articolo di Maurizio Cuomo
La popolosa frazione alla periferia nord di Castellammare di Stabia, conosciuta come Annunziatella, strada che congiunge via Tavernola a via Pioppaino, prende nome dalla omonima antica chiesetta rurale dell’Annunziata, un’antica fabbrica, non più esistente, un tempo allocata in una porzione dello stabile, prospiciente ai saloni della Renault (civici 34 – 36 – 38, che s’incontrano sulla mano destra, se si procede dal centro cittadino verso nord).
Da una descrizione lasciataci dal sac. prof. Catello Longobardi1, apprendiamo che l’antica fabbrica in questione, dall’approssimativa superficie di un centinaio di mq, a livello strada, mantenendo l’ingresso principale dell’androne con cancello di ferro al civico 34 e altri due vani di accesso o di uscita ai nn. 36 e 38, aveva la volta a botte e a suo tempo, la copertura a tetto spiovente.
Dal “libro dei Battezzati” apprendiamo che la chiesa dell’Annunziatella fu elevata a parrocchia già dal 1876.
Continuando a leggere, ciò che il Palumbo, riporta al paragrafo 204 della sua “antologia storica”, apprendiamo inoltre che l’antica cappella rurale, aveva “un solo altare di fabbrica, con la mensa in legno e pietra sacra”, e prendeva nome da una piccola scultura in legno (di buona fattura artigianale), di proporzione adatte all’ambiente che ivi si venerava.
La scultura in oggetto, settecentesco gruppo ligneo (un tempo esposto in una bacheca alle spalle dell’altare), oggi conservato in una teca della odierna chiesa parrocchiale, raffigura l’Annunciazione: scena composta dalle statue della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele, mancanti della Colomba dello Spirito Santo, forse andata perduta.
Non essendo riuscito a rintracciare notizie certe sullo scultore e sull’anno in cui tale opera sia stata realizzata, ci limiteremo a dire che la primitiva cappella, e la datazione della statua, è certamente anteriore al 1788, data riportata su una lapide che palesava “il divieto del diritto d’asilo” della cappella rurale.
In chiusura della brevissima dissertazione, trovo giusto e doveroso riportare un passo tratto da “Generosa ossia Stabia al Secolo Nono”, racconto del Sac. D. Matteo M. Rispoli, che nel 1859, così descriveva l’Annunziatella: “Questo sito che ora presenta giardini e paludi traversate da una regia strada (prende nome) da una piccola chiesetta ivi fabbricata dalla pietà di quella buona gente di campagna, in cui in ogni anno nella seconda domenica dopo Pasqua si fa una gran festa portando processionalmente d’intorno per quelle campagne una effigie esprimente l’Annunziazione della S. Vergine. Non solo da tutte quelle campagne vi accorrono i pietosi coloni, ma benanche da Castellamare, da Angri, dalle Torre ed altri paesi”.
Note:
- traggo la notizia da “Stabia e Castellammare di Stabia”, antologia storica a cura del prof. Michele Palumbo, edita nel 1972. Paragrafo 204 – pagg. 303 – 304 e 305 ↩