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Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

Trasloco dei reperti dall'Antiquarium stabiano

Il Museo Archeologico di Quisisana è in allestimento

articolo di Maurizio Cuomo

( 5 giugno 2020 )

La buona novella è finalmente giunta: i reperti dell’antica Stabia (circa 8000), “conservati” nell’Antiquarium Stabiano (istituito nel lontano 1958 da Libero D’Orsi), museo precluso alla pubblica fruibilità da circa 23 anni, a far data da oggi, vengono trasferiti nei locali del Palazzo Reale di Quisisana, nuova sede intitolata al preside stabiese.

Trasloco dei reperti dall'Antiquarium stabiano

Trasloco dei reperti dall’Antiquarium stabiano (foto allegata al comunicato)

A seguire il comunicato diramato pochi minuti fa dal Comune:

“I reperti dell’antica Stabiae traslocano nella loro nuova sede. È in corso il trasferimento degli oggetti e degli affreschi stabiani dall’Antiquarium, chiuso ormai dal 1997, verso la Reggia di Quisisana, che si appresta ad ospitare il Museo Archeologico dedicato a Libero D’Orsi. Il trasloco dei reperti sarà completato nel corso delle prossime due settimane sotto il controllo dei funzionari del Parco Archeologico, in attesa dell’allestimento di un’esposizione in programma nel prossimo mese di luglio”.

Trasloco dei reperti alla Reggia di Quisisana (foto allegata al comunicato)

Trasloco dei reperti alla Reggia di Quisisana (foto allegata al comunicato)

Viene quindi a concretizzarsi l’accordo suggellato, martedì 15 ottobre 2019, presso la Sala Convegni del Palazzo Reale di Quisisana, a Castellammare di Stabia, tra il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna e il Sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino che apposero firma ed avallarono la convenzione tra il il Parco Archeologico di Pompei  e il Comune di Castellammare di Stabia, finalizzata alla istituzione del Museo Archeologico intitolato a Libero D’Orsi nelle sale del Palazzo Reale di Quisisana.

La firma della convenzione giungeva al termine di un percorso avviato a metà degli anni ’90 per l’individuazione della nuova sede dell’“Antiquarium Stabiano”, chiuso dal 1997, e la realizzazione di un polo museale di eccellenza a Castellammare di Stabia, utile ad integrare l’offerta culturale e il circuito archeologico dell’antica Stabiae, in rete con Villa San Marco e Villa Arianna.

Nella certezza che quello odierno sia un ulteriore passo di notevole importanza per avviare nella nostra Castellammare un concreto percorso di interesse archeologico/museale (auspichiamo sinergia con il valido Museo Diocesano), esprimiamo viva gratitudine al direttore del Parco archeologico di Pompei Massimo Osanna, al direttore dell’Ufficio Scavi di Stabia Francesco Muscolino e al sindaco Gaetano Cimmino.

Castellamare di Stabia (foto Corrado Di Martino)

Castellamare

Castellamare

Il 31 maggio del 1912 il Consiglio Comunale delibera che Castellammare venga scritto (con due m).

( articolo di Redazione* )

Con tutti gli stabiesi che nel leggere il titolo di questa pagina sono balzati dalla sedia, ci scusiamo e diremo subito che non abbiamo commesso un errore ortografico! L’errore scritturale è voluto e brucia tanto anche a noi, ma “Castellamare”, a nostro personale avviso, è il titolo più azzeccato e diretto per segnalare l’ennesimo orrendo svarione perpetrato ai danni della nostra Castellammare di Stabia… un danno d’immagine macroscopico che in quella “m” in meno racchiude l’immensa pochezza di chi ancora una volta avrebbe dovuto vigilare affinché l’errore non si verificasse e non l’ha fatto e soprattutto, l’abominevole negligenza di chi probabilmente se ne è accorto e non lo ha prontamente segnalato alle autorità competenti, incarnando alla perfezione l’adagio popolare: “Ma a me, che me ne fotte!”.

Castellamare di Stabia (foto Corrado Di Martino)

Castellamare di Stabia (foto Corrado Di Martino)

Questa nuova segnalazione posta in essere dalla redazione di LR, di certo smuoverà nella ristretta cerchia di stabiesi DOC (i cittadini che realmente amano la nostra Castellammare di Stabia e fattivamente si prodigano affinché la sua immagine non venga mai offuscata), una nuova ondata di malcontento, ciò dispiace (a noi non piace polemizzare, preferiamo i fatti alle parole, e sollevare l’opinione pubblica sulla questione è il solo ed unico modo con cui possiamo contribuire), ma non potevamo fare altrimenti e credeteci questa volta la mortificazione, che oscura il buon “nome” della nostra città, va oltre ogni limite e immaginazione. Ma di cosa stiamo parlando?
Ebbene certi che una immagine possa rendere meglio di un milione di parole, poniamo alla vostra attenzione delle fotografie che, ahimé, daranno un senso a questa nostra nuova segnalazione.

