Archivi autore: Gigi Nocera

Informazioni su Gigi Nocera

Autore Nato a Castellammare il 18 febbraio 1923, è stato ideatore ed autore della rubrica gli anni '30 a Castellammare, Alla sua morte avvenuta a Torino il 17 marzo 2012, ha lasciato in tutti noi un vuoto incolmabile.

vestiti in eredità

I vestiti in eredità

Gli anni ’30 a Castellammare
 nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera

Proprio come un bene immobile, una volta i vestiti dismessi dal nonno o dal padre venivano… ereditati dal maggiore dei nipoti o del figlio. Questa abitudine era invalsa nelle famiglie di modeste condizioni economiche, e non era soggetta… a vincoli legali o notarili; il passaggio di…proprietà avveniva quando il nipote o figlio, lasciata l’età della adolescenza diventava un giovanotto; quando cioè incominciava a disgustarsi la bocca con la prima sigaretta e con l’infatuarsi dalla ragazza ritenuta la più bella del rione.

vestiti in eredità

vestiti in eredità

L’abbigliamento quindi non poteva essere la solita maglietta e i pantaloncini corti, ma ci si doveva vestire da uomo. Stante le ristrettezze economiche della maggioranza delle famiglie si ricorreva quindi alla suddetta… eredità.Il vestito così smesso veniva affidato alle sapienti mani del sarto del rione. E lui, con pazienza lo rivoltava e portava all’esterno quello che era interno e viceversa. Quindi lo adattava al fisico del giovanotto.Ma il trucco di far apparire nuovo quello che nuovo non era, veniva svelato da un piccolo insignificante particolare: una asola, una piccola asola che ultimato il…restauro non si trovava più nel suo posto originale. Continua a leggere

Colazione povera

Colazione povera

( tratta dai ricordi Anni ’30 dello stabiese Gigi Nocera )

Colazione povera

Colazione povera

Ricordo con nostalgia e con l’acquolina in bocca certe semplici, povere e saporite colazioni o merende che la mia cara mamma ci preparava… Ma che nutella, che merendine! Nulla poteva competere con quel sapore di pane, di olio, di lauro in un misto inconfondibile. Sarà perché avevamo sempre fame, o perché le cose e i ricordi lontani acquistano una dimensione e un valore forse più esagerati di quelle che in realtà erano, ma io quel sapore di pane, acqua e olio non l’ho mai più provato! Continua a leggere

Eduardo ('O Canisto)

Eduardo e Castellammare

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Breve premessa dell’autore:
Caro Maurizio, rilevandolo dal bel libro ‘O canisto, pubblicato nel 1971 dalle Edizioni Teatro San Ferdinando, ti mando una bella pagina che Eduardo riservò a uno storico locale stabiese: il Ristorante Tolino.
Dedica di Eduardo a Catello Tolino di Castellammare ('O Canisto)

Dedica di Eduardo a Catello Tolino di Castellammare (‘O Canisto)

Ecco l’antefatto: Eduardo, durante una delle periodiche visite che faceva agli antiquari napoletani di via Costantinopoli, via Cappella vecchia o presso i “sapunari” rintracciò una ceramica che rappresentava un gruppo di sette pulcinelli. Non essendo certa l’attribuzione dell’autore e della fabbrica dove fu realizzato sorse una discussione fra i suoi amici. Difatti nel sottozoccolo non risultavano nè il nome dell’autore, nè marchi di fabbrica. Ma la perfetta finitura del modellato, l’interpretazione dei vari Pulcinelli e la compiutezza sapiente delle tinte, fondendole nell’armoniosità concreta del blocco, rivelavano un modellatore eccezionale. Continua a leggere

More di rovo in "cuoppo" di foglie di gelso. Gusto e creatività, sapori e colori della terra di Stabia

Frutti di stagione

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Venditore di more di gelso (foto Ferdinando Fontanella)

Venditore di more di gelso (foto Ferdinando Fontanella)

Durante la mia fanciullezza, diciamo fra gli anni 1930/35, per le strade del centro storico di Castellammare (Caperrina, Santa Caterina, Fontana grande, Via Brin) si aggirava un caratteristico venditore di frutta di stagione, così, alla buona.
Si sa che i ragazzi un po’ “svegli”, diciamo quelli che per scuola hanno principalmente la strada, sono curiosi di tutto; osservatori attenti di cose e persone. Vogliono sapere, vogliono conoscere. E siccome per me questo personaggio era abbastanza curioso, lo seguivo per un non breve tratto di strada e lo osservavo con interesse, specialmente quando vendeva le “figurine”, i fichi d’India. Il perché lo si capirà più oltre. Continua a leggere

Natale 2009: lettera a Gesù Bambino

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Natale 2009: Gigi Nocera scrive a Gesù Bambino

Natale 2009: Gigi Nocera scrive a Gesù Bambino

Caro Gesù bambino, chi ti scrive è un vecchio bambino (o un bambino vecchio, scegli tu) che dalla vita ha avuto tutto, il bello e il brutto; le gioie e i dolori. E della vita ha visto quasi tutto… Gli manca soltanto il finale. Ma oggi vuole dimenticare tutto questo e ritornare un innocente fanciullo e scrivere la letterina dei desideri. In questo Santo giorno i bambini, normalmente, chiedono dei doni, dei giocattoli. Ma il bambino che per un giorno questo vecchio vuole rappresentare non ti chiede questo, ma un dono prezioso e nello stesso tempo pesante come un castigo: il LAVORO! Ma non per se, no!, ma per suo padre, per suo nonno. Devi sapere che questi suoi cari lavorano (o lavoravano? dato i tempi questo non si può affermare con sicurezza) nel glorioso cantiere navale che da circa due secoli è la principale fonte di reddito della maggioranza degli stabiesi. Se questo reddito viene a mancare al suo posto subentrano miseria e disperazione. Ed oggi questa prospettiva sta diventando realtà: il cantiere non ha più lavoro e sta mettendo “a spasso” (come si diceva una volta con un malizioso eufemismo) centinaia di lavoratori, privandoli quindi di quel poco denaro che finora è servito per tirare avanti la famiglia, sottraendola ai richiami brutti dell’illegalità. Difatti, si può rimanere passivi e inermi quando sul desco quotidiano scarseggia il pane? Quando non si possono comprare scarpe e panni caldi? Quale padre, davanti ad un figlio che sta crescendo nel fisico e nella mente, non si ribella a questa che ritiene, ed è, una ingiustizia? Quindi non stupirti, caro Gesù Bambino se aumenta la delinquenza. E non credere neanche a quelli che dicono: “Ma c’è la crisi per tutti!” Non crederci: non è vero. La crisi colpisce principalmente i poveri, i senza voce, coloro che non vengono mai ascoltati: da nessuno e in nessuna sede. L’unica arma che possiedono è la solidarietà fra di loro, l’unirsi affinché la voce di ognuno non sia un flauto, ma con quella degli altri diventi un tuono. Un tuono tanto fragoroso da far sobbalzare dalla comoda sedia chi con occhio annoiato e infastidito vede tutto ciò e non fa nulla. Continua a leggere