Il prof. Bonuccio Gatti lo ha così definito: “Un mio ex alunno che definirei discepolo d’arte”. Vista la sua indubbia bravura, noi del “Libero Ricercatore”, consigliamo al giovane poeta stabiese, di approfondire ulteriormente questa passione artistica, nella certezza che ben presto riuscirà a raccogliere delle importanti gratificazioni.
O antica Stabia!
O antica e gloriosa Stabia,
il tuo volto come cambia…
una volta era più bello:
giù il mare e su il castello,
il castello di un grande sovrano,
che dalla torre guardava lontano,
lo sguardo svaniva all’orizzonte,
e fiera e alta era la sua fronte.
All’ombra del monte Faito,
un vecchio narrava un mito;
ed ognuno ascoltava con attenzione,
quelle parole dette con tanta passione.
Per una stretta ed erta stradina
tornava dai campi la contadina,
e sfaccendando, lieta aspettava
lo sposo che dal mare ritornava;
lungo le strade poi, i venditori,
con le loro voci facean lieti cori.
Ed al suono delle campane festose,
accorrevano schiere devote e gioiose,
che nel Duomo, nel giorno più bello,
si stringevano intorno a San Catello.