Archivi autore: Corrado di Martino

Informazioni su Corrado di Martino

Collaboratore di Redazione Autore di teatro e autore radiofonico; filmaker, narratore. E' laureato in Scienze della Comunicazione, indirizzo Sociologia delle Comunicazioni. E' laureato in Comunicazione d'Impresa e Comunicazione Pubblica; con specializzazione in Comunicazione Politica. E' responsabile della sezione Video di LR.

Settima Mostra Presepiale Stabiese

Anche quest’anno si rinnova la tradizionale Mostra Presepiale. Per la settima edizione, la location è presso la Parrocchia Maria SS. del Carmine, in Castellammare di Stabia.

Dal 17 di dicembre del 2017 e fino al 6 gennaio 2018, oltre trenta maestri presepisti, provenienti da Castellammare, da Meta di Sorrento, da Napoli, da Scafati; esporranno le loro pregevoli creazioni. Tradizione, e sperimentazione si contaminano; legno, sughero, cera, stoffa, terra cotta, seta; decine di metri di cavi elettrici e, centinaia di luminarie; sono i materiali impiegati per rinnovare la magia del Natale. Ore ed ore di instancabile lavoro, passione e dedizione, animano tutti i partecipanti. Gli accessori esposti o inseriti nelle scenografie, fatti tutti rigorosamente a mano, impreziosiscono le rappresentazioni. Appena entrati, spicca in primo piano, una riproduzione di Sant’Alfonso dei Liguori, intento a scrivere la celeberrima “Quanne Nascette Ninno…”, canto che come da tradizione, è stato eseguito dal vivo dal duo di chitarra, mandolino e voce dei fratelli Cecere. Immancabile il raffinato lavoro di Massimo Vanacore; come la commovente testimonianza di Franco Liguori; impareggiabili le miniature di Umberto Scelzo, dei lavori in cera di Anna Longobardi; delle costruzioni di Ciro Palmieri. Come non rimanere incantati dall’opera di Antonio De Martino, che in una, ha riassunto le tipicità di Castellammare di Stabia; fonti, sorgenti, acque minerali e mura antiche, a contornare un paesaggio onirico. Ovviamente, insuperabile e straordinario anche l’impegno profuso dal Presidente l’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe, Massimiliano Greco (figlio di un grande maestro, dell’arte della rappresentazione del Natale); che fra mille difficoltà, proprio quando sembrava tutto compromesso, è riuscito a trovare in don Aniello, il parroco di Maria SS. Del Carmine, un ospite generoso e disponibile.

Viva gli uomini di buona volontà, impassibili ai richiami della pratica politica.

L’Anisello Nunù, canzone scanzonata

articolo di Corrado Di Martino

Carmine Spera, partecipa al 60° Zecchino d’Oro, come autore

Ciascuno di noi, collega le immagini della propria infanzia, ad uno degli eventi culturali nazionali fra i più importanti, un fenomeno di costume che dura da 60 anni: lo ZECCHINO D’ORO.

qui il video di presentazione

Oggi con una punta di orgoglio, vi parleremo di questa grande “piccola” manifestazione culturale, poiché vede fra i suoi protagonisti più affermati, un musicista-paroliere stabiese: Carmine Spera. Carmine, ci racconta che quella di comporre canzoni, è una sua vecchia passione, la prima canzone, la compose a otto anni, nemmeno ne ricorda più la melodia. Poi, dopo varie vicende, in seguito alla nascita del primo figlio Giovanni, pensò che comporre musica per bambini sarebbe stato il suo futuro impegno artistico e creativo. Alcuni avvenimenti dolorosi, e i primi scarsi successi allo Zecchino d’Oro, frenarono un po’ la vena creativa. Fu la moglie, Gilda (Del Gaudio), nel 2010 a sostenerlo ed incoraggiarlo, nell’inviare la sua ultima composizione “7”.

Il compositore Carmine Spera

Era già arrivata la primavera, quando un pomeriggio squillò il telefono a casa Spera, il prefisso telefonico “051” quello di Bologna, mise una certa fregola a Carmine; era l’Antoniano, la sua canzone “7” era stata scelta fra le prime 12. Il brano fu cantato dalla piccola Alice Bonfant di Capoterra (Capuderra in sardo, un comune in provincia di Cagliari), e si classificò seconda.  Nel 2012, per caso in un supermercato, incontrò il maestro Giuseppe De Rosa, fra le file di pannolini e saponi per bambini, nacque un sodalizio vincente. Per la 55° edizione dello Zecchino, furono scelte due canzoni addirittura; poi, nota dopo nota, rima dopo rima, arriva la 60° edizione. L’edizione storica di quest’anno, che vedrà in finale oggi sabato 9 dicembre 2017 a partire dalle 16,35;  – l’Anisello Nunù – (testo e musica di Carmine Spera), cantata dalla piccolissima Nicole Marzaroli, di Macerata, una semplicissima canzone riferita alle difficoltà della Dislessia e, Canzone Scanzonata – (di Spera, Careddu , Bussini e Baggio); cantata dal giovane palermitano Gabriele Meli, che ci dice: tutti possono cantare [?]; sono le due canzoni in finale del nostro autore di riferimento.

