Piero Girace e i suoi scritti

Piero Girace e i suoi scritti

di Mario Nittasa Nasuto

Il pittore Vincenzo D’Angelo e Piero Girace

Troppi han preso in “prestito” senza citare questa biografia su Piero Girace, di Mario Nittasa Nasuto; un brano inserito nell’antologia storica di Michele Palumbo, Stabiae e Castellammare di Stabia, Aldo Fiory 1972. Nella speranza di dare il giusto merito al vero autore e soprattutto che d’oggi in poi possa essere citato, Liberoricercatore, lascia qui il suo scritto a futura memoria.

Figlio del Barone Francesco (oriundo della vicina Gragnano e tanto noto a Castellammare per i servizi resi alla Città per le cariche amministrative ricoperte) Piero Girace nacque quì, a Castellammare, il 15 settembre 1904, e qui, il 9 giugno 1970 chiuse la sua nobile e purtroppo breve esistenza.
Egli fu un’anima elevatissima; non si può sottoporre a giudizi comuni; non ammetteva la cattiveria ed era sempre teso a sollevare le condizioni dei più deboli; aveva visioni profetiche che sconcertavano ed ingenuità infantili che lasciavano perplessi.
In arte fu più che altro un poeta: trattata da lui, anche la più insignificante cronaca diventava poesia. Fin da ragazzo, forse influenzato da libri di Salgari, cominciò a comporre romanzi fantastici. Adolescente si avventurò nella novella; ma il suo nome era allora sconosciuto e i giornali, ai quali mandava i suoi scritti, non li pubblicavano. Inventò allora il nome di uno scrittore russo: Michele Grigorief, e se ne finse il traduttore.
L’espediente riuscì: giornali e riviste si contendevano le novelle scattanti del russo ed il  traduttore aveva il piacere di vederle pubblicate. Anzi, una rivista diretta da Pitigrilli (Le grandi firme) prese una di quelle novelle da qualche giornale e, cambiatole il titolo, la pubblicò attribuendola a un noto scrittore russo. A Piero la cosa piacque e dispiacque; fece le sue rimostranze al direttore della rivista e minacciò un’azione legale.
Anni fa, Piero, incontratosi con Pitigrilli a Parigi, gli ricordò la cosa e ne risero insieme.
Piero Girace precorreva i tempi: nel 1934 ideò, insieme con un suo amico scomparso, il Premio di Pittura Castellammare di Stabia.
Fu, questo, uno dei primi (se non addirittura il primo) dei premi di Pittura in Italia.
Fu il primo degli scrittori italiani a trattare la canzonetta sia in dialetto napoletano che in italiano; e maestri noti: D’Esposito, Valente, Casadei, Spagnuolo, ed altri, gliene chiedevano i versi che musicavano quasi sempre con successo.
Tentò anche il cinematografo e vinse il Premio Napoli con un cortometraggio su Anacapri.
In arte dava grande importanza alla forza primigenia dell’istinto e per opporsi ad ogni voluto razionalismo e intellettualismo di moda, diffuse a Roma il Movimento Istintista che, tra polemiche e consensi, si diffuse in Italia ed anche all’estero. Fiorirono allora romanzi ed opere d’arte istintiste e molti artisti americani, trovandosi in Italia, andavano a Roma per iscriversi al Movimento e conoscerne il fondatore.

I suoi articoli ravvivavano spesso la fiducia in artisti che si sentivano sgomenti dall’insorgere delle nuove tendenze distruttrici.
E a questo proposito ricordo la lettera (non posso qui riprodurla) d’una signora che lo ringraziava perchè il di lei marito, scultore noto dell’Italia settentrionale, che da tempo aveva smesso di lavorare, schiacciato dall’insorgere delle nuove tendenze, e che incoraggiato da un articolo sulla scultura di Piero Girace, aveva ripreso energie e scalpello.
L’opera di Piero Girace è immensa: se volessimo riunire gli articoli sui giornali, le novelle, le impressioni di viaggi in Italia e all’estero (Svizzera, Germania, Francia, Spagna) si formerebbero centinaia di volumi. Ma egli, per la continua attività nel campo delle arti figurative, non ha potuto riordinarle.
Da poco, quasi un presentimento lo sollecitasse, andava riordinando le sue cose; e molte opere sono in corso di pubblicazione.

Il merlo giallo

Opere già pubblicate:
Poesia: La fontana di pietra, La buona novella, Il satiro ebbro, Solitudine di Orfeo.
Prosa: Antro di Apollo, Il diario, Cronache nere dell’arte, Carte false, Il diluvio (romanzo), Giorni e notti di Capri, Il paese non perdona, Il ponte sul fiume, Donne terribili, Donna sola.
Drammi: Il nomade, L’eredità, Il risveglio di Otello.
Opere in via di pubblicazione: Artisti contemporanei da me conosciuti, Passeggiate in Italia.
Ancora da riordinare: molti volumi di novelle; saggi critici su maestri dell’arte antica; un romanzo strano: La vita maravigliosa del Signor Pigall; un romanzo delicato già uscito a puntate su un giornale romano: Gente di Passaggio; un volume sui suoi viaggi in Spagna; uno sui vini e la pesca in Italia.

Egli attualmente era critico d’arte del giornale « Roma » e di « Napoli notte ». Fu redattore, inviato speciale e critico d’arte de « Il Mattino ».
Fondò e diresse il periodico « L’Informatore », ch’ebbe molta diffusione in Italia e in Francia. Fu collaboratore di « Quadrivio », « La Fiera Letteraria », « Il merlo giallo » « L’Ora d’Italia », « La Stampa », « Il Messaggero », « Belvedere », « Sette Giorni », « Il Progresso italo-americano » ed altri.1

Altri scritti di Piero Girace

Articolo pubblicato il 23 marzo 2023


  1. PIERO GIRACE di Mario Nittasa Nasuto,  in: Stabiae e Castellammare di Stabia, di Michele Palumbo, Aldo Fiory 1972, pag. 593-594, n. 425.

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