Archivi autore: Giuseppe Zingone

Informazioni su Giuseppe Zingone

Collaboratore di Redazione Insegna a Roma, vive a Ladispoli, nutre molti interessi, come: la storia religiosa, l'arte, la fotografia e l'amore per la sua Castellammare di Stabia.

Errico Gaeta

Errico Gaeta

di Giuseppe Zingone

Gaeta Errico, Castellamare

Castellammare di Stabia 11 Settembre 1840 – Castellammare di Stabia 5 Luglio 18871

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  1. Errico Gaeta fu vittima di un vile agguato in località di Pozzano il giorno 4 Luglio, mentre era intento a dipingere, la sua amata Castellammare, per approfondimenti si rimanda al pdf di Rosario Caputo, Errico Gaeta, Edizioni Vincent, 2014. In questo preciso momento della sua vita, Gaeta si trova all’apice della sua carriera, oramai è noto in Italia ed in ambito internazionale.

L’arte calpestata, le riggiole a Castellammare

L’arte Calpestata, le riggiole a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Articolo aggiornato con una nuova riggiola il 29 giugno 2023

Greca 4

Il titolo di questo nuovo spazio “L’arte calpestata“, che spero si possa arricchire del contributo di quanti vorranno a modo loro implementare questo lavoro con proprie immagini, può trarre in inganno e sembrare volutamente polemico. Dunque per fugare il campo da ogni possibile errata e inutile interpretazione, diremo immediatamente che l’argomento trattato concerne pavimenti o pavimentazioni, dai più semplici a quelli monumentali.

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Olga Ossani, Febea

Olga Ossani, Febea

di Giuseppe Zingone

Olga Ossani

Olga Ossani nasce a Roma il 24 maggio del 1857 da Carlo e Maria Paradisi.
I genitori furono portavoce di quei valori risorgimentali che segneranno la vita ed il carattere di Olga, imprigionati nelle carceri pontificie nel 1862, (Olga aveva solo cinque anni). Dai ricordi di questa drammatica esperienza familiare scrive nel 1908, il racconto La bambola in prigione. Continua a leggere

L'estate a Castellammare

L’estate nella mia terra

L’estate nella mia terra

di Giuseppe Zingone

L'estate a Castellammare

L’estate a Castellammare (foto Giuseppe Zingone)

È sempre estate nella mia Città, basta un raggio di sole, la risata chiassosa di un bambino. Ma, in effetti la bella stagione non tarda a giungere, così come la ricordo: asfissiante, umida, boccheggiante, Castellammare è “un dolce inferno” verrebbe da dire. Ai primi accenni di cambiamento di tempo le nostre case nel Centro Antico si schiudono, come le rose a Maggio, ed estendono i loro confini reali fin sulle strade, torniamo ad essere una grande famiglia, la cui vita si svolge per le vie, qui nascono nuove storie belle e brutte; i nostri figli giocano infinite partite di calcio nei vicoli e al porto; più volentieri ci si affaccia e i nostri sguardi s’imbrigliano negli occhi del vicino oppure nella casa del dirimpettaio. A qualcuno viene subito in mente la violata privacy, ma per noi è normale, è retaggio antico, del resto in posti come questo è nato il teatro napoletano, le canzoni, le tragedie. La sera, poi, la rassicurante frescura del Faito scivola giù a capofitto tra le strade antiche, lenendo le infuocate ferite scavate dal tempo nei muri; carne e polvere antica, fatta di uomini e fabbricati che chiedono incessantemente a Dio il giusto riposo eterno. Continua a leggere

Girace, La Buona Novella

Girace, La Buona Novella

di Giuseppe Zingone

La Buona Novella

Dieci poesie di Piero Girace, pubblicate in un piccolo libretto, di pio valore culrurale e religioso. Il libro in questione era sicuramente appartenuto e donato al Preside Libero d’Orsi, dalle nostre ricerche emerge una profonda amicizia che lega il preside archeologo, alla famiglia Girace. Così riporta la dedica del piccolo volume: “Dedicatomi a voce e col cuore dal mio vecchio allievo e amico Piero Girace. L d’Orsi“. Continua a leggere