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Informazioni su Ferdinando Fontanella

Collaboratore di Redazione Naturalista e giornalista pubblicista, è laureato in Scienze della Natura, con specializzazione in Divulgazione naturalistica e Museologia scientifica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. E' responsabile della pagina Twitter di LR.

Il Caprifoglio di Stabia

( una pianta che porta nel nome l’unicità della terra di Stabia )

articolo di Ferdinando Fontanella

Il Caprifoglio di Stabia (fam. Caprifoliaceae) è la specie più importante dei Monti Lattari, della Penisola Sorrentina e di tutto il comprensorio stabiano. L’inestimabile valore di questa pianta è direttamente proporzionale alla sua unicità. Si tratta, infatti, di un raro endemismo puntiforme, in tutto il pianeta ne esistono solo pochi esemplari che crescono localizzati esclusivamente in poche stazioni del gruppo “Monti Lattari-Penisola Sorrentina”.

Caprifoglio di Stabia, schizzo a matita di Ferdinando Fontanella

Caprifoglio di Stabia, schizzo a matita del naturalista Ferdinando Fontanella

Il nome scientifico della specie è: Lonicera stabiana Guss. ex Pasquale, il termine Lonicera fu coniato nel 1753 dal naturalista svedese Carolus Linnaeus (1707 – 1778) in onore del medico austriaco Adam Lonitzer (1528 – 1586), mentre l’epiteto specifico stabiana è riferito alla località di origine degli esemplari tipo sui quali è stata descritta la specie. Continua a leggere

La vegetazione del Distretto Stabiano

Con l’espressione: la vegetazione di un territorio, si indica l’articolato sistema di forme vegetali presenti nell’area considerata (territorio). “La vegetazione è dunque il complesso delle piante che vivono in un ambiente più o meno esteso, qualora si considerino realisticamente nel loro modo di aggregarsi” (Giacomini e Fenaroli., 1958).

Se consideriamo le piante isolatamente, ignorando le interazioni esistenti tra le diverse specie, ci stiamo occupando di una flora che nella sua forma minima non è altro che un semplice elenco di specie presenti in un area definita ( i due termini non andrebbero mai confusi!).

Vegetazione stabiana (Monte Faito)

Vegetazione stabiana (Monte Faito)

Il distretto stabiano si sviluppa in un’area intermedia tra il vesuviano e il complesso ‘Monti Lattari – Penisola Sorrentina’. La particolare posizione geografica, la peculiare forma del territorio e la composizione del suolo, le particolari e varie condizioni climatiche, offrono innumerevoli varietà di ambienti nei quali le specie per selezione naturale si sono adattate a vivere in reciproca relazione. Descrivere in modo esaustivo l’intricata rete di interazioni della vegetazione di un territorio così vario è impresa ardua, richiede rigorosa e vasta trattazione e non rientra nelle finalità di un articolo introduttivo. Accadrà quindi che focalizzeremo la nostra attenzione su aspetti intuitivi della vegetazione. Schematizzando possiamo distinguere delle porzioni di territorio nelle quali la vegetazione presenta precise caratteristiche omogenee, e così provare a descriverle. Continua a leggere

Chi tene ‘o mare…

editoriale di Ferdinando Fontanella

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Domenica 17 aprile è il giorno del referendum abrogativo sulla legge per le estrazione di petrolio e gas in mare entro le 12 miglia dalla costa (circa 20 chilometri).

Al giudizio popolare che riguarda esclusivamente le concessioni estrattive già esistenti, la nuove entro le 12 miglia sono già vietate per legge, si chiede in modo molto semplice di scegliere e votare Sì: se vogliamo che queste industrie, cosiddette trivelle, cessino la loro attività allo scadere del contratto stipulato con lo Stato Italiano che le autorizza; oppure votare No: se crediamo sia giusto che queste “trivelle” possano prorogare la loro attività estrattiva qualora nel giacimento ci sia ancora da estrarre gas o petrolio.

La questione è tutta qua e può essere affrontata da due prospettive diverse: una ambientalistica  che propende per il Sì, l’altra economica favorevole al No. Continua a leggere

‘A ballerina cu ‘o papagno

di Ferdinando Fontanella

Eliminate gli stami che coprono la “faccia” della bambolina.

Nella tradizione contadina stabiese, il papagno (fiore di papavero) era anche un gioco, intendiamoci: uno di quei giochi poveri, ma che mettevano alla prova inventiva e abilità (i materiali impiegati sono un bel fiore di papavero ed un lungo capello). Ma vediamo in che modo il papagno veniva utilizzato per realizzare una piccola “ballerina di flamenco”: Continua a leggere

‘A pasta cunciata (aglio, uoglio e limone)

Ricetta dello stabiese Francesco Rosato (detto Ciccio bosco), pubblicata
su gentile concessione del naturalista dott. Ferdinando Fontanella

pastacunciata

“‘A pasta cunciata” è un primo piatto “povero” veloce da preparare, fatto con ingredienti semplici e genuini. La buonanima di mio nonno “Ciccio bosco” era ghiotto di questa saporitissima pietanza. Ricordo che ogni volta che ne mangiava era come se sciogliesse un voto di riconoscenza, infatti, raccontava che questo piatto tipico della nostra tradizione culinaria era stato un toccasana durante una tremenda epidemia influenzale (le notorie proprietà medicamentose dell’aglio dell’olio e del limone servirono ad alleviare i sintomi della malattia). Se ne conoscono due versioni: una più “fresca” (per la stagione estiva), per la cui preparazione si usa un formato di pasta lunga e aglio novello; e una “calda” (preparato come minestra invernale) con un formato di pasta corta, brodo di cottura e aglio vecchio. Continua a leggere