Adelaide e il maestro Filosa
a cura di Corrado Di Martino – 3 gennaio 2022
Oggi vi parliamo di un altro giovane talento stabiese e del suo ultimo lavoro: Adelaide Maresca; le Chiese stabiesi del Vice Regno spagnolo e il Filosa, dalla prima alla seconda riforma cattolica. Presentato il 7 gennaio prossimo alle ore 19, nella Concattedrale di Castellammare di Stabia.
Autrice di questo volume è Adelaide Maresca, storico d’arte, performer e modello di pittura, nata a Castellammare di Stabia nel 1981. Laureata presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, si è occupata di pittura e conservazione nel Teatro Museo Dalì di Figueres (Spagna). Specializzata nel montaggio di esposizioni di opere d’arte con il master di Gestion Cultural a Barcellona e con lo stage di Montaje de Exposiciones nel Palazzo Reale di Madrid. Si interessa di questioni teoriche quali: –le Scuole Pittoriche napoletane e spagnole, dall’età moderna in su; tesi di Dottorato di Ricerca presso l’Università UB di Barcellona. Adelaide ha partecipato a diversi progetti internazionali come studioso e artista. Ha collaborato con importanti Festival d’arte, tra cui il MAD Museo Reina Sofia di Madrid, con artisti come Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla nella Fundacion Tapies di Barcellona; l’IMAF in Stabia e il Muga Cauta a Barcellona. È prolifica autrice di articoli d’arte su varie riviste internazionali.
Nel volume che sarà presentato il 7 gennaio, si riporta una ricerca che è un tributo al maestro Francesco Filosa; straordinario autore di dipinti in varie strutture ecclesiastiche a Castellammare, in Italia e in Austria. Nel testo della dottoressa Maresca, si trattano le influenze del concilio di Trento 1 sul sistema iconografico adottato ad esempio almeno fino al XX secolo, nelle chiese cittadine. Lo studio esamina in dettaglio le opere realizzate per il clero stabiese dal maestro Filosa. Opere prodotte dal 1939 al 1968, anni in cui le immagini pittoriche nelle chiese erano adeguate alle leggi sull’immagine stabilite dalla controriforma ispirata dal concilio di Trento, le cui influenze si protrassero fino al 1962, per poi essere trasformate del concilio vaticano II 2.
Una sorte di compendio delle opere ecclesiali di Francesco Filosa, che non ha lo scopo di descrivere con premura le chiese, piuttosto quello di proporre una riflessione fattuale sulla mancanza, oggi, di figure come il decoratore dei finti marmi o del pittore che affresca le chiese. Purtroppo, testimoni attoniti assistiamo alla scomparsa di una tradizione divulgativa come quella dei segreti di bottega; come quella che non vuole curarsi delle ceneri di una cultura ma della fiamma del suo sapere, e Francesco Filosa era uno degli ultimi rappresentanti di questo pensiero.
qui di seguito alcune foto della scrittrice Adelaide Maresca