In bocca al lupo Carmine, da Libero Ricercatore e da tutta la cittadinanza.

Da Villa San Marco a Villa Getty… Castellammare è un brand vincente

Getty Museum, Coast Highway in Castellammare, presso Santa Monica, California

Il famoso petroliere Paul Getty (Minneapolis 1892 – Londra 1976), fondatore della Getty Oil Company, era un grande appassionato d’arte. Pur di soddisfare questa sua incontrollata passione per il bello, e l’arte antica, non ebbe mai scrupoli nel procurarsi le opere d’arte più rare e più belle al mondo.

Getty, era particolarmente attratto dall’arte greca e da quella romana. Sul modello delle antiche ville patrizie di Ercolano (nello specifico Villa dei Papiri), Oplonti e Stabia, si fece erigere un vero e proprio tempio all’arte antica. Si dice che almeno la metà delle opere d’arte etrusca e romana, siano state sottratte illegalmente da tombaroli e ricettatori senza scrupoli, alle loro origini. Probabilmente fra di esse, si potrebbero ritrovare anche opere provenienti da Villa San Marco di Stabia.

Ironia della sorte, questa esposizione permanente, è situata proprio su di una collina di Malibù, in California, di nome Castellammare. La Pacific Coast Highway (PCH), posata su piccole scogliere, a nord di dove il Sunset Boulevard incontra la PCH, è fatta tutta di stradine tortuose, con località dai nomi italiani. La località dove è ubicata Villa Getty, è detta Castellammare. Una bizzarra affinità direte voi? E che dire dell’immagine di Castellammare che campeggia sull’etichetta di un succo di agrumi prodotto in California? Che dire, invece di un modello di cuscino da mare fatto in cotone di nome Castellammare?

Nel video appena pubblicato, oltre che le numerose analogie architettoniche fra la Villa Getty e quelle romane tipo Villa San Marco, dimostriamo come Castellammare, sulla costa del pacifico sia un brand vincente, un marchio inconfondibile e denotativo, di bellezza e qualità.

Un marchio che potrebbe essere vincente anche in Italia, una marca rappresentativa, non solo del nostro territorio, ma anche della nostra gente, della nostra cultura, delle nostre tradizioni.

Abu Tabela, il terrore d’Oriente

Abu Tabela, il terrore d’Oriente

(di Antonio Cimmino)

Quella raccontata oggi per immagini, è la vita avventurosa di un uomo nato ad Agerola, vissuto in tutto il mondo, che a servizio di tante bandiere, ha scritto importanti pagine di Storia dell’Oriente e dell’Europa   intera. Paolo Avitabile (n. Agerola 25-10-1791 – m. Agerola 28-03-1850) fu Cannoniere con Gioacchino Murat; I° Tenente dell’Armata Napoleonica; Tenente dell’Esercito del Regno delle due Sicilie (poi Generale); Generale in Afghanistan; Governatore in Pakistan; modernizzatore dell’Esercito dello Scià; alleato con gli inglesi, contro l’espansionismo dell’Impero Russo in Medio Oriente; feroce e sanguinario “conciliatore” al

servizio dei Sikh, quando, Ranjit Singh, il fondatore dell’impero Sikh, lo nominò Governatore della turbolenta e ribelle Peshawar, i ribelli pakistani, i ladri e malfattori dell’area, sparirono in seguito ad un attenta e meticolosa caccia, che fra torture e condanne capitali riportò l’ordine in Pakistan. Ancora oggi, Abù Tabela (forse una paronomasia di Avitabile da leggersi Abutàbela) è il nome che spaventa i bambini vivaci. Fu assiduo frequentatore delle corti di Parigi, Londra, Napoli, le più importanti d’Europa, e famoso guerriero pluridecorato. Personaggio complesso che visse a cavallo fra l’Oriente e l’Occidente, a fine della prima metà dell’800, visse a lungo a Castellammare di Stabia, quando non rientrava nella natia Agerola. Nel 1845, Paolo Avitabile, tornò da Londra ad Agerola, fra i tanti regali e riconoscimenti, avuti in cambio delle imprese militari, vi era un torello, due vacche in avanzato stato di gravidanza, ed una vitellina di razza Jersey. Il Generale, si cimentò anche nell’allevamento bovino, e dopo un attento lavoro di selezione, creò la razza Agerolese, dal latte di grande qualità, il migliore per la produzione del “provolone del Monaco”. Seguendo la slide projection proposta oggi, potrete scoprire i mille e più segreti della vita di Abu Tabela, al secolo Generale Paolo Avitabile. Buona visione