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Informazioni su Enzo Cesarano

Collaboratore di Redazione Appassionato di folklore, teatro e tradizioni locali. Amante della fotografia, è l’ideatore della rubrica “Banca della Memoria stabiese” ed autore di numerosi interessanti articoli a sfondo popolar-tradizionale. E' responsabile della pagina Facebook di LR.

Tortano

Tortano senza sale, il pane della Pasqua stabiese

articolo di Enzo Cesarano

Tortano

Tortano senza sale (produzione Casa del pane)

Il pane simbolo della tradizione cristiana è al centro della Pasqua, la più importante festività cattolica.

Proprio Cristo, nell’ultima cena, ci ricorda che Lui è il pane disceso dal cielo e sono suoi fratelli tutti quelli che spezzeranno e mangeranno in comunione l’alimento che ricorda il suo corpo.

Per meglio onorare la Pasqua da secoli in numerose località d’Italia si preparano i cosiddetti “pani di festa”; a Castellammare di Stabia, città dalla grande tradizione fornaia, si fa il Tortano senza sale: un pane azzimo, con mollica soffice e compatta.

I panettieri stabiesi per tradizione producono questo alimento solo il Giovedì santo, giorno in cui la chiesa celebra l’istituzione dell’eucarestia, seguendo una ricetta assai antica che in sostanza ha gli stessi ingredienti della Galletta: farina e acqua, senza sale e senza lievito. Continua a leggere

Le pacchianelle, una tradizione stabiese perduta

(di Enzo Cesarano)

La tradizione finisce quando non è più sentita nella cultura popolare. Questo, in estrema sintesi, potrebbe essere quello che è capitato alla processione natalizia delle pacchianelle1 di Castellammare che si è estinta agli inizi degli anni Settanta, a differenza della vicina Vico Equense dove tutt’ora si svolge il 6 gennaio.

Le Pacchianelle

Bambine travestite da pacchianelle (usanza del periodo natalizio) foto gentilmente concessa dal sig. Ugo Meli.

Il corteo dell’Epifania stabiese, organizzato dalla chiesetta di Sant’Anna a Licerta, era composto da bambine e giovani donne vestite con costumi della tradizione contadina e perciò definite pacchianelle.

Ogni pacchianella portava un cesto in cui la famiglia, in base alle possibilità economiche, offriva in dono a Gesù bambino prodotti tradizionali dei Monti Lattari e della penisola: agrumi, formaggi, pane, dolci, castagne, noci, polli, conigli… ecc. Partecipavano anche numerosi fedeli e sacerdoti portando una statua del Bambinello, il vero fulcro del Natale. Continua a leggere

  1. Il termine dialettale pacchianella, in lingua italiana contadinella, donna del contado, o anche villana, donna rustica, veniva attribuito affettuosamente alla contadinotta di generose forme, che ogni giorno era solita rifornire le case dei cittadini di generi alimentari freschi (uova, formaggi, insaccati, latte, burro nonché verdure ed altri prodotti dell’orto)

Inner Wheel International, presenta il Presepe Stabile Stabiano

Inner Wheel International, presenta il Presepe Stabile Stabiano

il primo dei quasi 4.000 Inner Wheel Club quello di Manchester è stato fondato nel 1924 da Margarette Golding,  Entro il 2023, Inner Wheel è cresciuta fino a contare più di 130.000 membri in oltre 100 paesi.

Quest’anno l’International Inner Wheel di Castellammare di Stabia 1 sta svolgendo attività culturali in strettissima collaborazione con le scuole cittadine per la promozione della cultura antica dimenticata o spesso trascurata. L’argomento primario trattato è quello del Presepe Stabile Stabiano, un’opera monumentale unica al mondo che trae origine nel XIX secolo ad opera di Monsignor Francesco Saverio Petagna. Nel video che potrete vedere qui di seguito, Fabiola Balestriere, giovane talento stabiese, descrive l’opera centenaria. Il video realizzato con la cordiale collaborazione di Pio Negri con la regia di Corrado Di martino, descrive brevemente l’intera struttura, e suscita la giusta curiosità per avvicinare giovani e meno giovani a questo splendido tesoro stabiano.

