Sir Richard Colt Hoare

Sir Richard Colt Hoare

Sir Richard Colt Hoare

di Giuseppe Zingone

Sir Richard Colt Hoare

Sir Richard Colt Hoare

Sir Richard Colt Hoare, nacque il 9 Dicembre 1758 e morì il 19 Maggio 1838, fu un viaggiatore instancabile, attratto anche dalla passione per la storia e dall’archeologia, sin da giovanissimo godette del sostegno della propria famiglia che gli permise di continuare gli studi classici. Alla maggiore età ricevette dal nonno una indennità annua di 2000 sterline, che gli permise di realizzare numerosi viaggi.1

Richard, del resto, era il tipico esempio di rampollo di ricca e nobile famiglia (suo il titolo di secondo Baronetto della famiglia Hoare) che si accingeva a compiere il Grand Tour, un viaggio che come detto più volte aveva l’Italia per meta imprenscindibile, senza la quale, la formazione culturale del viaggiatore poteva anche dirsi incompleta.

Nel suo, libro “A Classical Tour Through Italy and Sicily” troviamo tracce della nostra Castellammare e di alcune piccole note curiose da lui evidenziate.

Tralascerò in silenzio il museo di Portici e il suo prezioso contenuto: così come il vicino paese di Pompei, entrambi già descritti dal signor Eustace, e proseguo lungo la costa verso Castel a Mare. A modo mio, sono passato vicino al sito dell’antica città di Stabia, compagna di sofferenza con Pompei. Alcune reliquie dell’antichità sono state estratte dalle sue rovine, ma nessuna ricerca è stata fatta in quel luogo per alcuni anni. Questa città era anche un porto marittimo, ed è quindi descritta da Galeno. -Opiumum ipsum Stabiae apud mare in intimo maxime sinu situm, inter Surrentum et Neapolim, magis tamen in latere Surrentino.Ceterum totum hoc latus est collis satis magnus et longus, in Tyrrhenuin usque protensus mare. Inflectitur autem leviter in occasum versus. Conjungitur illi in intirao sinu alter collis nou parvus, quem Romani vocant Vesuvium. At celebre nunc et novum est nomen Vesvius, omnibus mortalibus notum, propter ignem qui ex terra in sublime emittitur-.

Giovanni Capaldo, Costruzione del varo di Castellamare

Giovanni Capaldo, Costruzione del varo di Castellamare,2(galeotti in catene)

A Castel a Mare si trovano i cantieri reali e il deposito di schiavi della galera pari a cinquecento. La situazione di questa città immediatamente sotto alte montagne ricoperte da fitti boschetti di alberi di castagno e che domina il golfo di Napoli è straordinariamente pittoresca consiglio una passeggiata al vecchio castello e ai suoi dintorni. Le colline abbondano di sorgenti d’acqua sia semplici che minerali e dallo stesso ruscello emergono correnti di qualità molto diverse. Da Castel a Mare ho attraversato le montagne fino a Sorrento passando per i paesi di Vico e Meta sul sentiero peggiore e sull’animale peggiore che abbia mai cavalcato, ma lo scenario romantico che la natura mostrava durante questo piccolo viaggio di otto miglia sopra le rocce e in mezzo a precipizi faceva ammenda più ampiamente per tutti gli altri disagi e non mi faceva pentire di aver preferito un viaggio per terra piuttosto che per mare.

Da Castel a Mare, la costa del mare diventa ripida, rocciosa e inaccessibile. Ci sono due approdi a Sorrento, etrambi piccoli e limitati. Da uno di questi porti mi sono imbarcato su di una barca, con quattro uomini, che avevo assunto a Napoli per trenta carlini al giorno, e sbarcati a Puolo, non lontano da Sorrento”.3

Articolo completato l’8 Febbraio 2019


Note:

  1. L‘azienda di famiglia era la Hoare’s Bank, e suo nonno, era noto come  “Henry the Magnificent“.
  2.  Consigliere Ministro di Stato, Ministro Segretario di Stato delle Finanze, Presidente interino del Consiglio dei Ministri. Prospettiva de’ difficili lavori idraulici diretti e condotti a fine dal Capitano del Genio Militare, Idraulico D. Giuseppe Mugnai nel corso de’ due anni 1823, e 1824 per la costruzione in mare dello scalo permanente per Vascelli nel R. Cantiere di Castellamare e propriamente di quelli che si eseguivano nel mese di settembre 1823 allorché S. M. Ferdinando I si degnò visitarli.
  3. Sir Richard Colt HoareA Classical Tour Through Italy and Sicily, opera in due volumi, Londra 1819, Volume I, seconda edizione, pag. 181-182 e 184 e 185.

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