Archivi autore: Ferdinando Fontanella

Informazioni su Ferdinando Fontanella

Collaboratore di Redazione Naturalista e giornalista pubblicista, è laureato in Scienze della Natura, con specializzazione in Divulgazione naturalistica e Museologia scientifica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. E' responsabile della pagina Twitter di LR.

Napoleone nei monti di Castellammare

Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte

Il 5 maggio, data resa memorabile da Alessandro Manzoni, è pressoché impossibile non rivolgere un pensiero alle gesta di Napoleone Bonaparte.

Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta …

Chi non ricorda almeno i primi versi di questa poesia, croce e, talvolta, delizia di ogni studente?

La terra tutta restò sbalordita, spiegava il maestro, nel sapere che quel giorno del 1821 moriva sull’Isola di Sant’Elena l’ultimo grande guerriero delle battaglie campali.

Napoleone morì, dunque, quasi 200 anni fa. Eppure, vi giuro, ho personalmente incontrato, passeggiando nei monti che sovrastano Castellammare di Stabia, un guerriero che porta il suo nome e indossa il suo cappello. Continua a leggere

Tragicomicità stabiese

( l’irreparabile oltraggio subito da un’antica fontana cittadina )

” Su segnalazione del naturalista stabiese Ferdinando Fontanella ”
( Castellammare di Stabia: 19 luglio 2010 )

fontana della sanità

fontana della sanità

In uno dei suoi film più fortunati il grande Totò vestiva i panni di un arabo, se non sbaglio il film in questione è intitolato “Totò sceicco” o forse “Totò d’Arabia”, non ricordo. Comunque, in una delle sequenze di questa divertentissima pellicola, il “Principe della risata” si impegna a calpestare il traboccante petrolio che trasuda dalla terra. Lo calpesta e lo appella, con disprezzo, “lo sputo del diavolo”.
La geniale comicità di questa scenetta sta nel fatto che lo spettatore è consapevole dell’immenso valore del petrolio, “l’oro nero”, e gli sembra paradossale e per questo comico, che qualcuno possa così scioccamente rifiutarlo e disprezzarlo.
Questo breve preambolo cinematografico mi serve da spunto per raccontarvi la tragicomica realtà in cui viviamo. Noi, novelli Totò, non calpestiamo zampilli di “oro nero”, l’Italia per fortuna non possiede grandi quantità di questa risorsa, ma ci dilettiamo a schiacciare la nostra più grande ricchezza, il nostro inestimabile patrimonio storico, artistico e naturalistico. In quest’arte noi stabiesi siamo dei veri e propri maestri!
Proprio oggi, passeggiando per via Sanità a Castellammare, ho avuto modo di farmi un “mucchio di risate”, mentre camminavo ho notato che una delle antiche fontane della città, quelle che un tempo a Castellammare, erano sparse un po’ ovunque e che oggi servono come immondezzai, era stata distrutta. Che risate… immaginate lo stabiese che annientava un pezzo del nostro patrimonio. Non me ne voglia il grande Totò, ma ho riso così tanto che alla fine dagli occhi mi scendevano dei “lacrimoni” grandi come una casa. Povera Castellammare… Poveri noi!!!

fontana Sanità

fontana Sanità

 

A documentare e a dimostrare la noncuranza di chi dovrebbe sorvegliare e salvaguardare (o quantomeno, tentare di recuperare), questo importante pezzo di storia di Castellammare di Stabia, in data 6 ottobre 2012, vengono aggiunte 3 immagini fotografiche emblematiche, ritratte dalla dott.ssa Maria Francesca Ruggiero:

La Sanità della fontana… (foto 1)
La Sanità della fontana… (foto 2)
La Sanità della fontana… (foto 3)

Questionario stabiese

ideato da Nando Fontanella

Cari amici LiberiRicercatori ragionando sulla confusione mentale della nostra amministrazione comunale, che quest’anno: dimentica il centenario della nostra Cassa Armonica, usa un logo non ufficiale della città pensando che fosse quello buono e, addirittura, pubblicizza un’altra Castellammare nella sezione turistica del sito web istituzionale.

Ecco, ragionando su questi strambi episodi, mi viene di proporre un test d’ingresso per accedere al Comune, tipo quello che si fa in alcune facoltà universitarie per accertarsi delle competenze basilari dei futuri corsisti. Allo stesso modo propongo un questionario per saggiare le “competenze basilari di cultura locale” che gli aspiranti amministratori dovrebbero avere!

Questionario di conoscenza basilare di cultura locale

( si accettano suggerimenti )

Le prima domanda di questo allucinante test potrebbe essere:

1) La città di Castellammare di Stabia si trova in?

A) Regione Sicilia
B) Regione Abruzzo
C) Regione Campania

N.B.: Per comprendere meglio, approfondire e interiorizzare il primo quiz, agli aspiranti operatori di pubblici impieghi, si consiglia di leggere:

http://www.liberoricercatore.it/?p=411

http://www.liberoricercatore.it/?p=8064

* * *

La seconda domanda all’allucinante test a questo punto, potrebbe essere:

2) Qual é quella esatta?

A) Castellamare di Stabia
B) Castellammare di Stabia
C) Castelammare di Stabia

N.B.: Per comprendere meglio, approfondire e interiorizzare il secondo quiz, agli aspiranti operatori di pubblici impieghi, si consiglia di leggere:

http://www.liberoricercatore.it/?p=4761

* * *

Son certo che se uniamo le nostre forze e riusciamo a preparare una ventina di quesiti, possiamo diventare il primo “Comune d’Italia a numero chiuso”, precluso agli amministratori ignoranti di cose locali. Ora tocca a voi, attendiamo le vostre proposte…

Quante volte?

di Ferdinando Fontanella

Cari amici Liberi Ricercatori, vi scrivo prendendo spunto dall’editoriale del buon Enzo Cesarano, che giustamente denuncia la mancata celebrazione dei 100 anni dalla costruzione della Cassa Armonica. Castellammare purtroppo vive un’incresciosa, pericolosa e paradossale inerzia che ultimamente si sta palesando nel brutale e totale abbandono della città. E allora mi domando: “Perché ci stupiamo del mancato festeggiamento del compleanno di un monumento, se in città non si riesce più a garantire nemmeno la decenza quotidiana? Agli amministratori della nostra città, vorrei quindi chiedere:

Quante volte siete andati a fare un bagno ai lidi pubblici di Pozzano?
Quante volte siete andati a fare una passeggiata ai Boschi di Quisisana?
Quante volte siete andati a fare un’escursione per le vie e i sentieri collinari?
Quante volte vi siete soffermati ad osservare le aiuole, le fioriere e gli alberi della città?
Quante volte siete andati in bici o a passeggio per le viuzze del centro storico?
Quante volte avete fatto sport in Villa Comunale respirando i nauseabondi miasmi degli scarichi fognari?
Quante volte avete provato a raggiungere con i mezzi pubblici o a piedi gli scavi archeologici di Varano?
Quante volte avete usufruito dei servizi delle Terme di Stabia?
Quante volte avete provato a fare la raccolta differenziata consapevoli che la città non è attrezzata per la differenziata?
Quante volte avete provato a parcheggiare sperando di non essere molestati dall’abusivo di turno che pretende di essere pagato?
Quante volte vi siete immedesimati in un disoccupato, un licenziato o un pensionato che vive di pensione minima?
Quante volte avete considerato la civiltà, la cultura e i bisogni dei tanti extracomunitari che vivono in città?

Il giorno in cui Castellammare riuscirà ad esprimere un’amministrazione capace di rispondere con chiarezza e senza vergogna a tutte queste domande, e alle tante altre che ognuno di noi dovrebbe legittimamente poter fare, non dovremo più preoccuparci per il nostro futuro. Quel giorno, statene certi, anche la nostra Cassa Armonica sarà giustamente commemorata.

Un caro saluto, dal vostro amico naturalista Nando Fontanella.

Boschi di Quisisana (foto Ferdinando Fontanella)

La cura ( Lettera aperta alla città )

( l’appello del naturalista stabiese Ferdinando Fontanella )

Carissimo visitatore leggi con attenzione, rifletti e se puoi dai anche tu un aiuto. Ciò che sta accadendo in alcune zone sensibili di Castellammare è frutto di un comportamento becero e vergognoso, che mortifica fin dentro l’animo chi ama realmente la nostra cara Città. Quello che leggerai a seguire non è il solito appello politico… ma la segnalazione di un semplice cittadino, Ferdinando Fontanella, che nel suo quotidiano vivere e con il suo appassionato operato da naturalista, onora Castellammare e tutti noi stabiesi…

la_cura

parco palazzo reale di Quisisana

Caro Maurizio e cari Liberi Ricercatori, vi scrivo per condividere con voi tutti lo sdegno e il disgusto che provo nel constatare il misero stato in cui versa il parco del palazzo reale di Quisisana. Purtroppo la nostra amata Castellammare è affetta da una grave malattia, il cui sintomo più evidente è l’indifferenza e l’apatia dei suoi abitanti. Una malattia che debilita e distrugge e che alla fine ci condurrà alla morte. Non mi riferisco certo al decesso fisico degli apatici stabiesi, ma alla fine della nostra identità, della nostra storia, della nostra Stabia.
A Quisisana (ma questo vale anche per la Villa Comunale, la baia di Pozzano, il rione “Spiaggia”, la foce del Fiume Sarno, il Centro Antico, e tutti i luoghi simbolo della città) si manifesta evidente, come la tumescenza di un cancro maligno, questa malattia che ci affligge e ci consuma. Frotte di stabiesi affollano il parco di secolari Castagni in un contesto di assoluto degrado, bivaccano sui miseri tavolini da pic-nic immersi in un mare di rifiuti, entrano con le macchine fin dentro al bosco, sporcano, devastano, offendono la storia e la natura di questo luogo ameno, che dovrebbe essere il simbolo della nostra cultura e del nostro saper vivere civile.
Le istituzioni cittadine, i custodi del bene pubblico, dove sono, cosa fanno, chi sono? Sono stati contagiati anche loro dal morbo!?
Come spiegare altrimenti questo assurdo andazzo del vivere quotidiano a Castellammare?
Solo una malattia debilitante, che distrugge il nostro senso civico, la nostra memoria storica, l’amore innato per la natura, che ci rende incapaci di indignarci per il soffocante “fetore” della quotidianità che ci circonda, che ci fa sentire a nostro agio tra i rifiuti, la puzza, la malavita, può spiegare l’attuale stato delle cose.
Mi chiedo se una cura esiste, in poche parole Castellammare ha ancora una speranza reale di una vita normale o è condannata all’oblio?
Chi può aiutare questa città e i suoi sventurati abitanti?
Se qualcuno conosce la cura, per favore può aiutarci!?

Un caro saluto a tutti voi. Il vostro naturalista e amico, Ferdinando Fontanella.