sorrento (ai giorni d’oggi)


 

Breve galleria d’immagini

Questi i fatti occorsi nel 2009, oggi a distanza di qualche anno, dietro sollecito dello stesso Ferdinando Fontanella ho rispolverato questa vecchia ricerca (mai resa nota perché incompleta),  e con le stupende potenzialità che oggi offre internet, ho continuato ad indagare estrapolando una mappatura della zona in questione, su di essa ho tracciato un segmento per intercettare una ipotetica cala in asse non molto distante che potesse corrispondere al luogo dal quale il disegnatore ha ritratto la scena e con assoluta soddisfazione ho riscontrato che in linea d’aria, a poco più di 1 km4, celata in un anfratto tra le rocce è situata la spiaggetta della “Tonnarella”, chissà se è il luogo da noi ricercato…

Sorrento: visione d'insieme dall'alto

Sorrento: visione d’insieme dall’alto

Carta della costa di Sorrento

Carta della costa di Sorrento

Nella piena convinzione che Castellammare è bella di suo (e per tal motivo non ha bisogno di essere valorizzata con panorami e scorci altrui), a onor del giusto, giro volentieri questo modesto contributo alla pubblica fruizione, sperando di non aver intaccato la suscettibilità di nessuno. Parsano di Sorrento è bella, ma la nostra Pozzano è tutt’altra cosa!!!

Un abbraccio a tutti. Maurizio Cuomo.

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Bibliografia, siti consultati e note varie:

  1. Marina di Pozzano a Castellammare – L. Bianchi – 1823, stampa tratta da: “Sul Filo della Memoria, Castellammare di Stabia attraverso le incisioni del XVIII e XIX secolo” – Nicola Longobardi Editore, anno 2008. pag. 129
  2. Centola B., 1999. Le città del mare – La pesca con le tonnare in Italia. Avagliano Editore Srl. pag. 56
  3. notizie tratte da: http://www.antichemurasorrento.it/storia-delle-antiche-mura-di-sorrento.asp
  4. guardando dal mare, la distanza tra il bastione di Parsano e la tonnarella, con ogni probabilità veniva interamente coperta a vista d’occhio perché priva di ostacoli sul lato costa (circa 500 metri), l’altra metà o poco più (lato monte) veniva ampiamente sovrastata dall’imponente altezza del campanile che si ergeva distintamente sulla scarsa espansione urbanistica dell’epoca

Un pensiero su “Pozzano? No, Parsano!

  1. Umberto Cesino

    Caro Maurizio,
    grazie per l’interessantissima ricerca su questa antica incisione, di cui da anni possiedo un esemplare.
    Mi sono sempre chiesto dove fosse Persano, ora, almeno, abbiamo un’ipotesi valida.
    Un abbraccio fraterno, Umberto.

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