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Radio Boomerang

Radio Boomerang

a cura di Gianfranco Piccirillo

Radio Boomerang nacque il 19 febbraio 1979 dopo le prime esperienze di Radio Europa One dagli attici del palazzo più alto di piazza Vesuviana e le frequenze concesse dalla normativa del settore fino ai primi anni duemila erano i 92.250 MHz. I conduttori sono stati tanti, ma il principale era il proprietario dell’emittente, Geppino Astarita, che teneva compagnia a tantissimi ascoltatori tutte le sere con un’apprezzata programmazione di musica napoletana, arricchita da tanti giochi a premi e spesso da cantanti e diversi personaggi del mondo dello spettacolo napoletano. Nell’anno dello scudetto del Napoli Geppino Astarita propose a me, Agostino Apuzzo e Gianpiero Buononato, compagni di liceo di suo figlio Catello di manifestare le nostre discussioni calcistiche in una trasmissione radiofonica settimanale, che sarebbe continuata fino al 2000, anche quando la proprietà dell’emittente passò a Catello Testa. Continua a leggere

Viviani inaugurazione busto

Raffaele Viviani (attore, poeta e commediografo)

a cura di Maurizio Cuomo

Nato a Castellammare di Stabia, il 9 gennaio 1888, dimostrò sin dalla prima infanzia il suo talento, prendendo parte a numerose commedie teatrali.

La passione per il teatro gli fu trasmessa dal padre (anch’egli di nome Raffaele), gestore dell’Arena Margherita di Castellammare di Stabia, teatro nel quale recitavano i poveri “Pulcinelli” del tempo.

Sull’orlo del fallimento, poco dopo la nascita di Raffaele, però, la famiglia Viviani, a causa di un sequestro tributario, fu costretta a trasferirsi a Napoli, dove nel 1893, grazie al recupero di materiali di scena sfuggiti al sequestro, costruirono il teatro “Masaniello”.

L’esordio teatrale del Viviani, avvenne nel 1892 al “Nuovo San Carlino”, quando “Papilluccio”(così era chiamato Raffaele da bambino) a poco più di quattro anni, si esibì vestito di un fracchettino rosso, al fianco della sorella Luisella.

Lo scrittore e giornalista Domenico Rea in un articolo del 1991 pubblicato su “Il Venerdì di Repubblica” ricordò il celebre Viviani con questa breve, ma concisa descrizione fisica: “Io vidi una sola volta Viviani a passeggio intorno alla sua casa di Corso Vittorio Emanuele II. Continua a leggere

Vincenzo Migliaro

Vincenzo Migliaro

a cura di Giuseppe Zingone

Il pittore Vincenzo Migliaro, tra Piero Girace ed un giovanissimo Antonio Asturi alle Terme di Castellammare. Di Migliaro, Girace scrisse: Questo era Migliaro – orgoglioso e modesto, popolare ed aristocratico.

Si apre con una recensione (critica) di Vincenzo Migliaro, il capolavoro di Piero Girace, il libro: Artisti Contemporanei edito nel 1970 da E.D.A.R.T. Non poteva essere diversamente lo testimonia la stessa foto che il critico d’arte stabiese conservò tra i suoi fogli e ricordi. Questa foto è del 1936 siamo all’interno delle nostre stupende antiche terme, di cui nulla rimane, se non questa foto e le diverse cartoline dei suoi magnifici archi, il muro esterno. Migliaro fu ospite a Castellammare come racconterà Girace stesso, per la mostra dei pittori in qualità di giudice, che potete leggere qui: L’estate dei pittori. Continua a leggere

Le pacchianelle, una tradizione stabiese perduta

(di Enzo Cesarano)

La tradizione finisce quando non è più sentita nella cultura popolare. Questo, in estrema sintesi, potrebbe essere quello che è capitato alla processione natalizia delle pacchianelle1 di Castellammare che si è estinta agli inizi degli anni Settanta, a differenza della vicina Vico Equense dove tutt’ora si svolge il 6 gennaio.

Le Pacchianelle

Bambine travestite da pacchianelle (usanza del periodo natalizio) foto gentilmente concessa dal sig. Ugo Meli.

Il corteo dell’Epifania stabiese, organizzato dalla chiesetta di Sant’Anna a Licerta, era composto da bambine e giovani donne vestite con costumi della tradizione contadina e perciò definite pacchianelle.

Ogni pacchianella portava un cesto in cui la famiglia, in base alle possibilità economiche, offriva in dono a Gesù bambino prodotti tradizionali dei Monti Lattari e della penisola: agrumi, formaggi, pane, dolci, castagne, noci, polli, conigli… ecc. Partecipavano anche numerosi fedeli e sacerdoti portando una statua del Bambinello, il vero fulcro del Natale. Continua a leggere

  1. Il termine dialettale pacchianella, in lingua italiana contadinella, donna del contado, o anche villana, donna rustica, veniva attribuito affettuosamente alla contadinotta di generose forme, che ogni giorno era solita rifornire le case dei cittadini di generi alimentari freschi (uova, formaggi, insaccati, latte, burro nonché verdure ed altri prodotti dell’orto)

La colonia Ferrovieri di Castellammare

La colonia Ferrovieri di Castellammare

di Giuseppe Zingone

Colonia dei Ferrovieri (coll. Massimiliano Greco)

Colonia dei Ferrovieri (coll. Massimiliano Greco)

Ci scrive la Signora D’Aurelio Antonietta, in calce all’articolo: L’ex collegio orfani dei ferrovieri di Pozzano, in data 14 settembre 2023: Continua a leggere