Archivi autore: Maurizio Cuomo

Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

Catalessi a San Catello

San Catello e il curioso caso di catalessi. Correva l’anno 1899

articolo a cura del dott. Raffaele Scala

È sempre pieno di sorprese San Catello. In ogni tempo! Già altre volte abbiamo scritto storie curiose, fatti, persone e vicende legate alla sua festività, anzi alle sue due festività, perché, come è noto, San Catello si festeggia due volte, il 19 gennaio, giorno in cui  ricorre la sua festa civile e la seconda domenica di maggio, quando è portato in processione per le principali strade cittadine tra due ali di popolazione adorante. Oggi un poco meno, ma ancora resiste, nonostante tutto, non fosse altro per la curiosità dell’evento tramandato da diversi secoli e per la bella giornata di sole che quasi sempre accompagna la sua annuale uscita dalla cattedrale, invitando gli stabiesi, curiosi, turisti e quanti altri a fargli da corona.

San Catello a Piazza Orologio

San Catello a Piazza Orologio

Santo amato e venerato dagli stabiesi, di cui fu vescovo nel VI secolo, nonostante si dica fosse notoriamente protettore dei forestieri, municipio e popolazione non badavano – e ancora non si bada – a spese per le dovute onoranze, tra banda musicale, luminarie, bancarelle, fumi, fuochi e tric trac. Un giornale  del 1910 racconta che se ne andavano in spese municipali dalle 35 alle 40mila lire dell’epoca, circa 164mila euro di oggi, anno del Signore 2023.[1] Continua a leggere

Insalata di Carciofi di Schito

( di Paolo Gramaglia )

Carciofi di Schito

Carciofi di Schito

La seguente ricetta è proposta da Paolo Gramaglia, titolare ed executive chef del Ristorante President di Pompei. Gramaglia vanta una lunga e prestigiosa carriera, la sua Ars culinaria ha varcato anche i confini d’Italia. La seguente ricetta, ha come suo ingrediente principe il carciofo raccolto dai rinomati “Orti di Schito” di Castellammare di Stabia. Continua a leggere

Santa Maria della Sanità

Santa Maria della Sanità

a cura di Maurizio Cuomo

Il rito delle “incoronazioni mariane” si fa risalire al nobile Alessandro Sforza Pallavicini, il quale lasciò cospicui beni al Capitolo di San Pietro in Vaticano purché dopo la sua morte, come scritto nel testamento del 3 luglio 1636, provvedesse a incoronare le immagini più celebri della Vergine1.

A Castellammare ci sono sei Immagini della Madonna che, per i loro pregi artistici, per l’antichità e per la grande devozione dei fedeli, sono state incoronate con decreto del Rev.mo Capitolo Vaticano, in accoglimento del desiderio del popolo stabiese. A seguire ve le proponiamo corredate da una breve descrizione.


Le immagini incoronate della Madonna:

Santa Maria della Sanità

Santa Maria della Sanità

Titolo dell’Immagine: Santa Maria della Sanità
Data del rito dell’Incoronazione: 21 aprile 1912
Prelato che ha proceduto al rito: (*) Vescovo Michele De Iorio


Note:

(*) da Michele Palumbo – Stabiae e Castellammare di Stabia – Aldo Fiory Editore Napoli 1972;

  

  1. da: Luoghi dell’Infinito – “Val d’Ega, la fede delle Dolomiti”, articolo di Paolo Simoncelli

Una escursione da Quisisana a Pimonte del 1889

a cura di Pio Gaeta

Cari amici, vi invio il resoconto di una escursione svolta nel 1889 dagli alunni del Liceo Genovese di Napoli e condotte dal Prof. Vincenzo Campanile socio della sezione di Napoli che il 22 gennaio 2021 ha celebrato i 150 anni dalla nascita.

L’escursione che ha origine dalla stazione ferroviaria di Castellammare, ci restituisce nitide le immagini dei boschi di Quisisana, con le Fontane del Re (…da cui zampillano fresche e limpide acque), con la strada che mena a Monte Coppola (…piacevolissima, perché da essa si scorge tutto l’incantevole golfo di Napoli) e la sommità del “nostro” Monte Coppola (…quassù una specie di largo terrazzo, adorno di alberi e di rozzi sedili di pietra. Girammo gli occhi intorno e non potemmo frenare un grido di ammirazione, che eruppe dal profondo del cuore, dinanzi alla stupenda veduta, che si presentava ai nostri occhi).
Stranamente è appena accennato il passaggio dinanzi a Palazzo Reale, ma evidentemente in tempi repubblicani, i simboli dell'”ancient regime” non erano “politically correct”.

Nel ricordo di tanta bellezza, che tutt’oggi traspare attraverso il degrado dell’attuale Quisisana, vi saluto. Un abbraccio. Pio.


