Con l’arrivo della stagione primaverile la natura si ridesta, cresce nell’animo e nei cuori dei cittadini la voglia di godersi un po’ di salutare vita all’aria aperta e i primi, pochi, temerari turisti, in shorts e sandali, fanno capolino dalle halls degli alberghi, attratti dai tesori della nostra città come le giovani farfalle raggiungono i fiori appena sbocciati. Castellammare, ovviamente, per non farsi trovare preparata a tutto questo, per una insana e radicata abitudine, offre il peggio di sé ammantandosi di un desolante e misero abito, tessuto con fili di abbandono e degrado. I preparativi allo squallido spettacolo sono curati nei minimi dettagli, veri professionisti esperti del settore sono assunti per non curare il verde pubblico, far prosperare le erbacce, abbattere tutti gli alberi che nel corso dell’inverno sono inevitabilmente morti e potare selvaggiamente quelli ancora in vita così da farli ammalare e seccare nell’immediato futuro. Anche i più solerti figli di Stabia si ingegnano e collaborano all’insana opera: alcuni diligentemente si assumono l’onere di ridurre le aiuole della città a cacatoio per i cani, altri si impegnano a spaccare e devastare quante più fioriere possibile, altri ancora danno una mano a far seccare un po’ di alberi, scorticandoli e/o appiccando fuochi all’interno dei tronchi. Nessuna zona della città è trascurata, dal centro alla periferia è tutto un fremito di pazzia chi vuol morire di collera venga qui!!!
Ferdinando Fontanella
Twitter: @nandofnt
Un po’ di foto “promozionali”: