Archivi autore: Maurizio Cuomo

Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

lettere alla redazione

Lettere alla Redazione (anno 2023)

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione

La corrispondenza ed i vostri messaggi giunti in Redazione
(per contattarci: ricercatoredistabia@libero.it)


Martedì, 28 novembre (Ersilia Cosenza)

Commento all’articolo: “Il Terremoto dell’80 a Castellammare (le immagini raccontano)

I ricordi sono incancellabili. Non il 23 novembre ma ogni giorno della mia vita. Quella giornata era cominciata in modo strano, sul grande terrazzo in cotto antico, con rampicanti che avevo avuto la gioia di far crescere rigogliosi in vasi di un tempo antico, c’erano botti in cui fermentava l’uva, per la gioia di familiari che avevano dedicato il loro tempo libero e il loro impegno. Improvvisamente avevo visto muoversi le mura di un palazzo poco distante, pensai al terremoto, ma con la mano scacciai l’immagine e il movimento. Poi decisi di accettare l’invito dei cognati e con i miei bambini, uno di tre anni e mezzo e la piccola di cinque mesi mi recai da loro, mio marito assente perché era andato a incontrare un radioamatore con altri amici a Lauro. La giornata trascorse piacevolmente con cinque cuginetti festosi e la piccola coccolata da tutti. Verso le 18,30 pensammo di andare a fare una passeggiata tutti insieme, per il lungomare approfittando della strana tiepida temperatura. I bambini passando sotto al mio palazzo volevano salire al primo piano per giocare sull’ampio terrazzo. Fortunatamente si decise diversamente nonostante le loro proteste, in compenso avevano fatto un’abbondante merenda provvidenziale perché sazi. Dal mio palazzo uscì un topo di dimensioni enormi che velocemente attraversò la strada, stessa cosa nel vicoletto che da Santa Maria dell’Orto conduceva al lungomare. La mia piccola, l’unica femmina, nella carrozzina con solo un lenzuolino a coprirla, del resto faceva caldo. Arrivati alle giostrine, mentre facevo salire il mio bambino su un cavalluccio, avvertii un capogiro fortissimo. Fui la prima a gridare “il terremoto” avvertendo la disperazione e il desiderio di scappare tutelando i piccoli; ma il mare era una tavola, nessun segno di movimento, mentre un polverone immenso si levava dalla zona del mio palazzo. Appena placammo la tensione, non subito, mio cognato mi consigliò di andare a prendere a casa qualche coperta e …nel mio palazzo al terzo piano c’erano mia madre, mio padre e mia sorella. Solo macerie davanti agli occhi, solo macerie, riuscimmo passando per un vicolo ad aggirare l’ostacolo e …mio padre mia madre mia sorella lì disperati, ma salvi. Tornammo prendendo da una macchina una coperta. Noi eravamo salvi, in un palazzo vicino diversi erano sotto le macerie. Mio marito? Chissà, non c’era modo di comunicare, e poi dopo mezzanotte comparve. Era stato in una delle cittadine devastate, salvo perché non era arrivato il suo momento. Cominciò poi la disperazione, vivi, ma avevamo perso i ricordi, niente foto, niente casa in cui tornare, niente di niente. E la paura ad ogni scossa di assestamento. In periferia le case erano scampate al disastro e ci accampammo dal suocero e i miei genitori da mio fratello. Poi la storia continuò con attacchi di panico e purtroppo vicende che si conclusero con la morte di mio padre. Aveva portato in salvo moglie e figlia, trovato una sistemazione abitativa per tutti noi, ma il suo cuore smise di battere il 12 gennaio 1981.

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Immacolata - Edicola del condominio di via G. Cosenza n.184 is. C (foto Gaetano Fontana)

Fratielle e surelle (‘a terza stella)

a cura di Enzo Cesarano

Volendo dare, ai numerosissimi stabiesi emigrati dalla nostra Castellammare, la possibilità di riascoltare “fratielle e surelle”, anni fa, chiedemmo al carissimo Aniello Lascialfari di prestare la sua voce per la nobile causa…

A distanza di anni, il modulare limpido e sonoro di Aniello omaggia e rappresenta (in punta di piedi) l’operato dei numerosi cantori stabiesi che nel periodo della “dodicina” (dal 26 di novembre al’8 dicembre), con sacrificio ed assoluta devozione percorrono, nelle primissime ore del mattino, vie e vicoli della nostra amata Città, invitando i fedeli a recarsi in chiesa per la recita del Rosario.