NONA PASSEGGIATA
Domenica 10 Marzo 1889

( Castellammare – Quisisana – Monte Coppola – Pimonte – Monte Pendolo – Gragnano )

Alle ore 6 e 45 minuti io mi trovava alla stazione con parecchi amici. Il tempo era splendido, non una nube attraversava l’azzurra volta del cielo; spirava un dolce venticello, che ci sfiorava leggermente il viso, destando in noi la speranza di una splendida gita. Continua a leggere

Monte Coppola

Escursionisti stabiesi

( Immagini itineranti )

Acquedotto borbonico (foto Maurizio Cuomo)

Sentiero per Monte Coppola (foto Maurizio Cuomo)

Le immagini in galleria sono tutte coperte da diritto d’autore (© www.liberoricercatore.it), per un’eventuale utilizzo, di qualsiasi ambito sia, è richiesta la citazione della fonte (foto: Escursionisti stabiesi, tratte dal portale www.liberoricercatore.it), previo liberatoria da richiedere in ogni caso a liberoricercatore@email.it.


Monte Coppola

( Scheda tecnica del percorso )

Itinerario:
Reggia di Quisisana (ingresso viale degli Ippocastani) – Parco della Reggia – via Tuoro a Monte Coppola – Antico sentiero per Monte Coppola – Monte Coppola – primo tratto del sentiero dell’Acquedotto Borbonico – Cascata di Monte Coppola.

Durata:
3 ore (con ampie soste di rilevamento e ritorno).

Lunghezza:
3 km circa.

Difficoltà:
T/E (Turistica – Escursionistica).

Dislivello:
160 mt.

Tipo di percorso:
Tutto il percorso (salvo brevi tratti) è ombreggiato dalla fitta vegetazione boschiva, e si snoda su di un piano di calpestio misto. Ecco a seguire la specifica di percorso:
il tratto iniziale si snoda negli ampi viali del Parco della Reggia di Quisisana, è comodo e a carattere agevole, usciti dal Parco e percorsi i primi 500 metri di via Tuoro a Monte Coppola (laddove la strada principale rotabile curva su di un ponticello), imbocchiamo l’adiacente antico camminamento per Monte Coppola, questo tratto di percorso pur se mal tenuto (è infatti palese la mancata manutenzione al suolo di calpestio del sentiero ampiamente coperto da fogliame), è praticabile e può essere considerato discretamente sicuro. Giunti al piazzale di Monte Coppola, proseguiamo in discesa in direzione dell’antico acquedotto borbonico (anche questo breve tratto non presenta particolari difficoltà, il percorso è sconnesso, ma praticabile). Raggiunta la Cascata (ben visibile nel periodo invernale e nel primo periodo primaverile), segnaliamo purtroppo la presenza di una notevole quantità di rovi che copre ed ostacola rovinosamente il naturale punto di accesso.

Punti d’acqua:
Parco della Reggia di Quisisana – Fonte di S. Bartolomeo.

Segnaletica:
Il sentiero percorre parte dei numerosi viali del parco della Reggia. Da rilevare che in alcuni tratti il tracciato è mal tenuto, assente qualsiasi tipo di segnaletica.

Tipo di vegetazione:
Prevalentemente bosco misto ceduo, da rilevare anche numerosi coltivi a castagno sia cedui che da frutto.

Punti d’interesse:
Reggia di Quisisana – parco della Reggia con bellissimi Castagni secolari – via Tuoro a Monte Coppola ombreggiata con stupendi Lecci secolari – antica calcara nei pressi della sorgente di S. Bartolomeo. Particolarmente interessanti gli spunti naturalistici che il percorso offre, con i ruscelli e i salti d’acqua caratteristici dei numerosi impluvi (Rivi).

Osservazioni:
Un percorso di straordinaria bellezza, con caratteristiche diverse in base al periodo dell’anno in cui viene affrontato. Particolarmente affascinante nel periodo “fine inverno, inizio primavera” quando i numerosi ruscelli che scorrono negli impluvi sono in piena, in alcuni tratti l’acqua affronta spettacolari salti tra tutti il più bello è quello di Monte Coppola una vera e propria cascata. Di rilevante interesse è anche la presenza di alcuni esemplari di Pteride di creta e di altre numerose specie di felci ricordiamo:
la Scolopendria comune, la Cedracca comune, la Felce maschio (che genera i nuovi getti a forma di pastorale vescovile), il Capelvenere, l’Asplenio tricomane. Numerose anche le entità di muschio ed epatiche. Interessante è anche la presenza di numerosi affioramenti di conglomerati delle tipiche rocce sedimentarie della zona. Particolarmente belli e suggestivi e non rari da ritrovare sul percorso sono anche i depositi di travertino. Da segnalare infine la presenza del picchio che spesso allieta il cammino dell’escursionista col suo ritmico tamburellare.

Galleria Fotografica

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