Archivi autore: Gaetano Fontana

Informazioni su Gaetano Fontana

Collaboratore di Redazione Appassionato di immagini d'epoca di Castellammare è curatore di diverse rubriche, tra cui: "Le stampe antiche" e "Le navi varate a Castellammare".

Albergo- Ristorante Fontana

Cartoline pubblicitarie

Le attività commerciali stabiesi di un tempo

a cura di Gaetano Fontana

Per il piacere di riscoprire i particolari di una Castellammare, che purtroppo, più non è, nella presente galleria ospitiamo le cosiddette cartoline pubblicitarie, le dispense d’epoca ed alcune fatture, che testimoniano la fiorente attività commerciale che un tempo caratterizzava la nostra amata Città.

Le ultime cartoline pubblicitarie inserite:

(Anno 1919) NEW

Cereria Francesco D'Auria

Cereria Francesco D’Auria

Si ringrazia il sig. Giuseppe Marchioni per la gentile concessione.

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Cognomi di Stabia

Etimologia dei cognomi stabiesi

Etimologia dei cognomi stabiesi

rubrica a cura di Lello Fontanella

RUSSO

Russo, attualmente il cognome più diffuso in Italia, è un esempio dell’importanza che hanno certi tratti linguistici che si rifanno a parlate dialettali nell’interpretazione etimologica di un cognome; pertanto le trascrizioni cognominali derivate (o influenzate) dal dialetto sono quelle nelle quali risultano evidenti le pronunce popolari, con le relative trascrizioni, di certe parole raccolte ascoltando il parlante.
Ad esempio, nell’area napoletana del XVI secolo era più probabile ascoltare l’aggettivo “Russo” al posto dell’italiano “Rosso”. Perché? Perché nella comunicazione orale allo scrivente, quest’ultimo trascriveva proprio la parola che ascoltava in dialetto e cioè “russo”; in napoletano tale aggettivo è accordato al maschile mentre resta “rossa” (e non “russa”) per il femminile come, ad esempio, “na mela rossa”; stessa cosa avviene per l’aggettivo nero che fa “niro” al maschile e “nera” al femminile. Queste osservazioni confermano che l’ereditarietà del cognome era esclusivamente fatta per linea maschile patrilineare. Del suddetto cognome Russo è facile pensare che possa aver tratto origine dall’aggettivo etnico russo (dalla Russia), così come esiste francese, tedesco, greco o bulgaro; un accostamento paretimologico (cioè superficiale e non supportato da rilevanze scientifiche) che viene richiamato anche da Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo: “(…) Poco dopo venne Russo, l’uomo che il Principe trovava più significativo fra i suoi dipendenti. Svelto, ravvolto non senza eleganza nella bunaca di velluto rigato con gli occhi avidi al di sotto di una fronte senza rimorsi, era per lui la perfetta espressione di un cero in ascesa. Ossequioso del resto, e quasi sinceramente affettuoso poiché compiva le proprie ruberie convinto di esercitare un diritto (…) Questo era il paese degli accomodamenti, non c’era la furia francese; anche la Francia d’altronde, se si eccettua il giugno del quarantotto, quando mai era successo qualcosa di serio? Aveva voglia di dire a Russo, ma la innata cortesia lo trattenne: Ho capito benissimo: voi non volete distruggere noi, i vostri ’padri’. Volete soltanto prendere il nostro posto. Con dolcezza, con buone maniere, mettendoci magari in tasca qualche migliaio di ducati. È così? Tuo nipote, caro Russo, crederà sincerameme di essere barone; e tu diventerai, che so io, il discendente di un granduca di Moscovia, mercé il tuo nome, anziché il figlio di un cafone di pelo rosso, come proprio quel nome rivela (…).


SCHETTINO

Gran parte dei cognomi è il risultato di abbreviazioni o alterazioni del nome del capostipite; anche per uno dei cognomi tipici stabiesi, Schettino, vale lo stesso ragionamento. Probabilmente nel borgo medievale stabiese c’erano diversi Francesco e bisognava distinguerli utilizzando i diminutivi (quindi uno degli omonimi fu chiamato, ad esempio, Franceschetto) o, ancora di più, con il diminutivo del diminutivo (quindi Franceschettino). Per avallare tale tesi, riporto l’intera denominazione di un nobile giurista napoletano del XVI secolo, “(…) D. Francischettum de Alexio de Monte Corbino (…)”, originario di Montecorvino in provincia di Salerno (tratto dal libro di Camillo Borrello, Consiliorum, Venezia, 1598). Da quest’ultima denominazione si sarebbe potuta utilizzare, per aferesi, solo la parte finale e cioè solo “Schettino”; questo nome divenne cognome nella sua funzione patronimica.
Secondo me tale cognome poteva derivare anche da un’alterazione della parola schiatta (stirpe) in funzione dispregiativa per indicare un trovatello (un po’ come per Schiattarella) e cioè “schiattino” e poi “Schettino”.