Dalla Banchina 'e zì Catiello (foto Corrado Di Martino)

Dalla Banchina ‘e zì Catiello (foto Corrado Di Martino)

La scena è quella solita (mozzafiato) che ogni buon stabiese è abituato a vedere quando, dalla Villa Comunale, ci si spinge verso il mare percorrendo la celebre banchina ‘e zì Catiello: l’arenile, l’inconfondibile profilo dei palazzi del lungomare e il dirimpettaio Vesuvio che all’orizzonte svetta sul nostro mare, peccato che nell’aguzzare la vista non si può fare a meno di notare lo strafalcione posto nella scritta sul frontalino della cassettina d’ispezione dei lampioni… e qui tutto il nostro rammarico… a voi la parola!!!

Castellamare (foto Corrado Di Martino)

Castellamare (foto Corrado Di Martino)

Castellamare (foto Corrado Di Martino)

Castellamare (foto Corrado Di Martino)


P.S.: *il presente articolo per la prima volta è andato in pubblicazione su LR l’11 marzo del 2014.

 

Bucatini alla Mike

Bucatini alla Mike

Bucatini alla Mike

ricetta ideata dallo stabiese Michele Vanacore

Bucatini alla Mike

Bucatini alla Mike

I “Bucatini alla Mike”, furono ideati dal compianto Michele Vanacore (gestore negli anni ’70 del Circolo Nautico di Stabia) per intrattenere i propri ospiti nelle sale del Circolo. Questo espediente però, oltre a deliziare gli abitudinari del Circolo, ben presto richiamò le attenzioni di numerosi buongustai, riscuotendo in tal modo ampia notorietà e successo. Ancora oggi a distanza di più di trent’anni, chi ebbe la fortuna di assaggiare i “Bucatini alla Mike” (così come li preparava Michele), ricorda con assoluto piacere la bontà di questo piatto (semplice e appetibile).
Volgiamo un doveroso ringraziamento al sig. Francesco Vanacore, che nel ricordo del caro fratello, ci ha gentilmente confidato i segreti della ricetta.


Ingredienti (per 5 persone): Continua a leggere

La Carrozzella di Castellammare

articolo di Maurizio Cuomo

La Carrozzella di Castellammare

La Carrozzella di Castellammare

Molti sanno che la Castellammare dell’Ottocento, è stata terra natia di numerosi illustri personaggi d’epoca, tra di essi, su tutti citiamo Raffaele Viviani (poeta, commediografo e indimenticato attore teatrale), e i fratelli Ciro e Luigi Denza (il primo stimato pittore e ottimo paesaggista, il secondo musicista eccelso che con il suo estro musicò la celebre “Funiculì Funiculà”), ma immagino che solo i più attenti e gli appassionati di storia locale, sappiano che in quegli anni, a Castellammare ebbe luce una invenzione semplice e rivoluzionaria che in breve tempo modificò usi e costumi cittadini: la carrozzella stabiese.
Questo caratteristico mezzo di trasporto nacque nel 1840 ad opera dei fratelli stabiesi Catello e Ignazio Scala, rispettivamente mastro carpentiere e Continua a leggere

L'Acqua della Lontra (foto Maurizio Cuomo)

La sorgente della Lontra del Faito

La sorgente della Lontra del Faito

di Ferdinando Fontanella & Maurizio Cuomo

L'Acqua della Lontra (foto Maurizio Cuomo)

L’Acqua della Lontra (foto Maurizio Cuomo)

Sollecitati dalla richiesta giunta a mezzo e-mail (il 21 maggio 2020) con la quale il cartografo Giovanni Visetti chiedeva a liberoricercatore, al naturalista Ferdinando Fontanella e allo storico sorrentino Gaspare Adinolfi, quale potesse essere l’origine del toponimo “Lontra“,

testo della missiva: “Buongiorno a tutti. Qualcuno di voi ha notizie, seppur vaghe, in merito all’origine del toponimo Lontra ( del Faito)? Assodato che sia molto improbabile la presenza (anche in tempi andati) di tale mammifero in zona, sapete almeno se l’albergo/ristorante ha preso il nome dalla sorgente o viceversa? Grazie. Giovanni Visetti”

con questo breve articolo cercheremo di rispondere all’amico Visetti e nel contempo di sciogliere qualche piccolo dubbio sull’argomento. Continua a leggere