Archivi autore: Giuseppe Zingone

Informazioni su Giuseppe Zingone

Collaboratore di Redazione Insegna a Roma, vive a Ladispoli, nutre molti interessi, come: la storia religiosa, l'arte, la fotografia e l'amore per la sua Castellammare di Stabia.

Luigi Denza

Luigi Denza

di Giuseppe Zingone

Ultimo brano inserito: Chante toujours, Daniela Benori soprano, Enza Ferrari pianoforte

“Al Signor Luigi Nocera, per il suo smisurato amore dell’Opera e della musica Classica,
ma soprattutto della VITA”.

Luigi Denza, ritratto

Luigi Denza, ritratto

All’incirca due anni fa, nel periodo delle festività pasquali (che sono solito trascorrere con i miei a Castellammare), decisi di rubare un po’ di sonno al mio dormire per recarmi in giro a curiosare, proprio quando tutti dormono e la città è quieta e tranquilla, pacifica, dormiente, come una splendida donna sdraiata su un divano. Il compito dell’innamorato allora è quello di osservare e ritenere nella mente questi magici momenti, che il turchino chiarore della giornata che inizia, rende ancestrali e le ombre che ancora l’ammantano, restituiscono questa Città all’unisono, malinconica e indicibilmente affascinante. Continua a leggere

Telegrafo di Pozzano

Il telegrafo ottico o semaforo a Castellammare

Il telegrafo ottico o semaforo a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Port de Castellamare, Paris 1855, (Collezione Gaetano Fontana)

Port de Castellamare, Paris 1855, (Collezione Gaetano Fontana)

Aggiornamento del 6 agosto 2024

All’articolo pubblicato nel 2018, debbo per evidenti ragioni aggiungere, che nelle scorse ore ho ritrovato un articolo che “chiude” il cerchio sul mio articolo del telegrafo a Castellammare.

Naturalmente non bisogna mai porre la parola ” FINE ” alla ricerca storica, in quanto come spesso abbiamo asserito, nuove indagini, nuove investigazioni ci aiutano sempre più ad afferrare un passato che, vista la nostra caducità, ci sfugge completamente o quasi.

In sintesi nella notte tra il 10 e 11 settembre del 1852, un fulmine si abbatté sul telegrafo in zona Pozzano distruggendolo e uccidendo anche il soldato che in quel momento era lì in servizio.

Regno delle due Sicilie, notizia del 14 settembre

Regno delle Due Sicilie, notizia del 14 settembre1


La collina di Pozzano, oltre ad essere per gli stabiesi un luogo sacro è stato sul finire del Settecento un luogo militare di avanguardia (leggasi Puzzano e l’isola di Revigliano), già Consalvo di Cordoba (alla genesi della costruzione del convento dei Padri di San Francesco di Paola) diede il permesso, vista l’altura del luogo e la mancanza di un faro nel porto di Castellammare, di costruire una Lanterna o fanale2ad uso e per la sicurezza dei naviganti (che mai entrò in funzione). Oltre ciò molti concittadini ignorano la presenza di un telegrafo ottico, proprio dietro la stupenda terrazza dove campeggia la copia dell’antica croce di Pozzano.

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  1. L’Opinione, Giornale politico, Anno V, numero 265, Lunedì 27 settembre 1852, pag. 3.
  2. Padre Serafino De’ Ruggieri, Istoria dell’Immagine di S. Maria di Pozzano, Napoli MDCCXLIII, pag.56.

L’Istintismo sul giornale Travasissimo

L’Istintismo sul giornale Travasissimo

di Giuseppe Zingone

Travasissimo copeertina, 1948

Un altro documento sull’Istintismo di Piero Girace, tratto dal supplemento del giornale Travaso: Travasissimo, Roma 14 novembre 1948, pag. 14 e 15. Continua a leggere

Giacomo Palombo stabiese 1769

Giacomo Palombo stabiese 1769

I Lazzari 1865, volume I

Il racconto sul marinaio Giacomo Palombo detto anche Occhio di Bufalo, fa parte de I Lazzari, di Francesco Mastriani romanzo a carattere patriottico, incentrato sul ruolo del ceto basso del popolo napoletano, appunto i lazzari, le cui aspirazioni di libertà in realtà verranno sempre soffocate e deluse dai poteri forti, da re Ferdinando (il lazzarone), dai francesi Giuseppe Bonaparte e Murat, dagli inglesi, dal cardinal Ruffo. Nulla cambia, anche i valori transalpini di liberté, fraternité ed egalité, tanto osannati ancor oggi dai cugini francesi, produssero solo un nuovo tipo di oppressione e tanta miseria e morte. Potremmo dire attualizzando al nostro oggi, che l’uomo pur godendo di tanta tecnologia è ancora allo stato primitivo e se un tempo uccideva solo i suoi simili, oggi ha deciso di togliere di mezzo anche il pianeta terra, la casa dove egli stesso vive. Continua a leggere