Raffaele Viviani
(attore, poeta e commediografo)
a cura di Maurizio Cuomo
Nato a Castellammare di Stabia, il 9 gennaio 1888, dimostrò sin dalla prima infanzia il suo talento, prendendo parte a numerose commedie teatrali.
La passione per il teatro gli fu trasmessa dal padre (anch’egli di nome Raffaele), gestore dell’Arena Margherita di Castellammare di Stabia, teatro nel quale recitavano i poveri “Pulcinelli” del tempo.
Sull’orlo del fallimento, poco dopo la nascita di Raffaele, però, la famiglia Viviani, a causa di un sequestro tributario, fu costretta a trasferirsi a Napoli, dove nel 1893, grazie al recupero di materiali di scena sfuggiti al sequestro, costruirono il teatro “Masaniello”.
L’esordio teatrale del Viviani, avvenne nel 1892 al “Nuovo San Carlino”, quando “Papilluccio”(così era chiamato Raffaele da bambino) a poco più di quattro anni, si esibì vestito di un fracchettino rosso, al fianco della sorella Luisella.
Raffaele Viviani in una descrizione di Domenico Rea
Lo scrittore e giornalista Domenico Rea in un articolo del 1991 pubblicato su “Il Venerdì di Repubblica” ricordò il celebre Viviani con questa breve, ma concisa descrizione fisica: “Io vidi una sola volta Viviani a passeggio intorno alla sua casa di Corso Vittorio Emanuele II.
Era alto, secco, legnoso, pelle e ossa, il volto asciutto, il naso camuso, la bocca svasata, gli occhi come un po’ strabici, i capelli ricciuti e lanosi. Era elegantissimo in papillon, fazzoletto nel taschino e scarpe bianche e nere. Camminava con aria guappesca, ma era lo stesso un triste e nobile signore plebeo”.
Le umili origini della famiglia Viviani marcarono fortemente la vita di Raffaele. Sacrifici e stenti erano all’ordine del giorno.
La prematura scomparsa del padre, avvenuta quando Raffaele aveva appena 12 anni, aggravò ulteriormente le già disagiate condizioni familiari.
La perdita del riferimento paterno costrinse lo scugnizzo a una forzata maturità di capo famiglia.
Raffaele, privato della fanciullezza, dovette per forza di cose credere nell’attività ereditata dal padre.
Obbligato dal senso del bisogno, riuscì con caparbia determinazione a ottenere una rapida crescita artistica.
Questa crescita lo vide autore dei testi e, molto spesso, anche delle musiche delle sue commedie.
Le opere del Viviani, furono apprezzate nei teatri più importanti d’Italia e di gran parte d’Europa. Dopo una brillante carriera, si spense il 22 marzo 1950, all’età di 62 anni.
Raffaele Viviani: alcuni suoi noti capolavori teatrali
- ‘O vico (1917),
- Tuledo ‘e notte (1918),
- ‘Nterr”a ‘Mmaculatella (1918),
- ‘O spusarizio (1919),
- Circo Equestre Sgueglia (1922),
- ‘O fatto ‘e cronaca (1922),
- Don Giacinto (1923),
- ‘E piscature (1924),
- ‘A musica d”e cecate (1928),
- ‘A morte ‘e Carnevale (1928),
- L’ultimo scugnizzo (1932).
Viviani artista versatile, scrisse anche numerose poesie dialettali, ispirate a soggetti reali della vita di quartiere. Grazie alla straordinaria bellezza del dialetto napoletano, il “Genio stabiese”, seppe enfatizzare con singolare abilità, alcuni aspetti tipici della vita sociale d’epoca.
Castellammare in ricordo di Raffaele Viviani:.
L’azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo di Castellammare di Stabia, nel 1959, fece erigere in villa comunale un busto in memoria di Raffaele Viviani.
L’11 aprile dello stesso anno, fu apposta al civico n.14 (sua casa natìa), dell’allora Salita II Marchese de Turris (attuale via Viviani, 12), una lapide composta dal preside Libero d’Orsi, che recita:
IN QUESTA CASA
IL 9 GENNAIO 1888
EBBERO VITA LA MASCHERA
E IL CUORE DI RAFFAELE VIVIANI
STABIA MEMORE.
Nel gennaio 1962, la città di Castellammare di Stabia come tributo alla carriera del suo illustre figlio, intitolò a Raffaele Viviani, la suddetta salita, che da largo Pace conduce a largo Marchese de Turris (centro antico cittadino).
In tempi a noi più vicini gli è stato intitolato l’IPSSAR (Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione) di Castellammare la cui Sede Centrale è alla via Annunziatella, 23...
Complimenti Maurizio,leggo sempre con tanto piacere i tuoi scritti.