  1. L’Inner Wheel International promuove l’amicizia per favorire la comprensione internazionale. Donne volontarie in servizio, fanno la loro parte per un mondo migliore e più forte. Basti pensare a tutte le donne del mondo che subiscono la violenza, che non sapendo né potendo allontanarsi, rimangono sottoposte ad abusi fisici o mentali. L’IIW ha fornito aiuti attraverso il Bush Fire Appeal for Australia, il COVID-19 Vaccination Fund, l’IIW Relief Fund per i rifugiati ucraini e molti altri fondi raccolti per sciagure naturali.
Teatro Francesco I foto Corrado di Martino

Storia del fu teatro Francesco I

Storia del fu teatro Francesco I

a cura di Martina Cesarano

Teatro Francesco I (foto Corrado di Martino)

Teatro Francesco I (foto Corrado di Martino)

Il Real Teatro Francesco I è un teatro borbonico, sito nei pressi della chiesa San Giacomo, costruito tra il 1828 e il 1829. Fu commissionato all’architetto D. Ottavio d’Avitaya, su richiesta di Catello Gambardella; quest’ultimo comprò, il 22 settembre del 1828, dalle figlie del barone Giuseppe Cuomo, più di 1.500 m² di terreno, all’inizio della salita San Giacomo, per poter costruire l’edificio.

L’idea di erigere un teatro nacque in un periodo in cui, a Castellammare di Stabia, fiorivano i finanziamenti per le opere pubbliche e private destinate ad abbellire la città, soprattutto per la stagione turistica e anche dal fatto che la famiglia reale era abituata a trascorrere le estati al palazzo reale di Quisisana. Continua a leggere

Stabia: squadra e dirigenza (cartolina commemorativa "Mimì Paolercio")

Stabia promossa in serie B (anno 1951)

Stabia promossa in serie B (anno 1951)

23 giugno 2011 – sfiziosi aneddoti raccontati dal dottor Gaetano Cotticelli

Spett. le Redazione, al tripudio generale per la recente affermazione dei nostri colori desidero fornire un piccolo contributo di ricordi.
Essi mi derivano da mio padre Cotticelli Ciro, deceduto sette anni fa all’età di 80 anni, che negli anni della prima promozione dello Stabia del 1951 in serie B fu uno dei dirigente della squadra insieme ai suoi fratelli Silvio (detto Guido) e Nicola. Io sono nato nel 1954 e quello che vi riferisco lo attingo dai suoi racconti. Egli, trovandosi allo stadio di Firenze nella gara di spareggio per la B al secondo goal di Cereseto perse conoscenza per l’emozione e Vito Cormun ed un altro amico di cognome Masi, con un sifone del seltz tentarono di rianimarlo. Di tale evento esiste una foto che dovrebbe essere di proprietà della famiglia Cormun.
Un altro ricordo è legato alla salace battuta di mio zio Nicola Cotticelli anch’egli dirigente dello Stabia: la sera antecedente lo spareggio l’allenatore del Foggia fece pervenire nel ritiro stabiese una torta con su scritto Foggia batte Juve Stabia 2-1; all’indomani, dopo la vittoria, mio zio Nicola telefonava all’Hotel ove pernottava il Foggia e richiedendo dell’allenatore gli consigliava di far preparare una analoga torta per i suoi giocatori, ma di ben altra materia. Tale salace battuta venne riportata nella cronaca del Mattino o del Roma dell’epoca che citava: “…non è mancata una salace battuta di un ex maresciallo di marina”. Di tale giornale esiste una copia a casa di mio padre che spero di riuscire a recuperare per inviarvene una copia.

Stabia: squadra e dirigenza (cartolina commemorativa "Mimì Paolercio")

Stabia: squadra e dirigenza (cartolina commemorativa “Mimì Paolercio”)

Dall’album dei ricordi è comunque emersa questa foto della squadra e della dirigenza (di cui vi invio copia dell’originale in mio possesso) essa reca sul retro il timbro del fotografo (il mitico Paolercio) ed il timbro datario sbiadito con la data del 01 luglio 1951. Continua a leggere