Archivi autore: Gaetano Fontana

Informazioni su Gaetano Fontana

Collaboratore di Redazione Appassionato di immagini d'epoca di Castellammare è curatore di diverse rubriche, tra cui: "Le stampe antiche" e "Le navi varate a Castellammare".

La Navalmeccanica a Castellammare

La Navalmeccanica a Castellammare

La Navalmeccanica a Castellammare

a cura di Gaetano Fontana

La rivista “Civiltà delle Macchine” fu fondata con il sostegno finanziario di Finmeccanica, la società finanziaria dell’IRI. Nel 1953, Giuseppe Luraghi, direttore generale, incaricò l’ingegnere Leonardo Sinisgalli di creare una rivista che unisse in dialogo la cultura umanistica, la conoscenza tecnica e l’arte.

Civiltà delle macchine

Civiltà delle macchine

Il principale obiettivo editoriale era quello della perfetta integrazione dell’arte con la tecnica, ricercando la possibilità di leggere l’una con la visione dell’altra e viceversa”. Pubblicata da «Edindustria» e stampata preso l’Industria Libraria Tipografica Editrice (ILTE) di Torino, la rivista uscì con cadenza bimestrale. Collaborarono a «Civiltà delle macchine» molti personaggi della cultura italiana, tra cui Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda, Alberto Moravia, Arturo Tofanelli, Giuseppe Luraghi, Enzo Paci, Giansiro Ferrata. La rivista fu chiusa nel 1979  (Fonte Wikipedia).


Rivista Bimestrale

Anno VII n. 5

Settembre – Ottobre 1959

La Navalmeccanica a Castellammare

La Navalmeccanica a Castellammare

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Abbagnale

“Fratelloni” Abbagnale ora i remi sono appesi in ufficio

di Marco Ansaldo

Carmine e Giuseppe Abbagnale con il timoniere Peppiniello Di Capua

Carmine e Giuseppe Abbagnale con il timoniere Peppiniello Di Capua

Per tutti erano i Fratelloni. Non è che fosse un soprannome particolarmente geniale per due ragazzi con 90 chili di muscoli e nati dagli stessi genitori ma forse Giampiero Galeazzi non poteva coniarne uno più adatto ad esaltare la leggenda di Giuseppe e Carmine Abbagnale, che alcuni ritengono i più grandi canottieri della storia e noi un pezzo della nostra, di storia. Banyoles è un posto su un lago a 90 chilometri da Barcellona, quasi in Francia, dove cominciano i Pirenei. In quell’estate del’92 bisognava mettersi in auto dalle Ramblas alle 6 di mattina per arrivare in tempo per l’inizio della gare e godersi un minimo di fresco prima che cominciasse la calura. I Fratelloni erano già lì. Peppiniello Di Capua, l’omino che li guidava dalla prua, con la testa rivolta al traguardo, scegliendo i ritmi e la direzione del timone, si aggirava nervoso vicino alla barca. «Non sono tranquillo, ho una brutta sensazione», disse Galeazzi. Lo guardammo straniti. Che Giuseppe e Carmine potessero perdere la loro terza medaglia olimpica consecutiva sembrava a noi tutti impossibilissimo: dal trionfo di Seul nell’88 davanti ai tedeschi dell’Est e a sir Redgrave non avevano mai perso una gara importante, compresi gli ultimi tre Mondiali. Invece l’incredibile successe. Nel modo più straziante. «Fu l’unica volta in cui ho affrontato gli ultimi 250 metri con la sensazione di avere già vinto. E perdemmo» racconta Giuseppe.

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Le Cartoline dell’ ASCOM e Centro Commerciale Naturale “Città delle Acque”

a cura di Gaetano Fontana

 

Il Centro Commerciale Naturale “Città delle Acque” e l’”Ascom Stabia” dopo aver pubblicato la “Guida alla città” hanno realizzato anche  una serie di 32 cartoline con gli scorci più suggestivi della nostra amata Castellammare.

Le immagini più belle dei partecipanti ad un  concorso fotografico indetto ad hoc per l’iniziativa, insieme a quelle realizzate da altri autori stabiesi, sono state selezionate per questa raccolta.

E’ possibile acquistare le cartoline al prezzo di euro 0,50 presso il negozio “AZ Ufficio” al Viale Europa e prossimamente nei punti vendita che esporranno la locandina pubblicitaria.

I rivenditori possono ordinare le cartoline presso la sede Ascom: ascomstabia@gmail.com – 081 8714240

Complimenti agli autori di queste bellissime  cartoline  che proponiamo di seguito.

 

Boschi di Quisisana (foto Ferdinando Fontanella)

Uomini e bestie

di Franco Avallone

( dedicata al mio caro amico Domenico Cuomo )

Attualissima più che mai l’ambientazione di questa favola, scritta dal carissimo Frank Avallone, è liberamente interpretabile ed è diretta a grandi e piccoli. Personalmente ho immaginato che questa storia di fantasia (che non si discosta poi molto dal normale vivere quotidiano delle nostre zone), si svolgesse presso il nostro bellissimo, quanto trascurato parco dei Boschi di Quisisana. Un particolare ringraziamento al prof. Bonuccio Gatti, quale magnifico revisore di bozza.

Maurizio Cuomo

Parco Reggia Quisisana (foto Ferdinando Fontanella)

Parco Reggia Quisisana (foto Ferdinando Fontanella – archivio liberoricercatore.it)

In un bosco di alberi secolari dove i ruscelli scorrono dolcemente unendo il loro sommesso ed argentino mormorio al melodioso ed allegro cinguettio degli uccelli, vive, con la sua mamma, un cerbiatto di nome Pango. Il loro rifugio, ben nascosto da un grosso cespuglio, è stato scelto da mamma cervo per proteggere meglio il suo Pango. Un bel mattino, il tranquillo silenzio del bosco è rotto dal rombo di un’automobile che si avvicina piano piano, mamma cervo preoccupata, drizza le orecchie per ascoltare meglio, poi dice a Pango di non muoversi e di non fare alcun rumore. L’automobile dopo un po’ arriva e si ferma poco distante dal rifugio dei nostri due cervi; da essa scende un’allegra famigliola, così composta: papà, mamma, due bambini ed il nonno. Pango chiede alla mamma chi sono; la mamma gli risponde di stare tranquillo, ma di osservarli con molta attenzione. Il nonno, che stava fumando un sigaro toscano, appena sceso dalla macchina, butta a terra il mozzicone ancora fumante, il resto della famiglia, nel frattempo, scarica dal cofano due cesti di provviste. Continua a leggere