famiglia petretta

Le signorine Petretta

nei ricordi del dott. Tullio Pesola

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I coniugi Raffaele e Maria Petretta con le figlie Rina e Clara. La signora a destra è un’amica di famiglia
(per gentile concessione dell’amico Giovan Battista D’Anna)

Per sottrarsi al pericolo di azioni belliche, diverse popolazioni, durante l’ultimo conflitto mondiale, sfollarono dalle proprie città, per trovare asilo in ambienti ritenuti più sicuri e tranquilli, prefiggendosi di far ritorno un giorno – che si auguravano “non lontano” – alle loro terre, alle loro usanze, alla loro quotidianità che spesso si rivelava vitale per la stessa sopravvivenza. Sta di fatto, però, che molti, tornando, ebbero, poi, la sgraditissima sorpresa di trovare le proprie case allo sfacelo, non perché devastate dalle bombe, ma perché altri sventurati avevano fatto razzia di quanto esse miseramente custodivano per la sopravvivenza dei loro legittimi proprietari. Si verificò, così, che tanti nostri concittadini riparassero, ad esempio, a Sant’Antonio Abate o giù di lì, in luoghi, cioè, che ritenevano che non sarebbero stati presi di mira dal nemico. Ironia della sorte, però, si ebbe anche che alcune famiglie dell’avellinese, del beneventano o di altra località sfollassero nella nostra città da essi ovviamente ritenuta meno esposta alle offese nemiche. Punti di vista! Una di queste, proveniente da Volturara Irpina, una località della provincia di Avellino, e composta da marito,
moglie e tre figlie, trovò alloggio nel palazzo di Terrone in via Brin. Continua a leggere…

 

Un pensiero su “Le signorine Petretta

  1. Teresa Esposito

    Gent.mo Dott.Pesola,
    sono la Sig.ra Teresa Esposito,figlia di Rina e nipote di Clara e Dora Peretta.La ringrazio per questo articolo relativo alla mia adorata mamma ed alle indimenticabili zie, ritratto fedele e nostalgico che mi ha portato indietro nel tempo nell’amata casa “del cantiere” dove ho ricordi indelebili dei miei primi anni di vita. Ho riassaporato l’atmosfera di mille racconti ed aneddoti e ho rivissuto,tramite la sua dettagliata narrazione, i luoghi della mia primissima infanzia e l’atmosfera che vi si respirava. La ringrazio per questo tributo alla memoria di mia madre e delle mie zie, persone che con il loro lavoro ed il loro alto spessore umano e morale hanno formato migliaia di bambini/e durante la loro lunga carriera lavorativa, inculcando loro quel forte senso del dovere, di serietà e responsabilità che le contraddistingueva già in giovane età e che lei ha ottimamente descritto.
    La ringrazio ancora per averne mantenuto vivido il loro ricordo attraverso la sua pregevole narrazione e, io e mio fratello Mario, saremmo ben lieti di incontrare lei e ,perché no, altri eventuali “piccoli”allievi dell’epoca, per condividere ulteriori ricordi.
    La saluto cordialmente
    Teresa Esposito

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