Archivi autore: Maurizio Cuomo

Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

Il Cristo Morto di Andrea Mantegna

Il Sacro Monte di Santa Maria della Pietà

a cura di Maurizio Cuomo

Nato con lo scopo precipuo del culto ai defunti e per i pietosi uffici funebri dei “confratelli”, nell’anno 1447, seppur in forma privata, venne istituito, al terziere di Scanzano, il “Sacro Monte di Santa Maria della Pietà”.

Il Cristo Morto di Andrea Mantegna

Sacro Monte di Santa Maria della Pietà (Il Cristo Morto di Andrea Mantegna)

Nelle prime Regole si legge che gli “incappucciati” (confratelli in camice bianco e mantellina nera, con le insegne della testa di morte), si radunavano nel luogo da loro eretto dall’alba al tramonto del sole, per recitare preci. Alla morte di un “fratello” gli infermieri si recavano nella sua abitazione, lo rivestivano di un camice bianco, l’avvolgevano in un lenzuolo di lino, fornito dal “Monte” per poi trasportarlo nella cripta per il canto dei salmi e la celebrazione della S. Messa. Continua a leggere

Il Santuario della Basilica di Pozzano

articolo a cura di Maurizio Cuomo

Il Santuario della Basilica di Pozzano

Il Santuario della Basilica di Pozzano (foto M. Cuomo)

In prossimità del rinomato Cantiere Navale stabiese, a ridosso della strada Panoramica che da Castellammare conduce a Sorrento, sorge (sulla omonima collina) il Santuario della Basilica di Pozzano. Probabilmente ciò che ha dato luogo al toponimo Pozzano, è il celebre pozzo (attualmente conservato nell’ipogèo della Basilica), nel quale fu rinvenuta la sacra tela con l’immagine della Madonna (secondo gli storici, opera risalente ad epoca compresa tra l’XI e il XIII secolo). Continua a leggere

lettere alla redazione

Lettere alla Redazione (anno 2018)

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione


Martedì, 9 ottobre 2018  (prof. Gianfranco Vanacore)

Buongiorno, sono un docente di Tecnologi della Scuola Secondaria e sto realizzando con i ragazzi una ricerca sull’acqua e il nostro territorio per un progetto Erasmus. Vi sarei grato se poteste concederci liberatoria per l’utilizzo di foto tratte dal vostro bel sito, in particolare quelle relative alla sorgente dell’ Acqua Santa, a Faito, ovviamente citando la fonte.

Rimango a disposizione per chiarimenti. Gianfranco Vanacore.

LR risponde:

Gentile Prof. Vanacore, nessun problema, utilizzi tranquillamente le immagini. Oltre alla citazione di autore e fonte (veda modalità nel nostro disclaimer), quando il progetto verrà ultimato, vogliate usarci anche la cortesia di metterci a conoscenza di ulteriori info relative al lavoro effettuato dai ragazzi. In tal modo avrei piacere di pubblicizzarlo anche su liberoricercatore.it, a beneficio dei nostri lettori. La presente valga come liberatoria all’utilizzo delle immagini richieste.

Cordiali saluti. Maurizio Cuomo (Direttore Responsabile di LR)

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Castellammare di Stabia (Lunardi - XIX secolo)

Fabio Strinati

“Sono molto felice di poter condividere con voi di Libero Ricercatore un mio breve componimento poetico inedito dedicato a Castellammare di Stabia, un comune a me molto caro ed importante, sia sotto l’aspetto artistico che affettivo”.

Castellammare di Stabia (Lunardi - XIX secolo)

Castellammare di Stabia (Lunardi – XIX secolo)

CASTELLAMMARE DI STABIA

Vedo il Vesuvio antico, miraggio

da un angolo di spiaggia

la calda aria che nelle campagne

si perde e il Sarno appoggiato

oltre quell’odor “Catello”

dietro l’orizzonte intriso, lo spirito

che pare l’acquerello Continua a leggere

Spartito musicale - Faito (Su gentile donazione di Massimiliano Greco - Archivio liberoricercatore.it)

La seconda giovinezza del Faito

articolo di Nino di Somma

Approfittando della seconda giovinezza del Faito, dovuta alla riattivazione della funivia, intendo dare un modestissimo contributo storico. Al Monte Faito sono state dedicate due canzoni, scritte nel 1952. La prima è “’O panariello”, la seconda “’A varca pe’ vulà”.

Spartito musicale - Faito (Su gentile donazione di Massimiliano Greco - Archivio liberoricercatore.it)

Spartito musicale – Faito (gentile donazione di Massimiliano Greco – Archivio liberoricercatore.it)

‘O Panariello” fu una hit locale, tanto che ancora oggi le persone anziane adottano il sinonimo di “panariello” per indicare la funivia. La similitudine dell’autore fu felice, perché la nostra funivia somiglia tanto ad un panierino, di quelli che usavano gli scolaretti per portare la merenda.

La canzone, composta in versi e musica da Guglielmo Nestore Mossuto, un funzionario comunale con la passione per il pentagramma, fu scritta proprio per celebrare l’inaugurazione della funivia, nel 1952. Insomma, se “funiculi funiculà” di Luigi Denza, nel 1879, fu la colonna sonora della prima funicolare del Vesuvio, anche la funivia del Faito ebbe il suo cantore. Continua a leggere