( a cura del dott. Tullio Pesola )
In attuazione di un forte progetto educativo da realizzare nel popolato e popoloso quartiere di Fontana Grande, Padre Mario Crocco pensò di dare vita ad un’Associazione Giovanile. Il fine che si prefiggeva era quello di garantire ai giovani della sua Parrocchia un cammino da percorrere secondo i principi del Cristianesimo con un diffuso impegno alla carità verso i più deboli e i più poveri. Così nella seconda metà degli anni cinquanta si formò un gruppo di ragazzi che ebbe sede in Castellammare alla via Visanola n. 6. Tale gruppo, però, durò appena un breve periodo! Trascorsi alcuni anni, l’Associazione Giovanile “San Francesco d’Assisi” provò a ricostituirsi. Lo fece qualche tempo prima del Concilio Ecumenico Vaticano II, del quale ben presto valorizzò le istanze di rinnovamento pastorale attraverso l’educazione dei ragazzi e dei giovani che avevano preso a formare un centro socio-ricreativo parrocchiale sotto la guida di P. Agostino Acierno.
Questo religioso, seguace di San Francesco d’Assisi, si rivelò ben presto capace di rendere duttili i più ritrosi, di galvanizzare quelli che fossero convinti di essere i più ostinati e di infondere entusiasmo, dinamismo e determinazione anche nei più riluttanti ad accogliere messaggi di una concezione nuova e feconda di profondi sviluppi, che potesse essere loro affidata dal più grande innovatore di tutti i tempi, Cristo; messaggi costituiti da un insieme di insegnamenti, indicazioni, spinte ideali che tale gruppo si assumeva il compito di trasmettere a scuola, in famiglia, negli ambienti di lavoro. Essa si prefiggeva di promuovere l’aggregazione, coordinare e gestire attività e strutture formative, culturali, ricreative, sportive e di animazione del tempo libero; inoltre poneva attenzione particolare alle esigenze delle fasce più deboli, curando iniziative ed attivandosi con tanta buona volontà, anche se con mezzi modesti, al superamento di emarginazione e disagio. Il circolo, sorto inizialmente su fronte strada in via G. Bonito n. 231, disponeva di due sale per le varie attività culturali, formative e ricreative.
Successivamente il buon P. Mario Crocco, parroco dello “Spirito Santo”, comunicava ai giovani del gruppo che era sua intenzione alleggerirsi della pigione che versava per detti locali, in cambio dei quali, però, offriva loro di ospitarli nel salone parrocchiale che egli aveva progettato nella realizzazione della Casa Canonica annessa alla Parrocchia. Per loro andava benissimo e, così, si attivarono subito al passaggio. Detto gruppo era costituito da soci per lo più della platea parrocchiale (naturalmente erano bene accetti anche se giuridicamente appartenenti ad altre Parrocchie) suddivisi in Ragazzi, Juniores e Seniores. C’era, inoltre, un consiglio direttivo che si ritrovava periodicamente per coordinare le varie necessità e risolvere le problematiche che insorgessero.
Essi si impegnavano a collaborare con la Parrocchia in quella che P. Mario considerava una missione senza confini, in modo da raggiungere i diversi ambienti della vita familiare, professionale e sociale, per incidere più efficacemente sui modi di pensare e di vivere della gente. Naturalmente, per conseguire tale scopo, la parrocchia intuì che occorreva attuare un processo di ripensamento delle proprie forme di presenza e di rapporto con il territorio. Dotandosi, quindi, di strumenti adeguati, prese ad aprirsi ad un’azione concertata con associazioni, movimenti e gruppi di ispirazione cristiana nell’impegno all’annuncio del Vangelo e all’educazione alla fede. Da svariati anni, ormai, gli elementi di quel Gruppo animato da interessi e tendenze comuni non si riuniscono più in quel “salone parrocchiale” a svolgere attività varie, ma di sicuro, continuamente sostenuti da quelli che sono stati i capisaldi della loro formazione, hanno condotto e continuano a condurre la propria vita sempre immersa nel sociale. Giovanni Rance, Enzo Sammarco ed io, che ci attivammo per la ricostituzione di questo sodalizio, c’eravamo!