Archivi autore: Maurizio Cuomo

Informazioni su Maurizio Cuomo

Fondatore e Direttore Responsabile di liberoricercatore.it Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera n° 146480. Appassionato ricercatore di storia e di tradizioni locali. E' anche autore di NonSoloRisparmio.it (guida pratica on-line su come risparmiare e fare economia).

Chalet Night and Day

a cura di Maurizio Cuomo

Con la riapertura del secondo tratto della Villa Comunale, vogliamo regalare ai nostri lettori un altro pezzo di storia stabiese, quasi del tutto dimenticata… è con estremo piacere, infatti, che accogliamo e pubblichiamo, per darne maggiore diffusione, l’appello del sig. Ortensio Girasole, stabiese emigrato a Milano, la cui famiglia di commercianti, un tempo, era molto nota nella nostra Castellammare.
Se avete immagini storiche che riprendono il “Night and Day“, chiediamo la cortesia di inviarle a: liberoricercatore@email.it

Chalet "Night and Day"

Chalet “Night and Day” (foto gentilmente concessa dal sig. Ortensio Girasole

Mi chiamo Ortensio Girasole, sono nato a Castellammare nel 1951, ma come tanti vivo fuori, a Milano dal 1979. Mio padre, Fausto Girasole aveva la fonderia (a via Padiglione del Gesù), il vicolo difronte al cinema Montil che sale verso via Gesù. Negli anni cinquanta, i miei genitori, mia mamma si chiamava Andreozzi Annunziata hanno aperto il primo bar che faceva servizio notturno. Il bar ALBA sito in via Bonito dove attualmente, ho visto, c’è l’ufficio postale.

Abbiamo avuto la cabina telefonica notturna quando per fare una interurbana si chiamava il 181 di Napoli e bisognava attendere anche delle ore per essere collegati con ROMA, MILANO, TORINO, ecc.
Nel 1956 e precisamente il 6 agosto, abbiamo inaugurato lo chalet “NIGHT AND DAY” (bar aperto 24 ore su 24 da maggio a settembre). Ecco, è di questo che voglio chiedervi, se avete delle foto di questo bar; io, purtroppo, ho solo quelle che vi allego alla presente, ma se voi mi aiutaste a reperirne altre ve ne sarei molto riconoscente. Continua a leggere

Un giornalista in Redazione: Francesco Ferrigno

Castellammare di Stabia: il Faito è una montagna privata

articolo pubblicato su “Il Gazzettino Vesuviano

Tredici km di tornanti spettacolari, frane, rocce e castagni. Qui si nascondevano i killer del clan, ora è il parco giochi di chi tiene la strada aperta, mettendo a rischio la vita di tutti… Animali lasciati vagare tra la vegetazione, abusivismo, taglio di alberi da legna (e commercio) e piante di marijuana. Chi verrà qui a sottrarre il monte ai padroni?

Un vecchio cartello "impallinato" del Faito

Un vecchio cartello “impallinato” del Faito

Il Faito è una montagna privata. Non ufficialmente, certo: siamo nell’area dell’Ente Parco dei Monti Lattari, versante di Castellammare di Stabia. C’è qualche castagneto e qualche proprietà privata anche sulla carta, poi dovrebbe esserci il demanio. Un po’ di Comune, un po’ della vecchia Provincia, un po’ di Regione. E invece no, nei fatti qualcuno si è appropriato della montagna. Dei suoi alberi, dei suoi campi, della sua legna. Tredici chilometri di tornanti spettacolari per salire in cima, disseminati da dissesti, frane, rocce sporgenti, alberi che oscurano il sole e radici a vista. È una strada ufficialmente chiusa al pubblico da molti anni proprio perché dissestata e abbandonata a sé stessa. Nei fatti è aperta a tutti. Questo versante del monte Faito è pericoloso ed è proprietà privata. Lasciato al proprio destino da quando, negli anni ’90, spietati killer di un clan in piena faida di camorra si nascondevano qui dopo gli agguati in città. Prima, era il paradiso di escursionisti e cacciatori di funghi, c’era un obolo da pagare e un casellante che alzava la sbarra. Continua a leggere

Monte Croce

( di Catello Graziuso de’ Marini )

Cari amici concittadini di Castellammare di Stabia, è il vostro Catello che è tornato a scrivervi. Innanzitutto, mando un caloroso saluto al mio amico Gennaro, che ho rincontrato l’altro giorno sul lungomare e che mi ha detto essere uno dei più affezionati visitatori di questo pregevole sito.
Monte "Croce" (foto archivio liberoricercatore.it)

Monte “Croce” (foto archivio liberoricercatore.it)

Vorrei in questi giorni così caldi condividere alcuni pensieri demazi con voi che, come me, non avete i soldi o la volontà di abbandonare il suolo natio per recarvi in località di vacanza. Mi riferisco alla croce di Monte Croce. Come ben noto a tutti gli stabiesi di una certa età, la croce che attualmente è posta sulla sommità di detta montagna, fu lì apposta nel lontano 1962, in sostituzione della prima oramai rovinata installata decenni prima.
In quei giorni, io avevo da poco iniziato la mia attività di insegnamento. Frequentando la parrocchia, mi ero tuttavia convinto che quella scelta non fosse la più appropriata. Ed invero, vi racconto cosa accadde un giorno all’epoca. Dunque, eravamo io Mario ‘o Zelluso, Pascale ‘o Capellone e Tonino ‘o Magnastipendio, così soprannominato per la sua propensione a sfruttare indebitamente la sua attività di sindacalista per conseguire ingiusti vantaggi in termini di retribuzione ben oltre quanto gli spettasse, buoni pasto, buoni benzina, sigarette, regalie varie.

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La “panarella” negata!

editoriale di Maurizio Cuomo

Carissimi lettori, nella certezza che il nostro Faito stia a cuore ad ogni buon stabiese ed altrettanto certi che le assurde vicissitudini che in quest’ultimo periodo vedono ancora protagonista la nostra sfortunata “panarella“, possano interessare l’intera collettività, ad estate 2017 ormai ampiamente inoltrata e con la funivia ancora ferma, un chiarimento ci sembra giusto e doveroso.

funivia 1 fronte

 

Fatti occorsi e relativi adempimenti:

“Le funivie ogni 60 anni devono fare adeguamento strutturale e normativo – ha spiegato De Gregorio -. La vita tecnica della Funivia del Faito, inaugurata nel 1952, è terminata nel 2012, quando è stata chiusa. Per poterla rinnovare, scongiurandone la chiusura definitiva e, quindi, riaprire l’impianto al pubblico, la norma prevede l’effettuazione di importanti e complessi lavori radicali di ammodernamento tecnico, nonché di adeguamento antisismico e abbattimento delle barriere architettoniche per le due stazioni e per le altre strutture. Continua a leggere