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Per approfondimenti puoi acquistare nelle edicole stabiesi o al Bar Fontana il volume “Cognomi di Stabia” oppure se risiedi fuori città  richiederlo direttamente all’autore scrivendo all’indirizzo  email:   r.fontanella@remag.it

Cognomi di Stabia

Cognomi di Stabia

Raffaele Fontanella. Designer grafico, professore di economia, linguista per passione. Da sempre interessato al significato dei nomi e dei toponimi partendo dal linguaggio e collegando aspetti semantici, storici e antropologici. Ha pubblicato il libro Come cambiano i marchi / The way logos change, Remag Partners, Ikon Editrice, Milano, 2003 sull’evoluzione grafica di 60 marchi italiani. Come studioso di storia locale ha pubblicato nel 2013, con Peppe Angiò, il libro Il basket stabiese dalle origini al 1980.

Catello Mosca

Caro Maurizio, complimenti per l’idea di ospitare una rubrica di poesie esclusivamente stabiesi. L’anima di questa città che si perde nella notte dei tempi ha dato già luogo a diversi componimenti, tanto è ispiratrice, e certamente altrettanti ne può far partorire. E, grazie al tuo invito, ne è già nata un’altra. Mia. Mi hai “costretto” a far una cosa nuova. Comporre qualcosa per così dire “su commissione”. E poi su un tema che avevo sempre avuto un certo timore a toccare: la mia città. Perché Castellammare te la senti addosso, è qualcosa di particolare. E’ tua madre, tua sorella, la tua amante. Quando ho letto la tua e-mail sono restato al tempo stesso sublimato dall’idea e pietrificato dal non saperne uscire. Ma una richiesta del genere (che toccava il mio intimo) fatta da un amico caro non poteva non essere evasa. Pochi minuti dopo ero già infervorato. “Dovevo” tirar fuori una “poesia su Castellammare”! Che strana sensazione. Perché scrivere, e credo che tu lo sappia bene, non è un atto che si “deve”, ma è un sentire. L’inchiostro sul foglio non è altro che la trasformazione meccanica dei pensieri, degli impulsi che hanno voglia di fuoriuscire dal tuo inconscio. Ma Castellammare e tutte le sensazioni che da sempre mi dà sono nascoste in qualche parte del mio cuore, del mio essere. E allora è bastato fare un salto all’interno ed uscirne con in mano un foglio. L’ ho immaginata così questa nostra stupenda Castellammare, come una donna, come una signora, come una mamma. E come chiamarla se non Donna Castellammare, come noi napoletani siamo abituati a chiamare le nostre signore (Donna Cuncé, Donna Carmé …).

Spero che ti piaccia. Ciao, un abbraccio.

Primavera e Flora, I sec d.C.

Primavera e Flora, I sec d.C.

Donna Castellammare

Donna Castellammare,
comme ‘na gran signora
me piace ‘e te chiammà.
Cu’ stu surrise amare,
bello comme n’aurora,
che voglia ‘e te guardà.
Qua sarto è stato
a te confezionà ‘o vestito,
st’uocchie chi t’ha pittate,
qua artiste nammurate,
e a qua cielo sti’ stelle
so’ cadute dint’e capille.

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Stampe Antiche: dal 1860 agli inizi del 1900

a cura di Gaetano Fontana

Ultima stampa inserita:

Titolo: Rada di  Castellammare 

Incisore: Ignoto     Anno: 1885

Tipo di Incisione: Xilografia su acciaio     Dim.:  cm 95 x 75

Note: Rilievi eseguiti sotto la direzione del Capitano di Vascello G.B. Magnaghi comandante del R. Piroscafo Washington.

File pdf Alta risoluzione

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Marina di Castellammare (Stabia) - Anno 1896

Marina di Castellammare (Stabia) – Anno 1896

Titolo: Marina di Castellammare (Stabia)

Incisore: Man Par    Anno: 1896

Tipo di Incisione: Xilografia su legno     Dim.:  cm 15 x 22

Tratta da: Rivista  quindicinale “Natura ed Arte”  ed. Vallardi   Milano

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