Immacolata - Edicola del condominio di via G. Cosenza n.184 is. C (foto Gaetano Fontana)

Immacolata – Edicola del condominio di via G. Cosenza n.184 is. C (foto Gaetano Fontana)


Ascolta la voce votiva di Aniello Lascialfari  (il “fratielle e surelle” del web) Continua a leggere

23 novembre 1980: il terremoto!

In memoria del catastrofico sisma verificatosi il 23 novembre 1980, in questi anni LR ha avuto modo di dare un suo modesto contributo commemorativo con: racconti, immagini, video, e-book, ecc. Quest’oggi riproponiamo il video girato tra le macerie stabiesi all’indomani del terremoto dell’ottanta dal sig. Circiello e un elenco di contenuti ripescati dal nostro archivio (raggruppati per permettere ai nostri lettori una ricerca a tema più agevole, precisa e veloce).


Il terremoto a Castellammare di Stabia (archivio contenuti):

Il Terremoto dell’80 a Castellammare (le immagini raccontano)
a cura di Maurizio Cuomo

Terremoto: quando la memoria diventa costruttiva
di Ferdinando Fontanella

Terremoto del 1980
di Corrado Di Martino

Stabiae-book: 76 immagini del terremoto a Castellammare
a cura di Gaetano Fontana

Fuite ‘o terremoto!
di Ferdinando Fontanella

Il Terremoto del 23 novembre 1980
di Giuseppe Zingone

Happy Birthday Mister Terremoto
di Ferdinando Fontanella

Pillole di cultura: Terremoto
a cura del prof. Luigi Casale


Soprannomi stabiesi

Soprannomi stabiesi

a cura di Maurizio Cuomo

“La presente raccolta dà onore e merito al compianto Lilino Diogene per essere stato il primo stabiese ad aver avuto la pregevole idea di pubblicare un elenco di soprannomi stabiesi (libro: “All’ombra del castello” – Vol. I – anno 1999).
Dedico questa modesta pagina a “Zuccariello” al secolo Domenico Scala, uomo simpatico e cordiale, venuto meno agli affetti di chi lo conosceva, perchè sfortunatamente coinvolto in un tragico e misterioso incidente ferroviario”.

Maurizio Cuomo

Soprannomi stabiesi

Soprannomi stabiesi

Il nomignolo nella tradizione popolare ha radici antichissime. Ha origine per lo più da una qualità fisica o morale che caratterizza una persona, alla quale, si assegna scherzosamente come attributo. In alcuni casi il soprannome è mantenuto per generazioni, per cui finisce per essere un vero e proprio secondo nome, con il quale vengono identificate in modo più semplice e diretto intere famiglie. Nella tradizione stabiese, ve ne sono molti ancora in uso, per cui mi sembrava doveroso pubblicarne una selezione tra quelli più noti e bizzarri.


2.119 soprannomi stabiesi censiti
Data ultimo inserimento: 05/11/2023


ultimi soprannomi inseriti:

Brioscia

Catiello capa vacanta

Don Mario ‘o cicco ‘e puorco

Franco Fragolino

Lina ‘e Matteo

Pascale ‘o chiancariello

Peppe ‘e Papesce

Roberto don don

Rusella ‘a curnutielle

Tonino patana


Soprannomi stabiesi – archivio completo: Continua a leggere

Il torroncino dei morti

Il “torroncino dei morti”

a cura di Maurizio Cuomo

Il torroncino dei morti

Il torroncino dei morti

Quest’oggi parleremo del “torroncino dei morti”, un tradizionale dolciume dal cuore tenero, che dalle nostre parti, il 2 di novembre, giorno della Commemorazione dei defunti, si usa regalare alla donna della propria vita. Ebbene, per quanto abbia potuto ricercare, sembra che: il dove, il come e il quando abbia avuto origine questa usanza non è del tutto ben chiaro (qualcuno dalle nostre parti ha azzardato nel dire che la suddetta usanza risalga almeno a 150 anni fa, personalmente non avendone certezza e soprattutto non avendone avuto alcun riscontro documentario, preferisco evitare datazioni di sorta), per cui mi limiterò nel dire che per testimonianza orale tramandata, questa usanza era in auge dalle nostre parti già a fine ‘800, tradizione peraltro radicata un po’ in tutta la regione Campania. Continua a leggere