Il Parroco della con-Cattedrale di Castellammare di Stabia, ci ha concesso una breve intervista, nella quale spiega le valide motivazioni, che hanno indotto la Curia a far eseguire una copia fedelissima della statua lignea del Santo Patrono. Scolpita nel 1609 da Giovan Battista Vigilante, sarà sostituita per le cerimonie all’aperto, da una copia in fibra di vetro. In pratica, in seguito ad una nota scritta dalla Sovrintendenza nel febbraio 2017, nella quale veniva chiesto di non consentire più l’uscita della statua in legno antico in processione, e a causa degli attacchi di agenti atmosferici ed inquinanti, la Curia, dava mandato al laboratorio di restauro Breglia-Guidone, di eseguire una copia perfetta della statua antica.
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Il laboratorio uno dei più professionali nel ramo, realizzava una copia dell’immagine del Santo, tramite un calco in silicone speciale, privo di qualsiasi conseguenza per la statua, e da esso la statua finale in resina cristallizzata, statua benedetta proprio il 9 gennaio ultimo scorso.
Del resto, esperti ed appassionati di iconografia, hanno affermato che, le statue antiche come quella del Santo Patrono, non erano scolpite per essere portate in processione, la processione come evento di fede trae origine molto tempo dopo, per cui alcuni esemplari di immagini sacre, come la statua di San Catello, erano più che altro fatte per essere tenute al coperto, nei luoghi di culto aperti alla fede, in quanto era il devoto a raggiungere il luogo sacro ed in esso la statua, e non viceversa. Cadere nell’idolatria in questi casi è molto facile
La statua antica di San Catello, sarà presto riposta in una teca nella cappella a lui dedicata, dentro le mura della con-Cattedrale di Castellammare di Stabia, pronta ad accogliere pellegrini, fedeli e curiosi.