Archivi autore: Maurizio Cuomo

Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

Terzo Capitolo - Le Chiese

Chiese, cappelle, sacerdoti ed ecclesiali

Premessa dell’autore

Il brano che segue è il terzo capitolo tratto da un libro ambientato a Castellammare di Stabia tra gli anni ’50 e ’80. Oltre agli aneddoti in esso contenuti, l’intento è quello di ritrarre gli ambienti della città in quell’epoca, di raccontare alcuni scorci di vita quotidiana e di evidenziare i valori che la caratterizzavano.

Eduardo Di Gioia

Terzo Capitolo - Le Chiese

Terzo Capitolo – Le Chiese

CAPITOLO 3

Chiese, cappelle, sacerdoti ed ecclesiali

Tratto dal libro “DIECI FIGLI” di Eduardo Di Gioia

Le chiese sono una tappa obbligata nel viaggio delle nostre infanzie, in un’epoca in cui una piccola cappella all’angolo di una stradina, o anche un crocifisso, beneficiavano del medesimo ossequio di un santuario. Legati a quel mondo, vi erano anche numerosi personaggi “particolari” che incontravi fuori e dentro i luoghi di culto. Di questi, alcuni erano di elevata statura morale, altri piuttosto bizzarri, altri ancora da “scansare” risolutamente!

La mia chiesa preferita era Porto Salvo, una piccola parrocchia che affacciava da un lato sul centro abitato, dove aveva il suo ingresso principale e, dall’altro, sull’acqua della Madonna. Era la chiesa dei marinai i quali, tutte le volte che passavano davanti all’entrata, si mettevano sugli attenti ed eseguivano un solenne saluto militare. Al cospetto di quella funzione noi ragazzini restavamo sempre colpiti e, per qualche attimo, fermavamo i nostri giochi e le nostre corse per ammirare quel breve “spettacolo”.

Quasi di fronte a Porto Salvo sorgeva la Parrocchia dello Spirito Santo presso la quale, dopo la mia prima comunione, ho fatto il chierichetto. In quella chiesa c’erano padre Mario, padre Esuberanza ed altri frati francescani che hanno trasmesso alla comunità valori sani e fatto del bene a persone in difficoltà. Ma il personaggio più singolare che frequentava quella parrocchia era, senza dubbio, Donna Sciurella che tutti, nei dintorni, apprezzavano e rispettavano. Continua a leggere

Amedeo Sementa (Poetica stabiese)

Salve, innanzitutto mi congratulo per il portale, davvero un punto di riferimento per rimanere sempre aggiornati sulle vicissitudini dell’amata Castellammare, specie per chi, come me, è costretto a seguirle da lontano. Poi trovo molto lodevole l’intento di raccogliere i componimenti poetici riferiti alla Città: è un modo per tenere traccia della parte forse più intima della cultura nostrana. In questo amabile contesto, invio umilmente un mio componimento (Lacryma Christi), pubblicato nella raccolta ‘…verso te!’ (editore Italic Pequod).

Un caro saluto, Amedeo Sementa.

Castellammare, landa di Paradiso adagiata sulla terra degli uomini (foto Ferdinando Fontanella)

Lacryma Christi: Castellammare, landa di Paradiso adagiata sulla terra degli uomini (foto Nando Fontanella)

Lacryma Christi
Ti porterei con me
a toccare con un dito
quella vertigine di blu
a cui Ercole scagliò
la vetta del monte.

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'a panarella r''o Faito

‘a Panarella (ovvero la funivia del Faito)

a cura di Maurizio Cuomo

Michelangelo Gargiulo, un nostro caro, assiduo frequentatore, che da molti anni vive in provincia di Varese, non ha esitato nemmeno un attimo a segnalarci questa sua piccola scoperta, che per noi sa di dolce amarcord e che di certo farà piacere a moltissimi dei nostri visitatori.

Castellammare di Stabia - 'a Panarella

Castellammare di Stabia – ‘a Panarella

Ma andiamo per gradi: circa un anno fa, Michelangelo ci scrive per segnalare di aver rivisto la “panarella” del nostro Faito; fin qui tutto liscio (spesso capita di rivederne una su riviste d’epoca o su cartoline), ma quando lui, nella sua e-mail precisa che la “panarella” (quella vera, che ogni buon stabiese vissuto a Castellammare tra gli anni ’60 e ’80, ha visto in funzione), oggi fa bella mostra di sé, nel museo dei trasporti “Ogliari” di Ranco (riconosciuto dall’UNESCO patrimonio dell’umanità), ho provato stupore e immenso piacere. Chiaramente la notizia era talmente bella per lasciarla cadere nel dimenticatoio, senza per altro darle la giusta considerazione e la benché minima rilevanza, che chiesi subito a Michelangelo di documentare questa sua piccola graditissima scoperta, con qualche immagine, ed ecco che pochi giorni fa, a distanza di quasi un anno, Michelangelo ci scrive nuovamente, per corredare con qualche foto la sua segnalazione. Continua a leggere

Santa Maria dell'Orto

Santa Maria dell’Orto

a cura di Maurizio Cuomo

Il rito delle “incoronazioni mariane” si fa risalire al nobile Alessandro Sforza Pallavicini, il quale lasciò cospicui beni al Capitolo di San Pietro in Vaticano purché dopo la sua morte, come scritto nel testamento del 3 luglio 1636, provvedesse a incoronare le immagini più celebri della Vergine1.

A Castellammare ci sono sei Immagini della Madonna che, per i loro pregi artistici, per l’antichità e per la grande devozione dei fedeli, sono state incoronate con decreto del Rev.mo Capitolo Vaticano, in accoglimento del desiderio del popolo stabiese. A seguire ve le proponiamo corredate da una breve descrizione.


Le immagini incoronate della Madonna:

Santa Maria dell'Orto

Santa Maria dell’Orto

Titolo dell’Immagine: Santa Maria dell’Orto
Data del rito d’Incoronazione: 21 agosto 1892
Prelato che ha proceduto al rito: (*) Vescovo Vincenzo Maria Sarnelli


Note:

(*) da Michele Palumbo – Stabiae e Castellammare di Stabia – Aldo Fiory Editore Napoli 1972;

  

  1. da: Luoghi dell’Infinito – “Val d’Ega, la fede delle Dolomiti”, articolo di Paolo Simoncelli
Via Cimitero - Villino Apuzzo

Alluvione del 20 agosto 1935

articolo di Maurizio Cuomo

L’armoniosa vivibilità della città di Stabia nei secoli è stata sconvolta, non poche volte, da eventi naturali di particolare rilevanza ai quali l’uomo non ha potuto opporre alcuna resistenza, tra questi ricordiamo: la catastrofica eruzione del ’79 d.C., la rovinosa alluvione del 1764 e venendo ai giorni nostri, il disastroso terremoto dell’80.

Alluvione del 20 agosto 1935 (Via Cimitero - Villino Apuzzo)

Alluvione del 20 agosto 1935 (Via Cimitero – Villino Apuzzo)

Al già corposo archivio di storia “stabiana” vissuta, raccolto e custodito nelle pagine di liberoricercatore.it, quest’oggi aggiungiamo un evento drammatico occorso a metà degli anni ’30 del Novecento, di cui oggi porta memoria solo qualche anziano o qualche sbiadito articolo di giornale: la violenta alluvione del 20 agosto 1935, un cataclisma che coinvolse numerose cittadine della provincia di Napoli, tra cui la nostra Castellammare di Stabia e la vicinissima Gragnano (per le rovinose frane a ridosso del quartiere Rosariello). Continua a leggere