Archivi autore: Maurizio Cuomo

Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

'o tressette

‘O Tressette

articolo di Maurizio Cuomo

'o tressette

‘o tressette

Sarebbe grave mancanza, non menzionare nella rubrica tradizioni, questo gioco di antica origine (il primo manuale di “Tressette” fu edito dal Chitarrella nel 1750), per cui “Libero Ricercatore”, senza alcuna pretesa esplicativa di regole di gioco, ne darà un breve accenno. Chi non possiede in casa un mazzo di carte napoletane? O non ha tentato almeno una volta di giocare a scopa? Ebbene, sono proprio queste piccole cose di uso comune, troppo spesso dimenticate dal sottointeso abitudinario, alle quali dovremmo prestare più attenzione. Questa convinzione mi è venuta alcuni giorni fa, quando nel pieno delle ferie estive, mi sono accostato ad un tavolo da gioco di “Tressette”, improvvisato da quattro amici. Dal basso dei miei pochi rudimenti di gioco conosciuti, ho assistito alla partita guardandola dall’esterno, per cui (non distratto dall’evolversi del gioco), ho prestato esclusivamente l’attenzione sui comportamenti dei partecipanti. Con mia sorpresa, ho notato un mondo sommerso, messo in ombra dagli aspetti esteriori delle regole di gioco, che va dalla discussione post-partita (inevitabile per i diversi modi di vedere la giocata, che quasi sempre, si estende al di fuori del tavolo fino ad arrivare agli immancabili spettatori), alla straordinaria espressività dei pittoreschi termini di gioco usati. Diversamente dai numerosi luoghi comuni che vedono le “carte da gioco” come uno strumento negativo (ogni qualvolta subentrano scopi di lucro), oggi, alla luce della suddetta esperienza, considero il gioco delle carte (chiaramente solo se fatto a fini associativi), un possibile diversivo tradizionale (ma, sempre attuale) per integrarsi nel contesto sociale, ed un ottimo mezzo per tenere in allenamento la mente. Continua a leggere

Piazza Ferrovia (coll. Catello Coppola)

Lo storico risponde

Lo storico risponde
( in memoria del prof. Giuseppe D’Angelo )

Per dare giusta e doverosa continuazione ad una rubrica cardine di LR, che si è pregiata per lunghi anni dell’importante collaborazione del compianto prof. Giuseppe D’Angelo (nella certezza che così anche lui avrebbe voluto), la redazione, in punta di piedi, tenterà di dare risposta ad eventuali quesiti di pertinenza storica (inerenti la città di Castellammare di Stabia).

lo-storico-risponde

Certo che la presente iniziativa possa risultare utile ai tantissimi cultori, agli studiosi e agli innumerevoli appassionati di storia locale, “Libero Ricercatore” resta in attesa di eventuali domande a carattere storico, cui rispondere.

* * *

Info & Contatti:
Sottoponi un quesito all’esperto di redazione: liberoricercatore@email.it

.Avvertenze: al fine di dare spazio a tutti e di non abusare della disponibilità,
i richiedenti sono invitati a porre quesiti specifici e a restringere il tema della domanda.


mercoledì, 13 maggio 2020

Domanda: Egregio Dottore, un caro saluto e complimenti per l’appassionato sito dedicato alla nostra città. Si, pur non essendoci mai vissuto, anch’io sono nato a Castellammare, precisamente nel palazzo che si vede in fondo a sinistra nella cartolina 15 (coll. fronte/retro Catello Coppola) e che ricordo nella mia lontana infanzia. Volevo domandarLe se può dirmi qualcosa in merito a quella specie di obelisco che si vede nella stessa cartolina in fondo a destra.
AugurandoLe ogni bene, La ringrazio comunque stringendoLe calorosamente la mano. Giuseppe Cocurullo.

Piazza Ferrovia (coll. Catello Coppola)

Piazza Ferrovia (coll. Catello Coppola)

Risposta: Carissimo Giuseppe, innanzitutto grazie per il commento e per la partecipazione… quello che lei ha definito “obelisco”, con ogni plausibile probabilità, è una ciminiera dismessa di un’antica fabbrica che un tempo insisteva nell’edificio attiguo, poi adibito a civili abitazioni. A seguire per opportuno approfondimento e soprattutto per soddisfare la sua curiosità, trascrivo ciò che in merito scriveva il nostro amico ricercatore Giuseppe D’Angelo (a cui è dedicata ed ispirata la presente rubrica), alla pag. 124 del suo libro: “Castellammare di Stabia luogo d’arte cultura e tradizioni”.

“Il suolo di fronte alla ferrovia di proprietà comunale, nel 1809, fu dato in enfiteusi a Francesco Bonnet, che diede origine ad una fabbrica di concia di cuoi all’uso di Francia celebre in tutta Europa. Nel 1879, però, la fabbrica, nel frattempo ereditata dai fratelli Jammy, fu costretta alla chiusura, in seguito alla crisi industriale abbattutasi sull’ex Regno delle due Sicilie dopo l’Unità d’Italia, ed il fabbricato, acquistato nel frattempo, nel 1880, da Francesco Saverio Garofalo di Gragnano fu trasformato in palazzo per civili abitazioni; ed è oggi quello conosciuto come palazzo Arienzo“.

Spero vivamente di aver soddisfatto la sua curiosità. Cordialmente. Maurizio Cuomo.

