Archivi autore: Giuseppe Zingone

Informazioni su Giuseppe Zingone

Collaboratore di Redazione Insegna a Roma, vive a Ladispoli, nutre molti interessi, come: la storia religiosa, l'arte, la fotografia e l'amore per la sua Castellammare di Stabia.

Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore

L’incontro

L’incontro

di Silvestro Migliorini

Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore

Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore

A Castellammare d Stabia, ho conosciuto per caso Antonio Gargiulo, poeta, pittore e scultore. Era seduto davanti ad una gelateria del lungomare con un quaderno tra le mani, faceva alcuni schizzi ad un’affascinante modella bruna.

Il contatto che si era creato tra l’artista e la modella era così intenso che lo si poteva vedere ad occhi chiusi, tuttavia non si capiva quanto l’uno si servisse dell’altro, sembrava una scena di caccia, il gioco crudele del gatto e il topo, in cui il predatore usa mille astuzie per catturare la sua preda e poi si sa come va a finire.
Mentre mi alzavo per andare via gli chiesi semplicemente: “Posso salutarti?” Mi tese la mano e diventammo amici. Che bella sensazione provai, parlare ad un amico che fino a pochi minuti prima non sapevo che esistesse! E’ questa la cultura che fa spessore, la cultura del Sud!
La modella ubbidendo ad una muta intesa, si era messa in paziente attesa. Ad un certo punto, proposi spudoratamente di fare qualche schizzo da scambiare a ricordo dell’incontro. Spudoratamente perché le mie due figure che realizzai risultarono due sgorbi. Non avevo previsto il tremore alle mani che si era accentuato per l’emozione e per il mio malanno. Egli capi! E’ un artista sensibile che legge là, dove gli altri non possono vedere.
E’ stato così che ci siamo scambiati i nostri segni. Ci siamo lasciati come c’eravamo incontrati mentre la modella ripigliava il suo posto ricominciando il gioco affascinante.
Mentre mi allontanavo chiesi scusa mentalmente per essere stato testimone… involontario. Gli artisti vedono e sentono là, dove gli altri non possono!
Silvestro Migliorini

Castellammare di Stabia, lì 15 agosto 2010

Domenico Morelli, di Bernardo Celentano, foto Giuseppe Zingone (Scuderie del Quirinale mostra su Napoli Ottocento)

Domenico Morelli

Domenico Morelli

di Giuseppe Zingone

Domenico Morelli, di Bernardo Celentano, foto Giuseppe Zingone (Scuderie del Quirinale mostra su Napoli Ottocento)

Domenico Morelli, di Bernardo Celentano, foto Giuseppe Zingone (Scuderie del Quirinale mostra su Napoli Ottocento)

Il brano che segue è tratto dalle Acque e il Maestrale, opera di Piero Girace, il quale a sua volta si rifà al racconto del padre il barone Francesco. Un avvenimento importante, si profila per la città di Castellammare, quasi epico, per i giovani “artisti” coinvolti (nel senso più nobile e generale della parola) i quali sentono in cuor loro il dovere d’andare a trovare il grande pittore Domenico Morelli, su a Quisisana è l’estate del 1885. Questo bel racconto è corredato anche da un documento “unico” che ne comprova l’autenticità. Altra cosa importante è che fino all’incontro tra Morelli e i giovani stabiesi, la città non aveva memoria del fatto che Giuseppe Bonito fosse nato nella città delle acque. E se anche gli fu intitolata la via che da piazza Giovanni XXIII serpenteggia in direzione acqua della Madonna, un busto al pittore, (opera dello scultore prof. Antonio Mennella), fu inaugurato su iniziativa della locale Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, solamente il 25 settembre 1960. Continua a leggere

Nudo di Donna

Nudo di Donna di Michele Grigorief

a cura di Giuseppe Zingone

Mi è parso utile recuperare dal libro, uno dei brani del giovane Girace. Scelto a caso tra gli articoli che lo resero famoso,  non fosse altro per la curiosità di leggere una penna talentuosa della città di Castellammare di Stabia.

Nudo di Donna di Michele Grigorief

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Ettore Tito di Piero Girace

Ettore Tito di Piero Girace

a cura di Giuseppe Zingone

Ettore Tito, Autoritratto

Conobbi Ettore Tito nel 1934 a Castellammare di Stabia, quando ebbe luogo l’omonimo premio di pittura, ideato dal compianto amico Achille Gaeta e da me.

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