Archivi autore: Ferdinando Fontanella

Informazioni su Ferdinando Fontanella

Collaboratore di Redazione Naturalista e giornalista pubblicista, è laureato in Scienze della Natura, con specializzazione in Divulgazione naturalistica e Museologia scientifica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. E' responsabile della pagina Twitter di LR.

Castellammare: da Pozzano una speranza per la città

l’editoriale di Ferdinando Fontanella

Belvedere di Pozzano

Belvedere di Pozzano

A Castellammare di Stabia le cose da diverso tempo vanno indiscutibilmente male. Avvolta in un vortice fallimentare la città sta scivolando inesorabilmente in un baratro da cui sarà difficile risalire la china.

Drammatica la crisi occupazionale e sociale, tantissime le famiglie indigenti a causa della chiusura delle attività produttive da Terme di Stabia ad AVIS, solo per citarne alcune. Avvilente la pochezza e l’incapacità della classe politica, vecchia e nuova, che dei tanti problemi non sembra essere ben conscia.

Sconfortante l’operato della pubblica amministrazione, incapace di portare a termine e quindi far fruttare importanti progetti che avrebbero dovuto rappresentare la svolta ed invece sono diventati un macigno che chiude un sepolcro… fallito il progetto di un museo archeologico alla Reggia di Quisisana, il restauro di piazza Fontana Grande, il rilancio dei tradizionali chioschi dell’Acqua della Madonna, il recupero delle periferie, il restauro della Villa Comunale, il rilancio turistico della città… fallito, fallito, fallito è tutto il resto.

In un contesto così deprimente, a cosa devono aggrapparsi gli stabiesi per non perdere la speranza e credere ancora in quel “Post fata resurgo”, dopo la morte mi rialzo, motto della città? Continua a leggere

Castellammare: indiani e foglie di Castagno

(di Stanislao e Ferdinando Fontanella)

Gli indiani e le foglie del Castagno

Gli indiani e le foglie del Castagno

Solo i ragazzi che hanno vissuto l’infanzia negli anni del dopoguerra serbano del Castagno una conoscenza che va oltre l’aspetto utilitaristico dell’ottimo legname e i saporiti frutti.

In quel tempo di grandi privazioni materiali, ma estremamente ricco di opportunità umane, la fantasia era l’unico strumento per trascorrere con letizia i lunghi pomeriggi estivi. Alimento indispensabile per la fervida immaginazione era la lettura dei fumetti di Tex Willer, personaggio ideato da Gian Luigi Bonelli nel 1948, e la visione di pellicole americane come “Sentieri selvaggi” e “Un dollaro d’onore”, in cui il mitico John Wayne agiva da protagonista indiscusso. Scontato dire, perciò, che tra i giochi preferiti c’era la guerra tra indiani e cowboy.

Tuttavia il grosso limite per chi vive alle falde del Monte Faito e sogna di essere un Apache o un Sauk, delle grandi Pianure o delle Montagne Rocciose del Texas, era abbigliarsi nel modo adeguato. I ragazzi riuscivano a sopperire alla mancanza degli originali copricapi piumati dei Nativi Americani con le abbondanti e comunissime foglie del Castagno. Continua a leggere

1993-2015: Castellammare oggi come allora

di Valentina Bucciero

(semplici riflessioni di una cittadina stabiese)

È sera esco dall’incontro-dibattito di Ac (Azione cattolica) tenutosi per le elezioni regionali. Sono le dieci di sera e cammino per le strade deserte della mia città, così chiassose durante la mattinata a quell’ora, invece, quasi completamente deserte. Intanto metto in ordine i pensieri, quel silenzio mi aiuta, ho ascoltato tanto … ho sentito i soliti problemi: le terme, il lavoro che non c’è, le potenzialità a disposizione non sfruttate e naturalmente una serie di proposte che se realizzate sarebbero già un bel passo avanti.