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l'acquajuolo

Ll’acquaiuolo

Ll’acquaiuolo

di Vincenzo Izzo

l'acquajuolo

l’acquajuolo

Io pe mestiere faccio ll’acquaiuolo, e vengo ll’acqua fresca ‘e sta città, città ca ‘e ll’acqua è ‘a rigina! È ‘nu mestiere antico ca ce simmo tramannate ‘a pate a figlie, è ‘nu mestiere nobbele e cu tanta umanità. Se n’è sanata gente cu st’acqua miracolosa! ‘A gente vene addu me cu fiducia, manco fosse ‘nu duttore, basta ca me dice chello ca tene, po’ saccio io comme l’aggio aiutà’. ‘O merito, certamente, va dato tutto all’acqua, alla natura, a Ddio, ca ha criato tutta sta ricchezza ‘e sta città, però ‘nu poco datelo pure a me ca dint’‘a stu mestiere ‘nce so’ nato e ‘o faccio cu competenza e professionalità! So’ quase cinquant’anni ca faccio ll’acquaiuolo, me pare ajere, ‘e vvote penzo a quanno accumminciaje, a quanno ‘nzieme a patemo scennevo a faticà’. Ricordo ca ‘a sveglia era ‘e cinche, e comme era pesante… mia mamma me scetave cu ‘na tazza ‘e latte cavero e ‘nu tuozzo ‘e pane tuosto ca pe se spognere, ‘e latte ‘nce n’avesseno vuluto litre e litre! ‘A carretta ‘nce aspettava cu quatto o cinche damiggiane vacante; jevemo ‘e terme a piglià’ ll’acqua, e doppo, p’‘o vennere scennevemo dint’‘e vasce, e comme pesava ‘a carretta pe me ca ero ‘nu guagliunciello! Purtroppo s’aveva fa’; a casa mia ‘nce steva poco e niente ‘e figlie erano assai e po’ ‘nce steva pure ‘a guerra. Continua a leggere

Ticket per Faito

Ticket per Faito

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Ticket per Faito (collezione Domenico Cuomo)

Ticket per Faito (collezione Domenico Cuomo)

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Covid-19: il virus contraddittorio

Covid-19: il virus contraddittorio

( rintracciata sul web )

AVVERTENZE: se in fatto di COVID-19 hai le idee chiare puoi tranquillamente leggere, in caso contrario questo vademecum potrebbe chiarire “ironicamente” qualche aspetto che ti è sfuggito…

Dopo 2 mesi di estenuanti ricerche in tutto il mondo abbiamo finalmente 20 regole su come affrontare il Covid-19. Eccole:

  1. Non puoi uscire di casa per nessun motivo, ma se devi, allora puoi.

  2. TUTTI I NEGOZI SONO CHIUSI! Tranne quelli aperti.

  3. Non dovresti andare negli ospedali a meno che tu non debba andarci. Anche dal medico non puoi andare, purché tu non sia troppo malato.

  4. Quando esci ricorda l’autocertificazione che è illegale, ma obbligatoria. Se non ce l’hai però non è un problema perché te ne verrà fornita una al momento del controllo.

  5. Le mascherine sono inutili! Però indossarne una può salvarti la vita.

  6. I guanti non aiuteranno, ma possono comunque aiutare.

  7. Questo virus se ne andrà in estate, ma forse resterà per sempre. Non ha ancora deciso.

  8. Dovremo rimanere rinchiusi fino a quando non raggiungeremo l’immunità di gregge, che vuol dire contagiarci tutti, ma restando rinchiusi.

  9. Stanno preparando il vaccino per dotarci degli anticorpi per un virus che muta e non genera anticorpi. Nel frattempo chi è guarito non può ammalarsi nuovamente, o forse si.

  10. Il virus non ha effetto sui bambini tranne quelli che colpisce.

  11. Gli animali ce lo hanno trasmesso ma non si possono infettare… tranne il gatto che è risultato positivo in Belgio a febbraio che non aveva letto l’ordinanza.

  12. Avrai molti sintomi quando sei malato! Però puoi anche ammalarti senza sintomi… puoi anche avere sintomi senza stare male, o essere contagioso senza avere sintomi. A discrezione del malato.

  13. Per non ammalarsi bisogna mangiare sano e fare esercizio fisico. Una bella corsa di dieci chilometri in un appartamento di sessanta metri quadrati è tonificante e sviluppa la fantasia.

  14. È meglio prendere un po’ d’aria fresca, ma se non hai il giardino o il balcone, lascia perdere.

  15. Puoi farti consegnare il cibo dal ristorante a casa, che però potrebbe essere stato preparato da persone che non indossavano maschere o guanti. Quindi ti conviene far decontaminare il cibo fuori per tre ore, se non hai il cane che ti mangia tutto.

  16. Il virus rimane attivo su diverse superfici per due ore. No, quattro ore. Come dice? Sei ore? Forza, chi offre di più?

  17. Il virus si diffonde nell’aria per un metro, a volte due, ma se c’è vento forse di più.

  18. Hai l’obbligo di restare chiuso in casa con i tuoi familiari, ma non devi assolutamente farti trovare chiuso in macchina con i tuoi familiari.

  19. Non abbiamo cure, tranne un medicinale contro i reumatismi ed uno contro il colera … la scienza sta facendo passi da gigante!

  20. Questo virus è mortale, ma non troppo, tranne che a volte può portare ad un disastro globale. In Italia ha già fatto molte vittime, ma forse meno degli anni passati e comunque, se sei in una casa di riposo, SCAPPA!