Franz Ludwig Catel, The_Gulf_of_Naples with Vesuvius,, Statens_Museum, 1820 circa.

Franz Ludwig Catel

Franz Ludwig Catel

di Giuseppe Zingone

Un pittore tedesco dal cognome nostrano, ecco come sarà apparso agli occhi dei nostri concittadini dell’Ottocento Franz Ludwig Catel,  il suo  cognome era infatti rassicurante come quello del nostro patrono, Catello.

Franz Ludwig Catel, Basilica Santa Maria del Popolo, foto Giuseppe Zingone

Franz Ludwig Catel, Basilica Santa Maria del Popolo, foto Giuseppe Zingone

Franz Ludwig Catel è sepolto a Roma nella Basilica di Santa Maria del Popolo, il suo monumento funebre è situato subito dopo la prima cappella della navata destra (Della Rovere). E’ una Basilica dall’eccezionale fascino storico – artistico, questa breve ricerca è stata per me un’occasione per farvi visita.

Franz Ludwig Catel nasce a Berlino il 22 Febbraio del 1778, come molti uomini (artisti e rampolli di nobili e ricche famiglie) del suo tempo era affascinato dal viaggio, che si concretizzava nel Grand Tour, meta d’eccellenza l’Italia (ma non solo), considerata l’apice dell’approfondimento di quel bagaglio umanistico alla scoperta del passato. Sotto la spinta del neoclassicismo, milioni di giovani da tutta l’Europa visitavano l’Italia, Catel, si stabilì a Roma nel 1811, per studiare le opere d’arte dei campioni del bel paese, qui si convertì al cattolicesimo e si risposò (era rimasto vedovo nel 1810) con Margherita Prunetti.

Per sua volontà testamentaria (alla sua morte, avvenuta a Roma 19 Dicembre 1856) nasce la Fondazione Catel, queste le parole del pittore: “Tutto ciò che posseggo è dovuto all’arte. Per questo motivo ho ritenuto che la mia eredità debba andare ai discepoli dell’arte. La parte più consistente andrà a costituire il fondo di un Pio Istituto dedicato agli artisti tedeschi1che a Roma si trovano in grave difficoltà senza propria colpa.

Ho goduto, durante il mio lungo soggiorno a Roma, di costanti e concrete manifestazioni di affetto e di attenzione da parte degli italiani. Intendo quindi lasciare una parte dei miei beni per costituire un fondo destinato non solo agli artisti tedeschi bisognosi, ma anche a quelli italiani, sperando che il mio esempio possa trovare dei continuatori”.2

 

Articolo terminato il 29 Settembre 2018


Note:

  1. Ecco cosa pensa un pittore inglese, Thomas Uwins, dei colleghi tedeschi “Gli studenti tedeschi a Roma sono gli unici studenti che hanno scoperto quale fosse la fonte della grandezza di Rafaello, e stanno seguendo le sue orme, come le scene e gli oggetti della natura, con un tale entusiasmo che promette i più gloriosi risultati. È quasi una moda ridere di questi giovani, la semplicità delle loro abitudini, il loro abbigliamento, e in alcuni casi la stranezza del loro aspetto esteriore sembra ridicola per il damerino francese e il pomposo italiano. Ma hanno iniziato a mostrare alcune prove della loro (forza?) a Roma, che muterà la risata (contro?) dei loro insignificanti rivali e concorrenti. Hanno dipinto una stanza nella casa del barone Bertholdi, che rappresenta la storia di Giuseppe, e ora sono impegnati a Villa Massima, in una serie di immagini dei poeti italiani, che non esito a dire sono superiori a tutto ciò che è stato fatto in arte da quando Raffaello dipinse gli affreschi del Vaticano, e Michel Angelo il soffitto della Cappella Sisitina”. InThomas Uwins, A Memoir of Thomas Uwins, London 1858, Vol. II, pag. 264. Lettera da Palazzo Acton, Castellammare, al fratello David del 15 Ottobre 1825.
  2. L’ente è ancora oggi attivo ed opera come Ente Morale a Roma dal 24 aprile 1874, la sua sede si trova in Viale di Trastevere 85, lo scopo della Fondazione si può riassumere nel motto Arte fraterna e carità, come specificato nello stesso testamento.  Segnaliamo anche il suo splendido sito: Fondazione Catel.

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