I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione

I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione

Intanto la mia mente ha materializzato i miei tormentati pensieri in un oggetto: un libricino, che pochi mesi fa, una cara amica mi aveva donato a ricordo del gruppo Fuci di Castellammare di Stabia. Quel piccolo dossier mi aveva colpito tanto, partendo dalla grafica, una macchia nera su uno sfondo completamente bianco. Un titolo, poi, che nel 1993, anno della pubblicazione, doveva aver fatto proprio scalpore: “I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione”. Proprio quel termine acquiescenza mi aveva fatto sobbalzare. In quel libro cercavo delle risposte o forse una speranza; leggerlo per capire se qualcosa fosse cambiato rispetto ad un 25ennio prima. I giovani della Fuci, tra la primavera del ’90 ed il dicembre del ’91 si impegnarono in un’attività che proprio loro definirono semplicemente di “anticamorra”. Grazie ad un finanziamento erogato dalla legge regionale n.39/1985 realizzarono un progetto che vide il coinvolgimento dei ragazzi di 9 istituti di scuola superiore di Castellammare di Stabia, mediante la compilazione di questionari redatti da esperti e volti a verificare il grado di informazione e di sensibilità sentito nei confronti della camorra. Ai ragazzi era stata proposta anche la visione del film “Mary per sempre”, che potremmo definirlo il Gomorra degli anni ’90. A questo si accompagnò un confronto tra studenti ed insegnanti con magistrati, sociologi e giornalisti, sviluppato nella forma dell’incontro-dibattito presso i vari istituti, cercando di riflettere sulla criminalità organizzata dal punto di vista storico, giuridico e sociologico. Continua a leggere

Vipera, regole per una convivenza pacifica

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Vipera aspis

Esistono innumerevoli dicerie sulle vipere. Alcune sono impresse profondamente nella mia memoria perché da piccolo mi sono state inculcate come raccomandazioni per scampare un pericolo assai serio.

Se vedi una vipera, mi si diceva, e hai un bastone randellala per bene e schiacciagli la testa perché altrimenti continua a vivere e ti attacca. Se non hai il bastone scappa, altrimenti la vipera ti insegue e ti morde, devi correre veloce però perché questo serpente è un fulmine capace di rotolare giù per i monti, come se fosse una ruota lasciata cadere dal pendio. Non fermarti nei prati perché la vipera ti si infila nei pantaloni. Quante volte, infine, ho sentito la storia della spaventosa e leggendaria, ma mai vista, “Lìpera castagnara”. Bestia antichissima, spaventosamente grande e in proporzione altrettanto velenosa, che vivrebbe, a quanto pare, nelle ceppaie dei castagni del Monte Faito.

Ho creduto, sinceramente, che queste storie fossero vere finché l’esperienza e lo studio mi hanno dimostrato il contrario. La verità è che la vipera è un serpente velenoso, il cui morso in determinate e sfavorevoli circostanze può risultare mortale. Non esiste una vipera cattiva intenzionata a sterminare chi frequenta la montagna. Non esiste giustificazione, se non la paura e l’ignoranza, per chi è pronto allo sterminio, a colpi di bastone, di questo serpente. Continua a leggere

Castellammare, riqualificazione villa comunale con incognita manutenzione

editoriale di Ferdinando Fontanella

La nuova villa comunale (ricostruzione computerizzata)

La nuova villa comunale (ricostruzione computerizzata)

Nella socialmente martoriata ed economicamente fallita “Città delle acque” venerdì mattina, 22 maggio 2015, si celebra l’inizio dei lavori di riqualificazione della villa comunale. La data, considerata l’importanza dell’opera, è destinata a entrare negli annali di storia locale e sarebbe bello poter sapere in anticipo se negli anni a venire questo momento sarà celebrato come svolta positiva o ennesimo fallimento e sperpero di soldi pubblici. La riqualificazione del lungomare cittadino è interamente finanziata con fondi europei, nell’ambito dei Programmi Integrati Urbani “PIU′ EUROPA”.

Successo o fallimento, vittoria o sconfitta, rinascita o morte? Per saperlo bisogna aspettare, il tempo dirà la verità. Nell’attesa però possiamo provare a ragionare sull’argomento così, senza inventare niente e basandoci su dati certi, possiamo azzardare una previsione su quello che sarà.

Partiremo da una domanda. Era proprio necessario questo rifacimento? Il quesito ai più sembrerà banale, perché la risposta è sicuramente Sì. Chi ha avuto la sventura di passeggiare in villa comunale è ben cosciente dello stato di assoluto degrado del luogo: aiuole ridotte ad immondezzaio-letamaio, alberi morti o morenti, fontanine chiuse o mal funzionanti, arredi urbani rotti e sporchi, monumenti imbrattati e danneggiati, piano di calpestio lurido e maleodorante. Insomma questa realtà talmente squallida meritava il colpo di spugna.

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