Archivi autore: Raffaele Scala

Informazioni su Raffaele Scala

Nato a Castellammare di Stabia, laureato in sociologia, sposato con due figli, vive a Santa Maria la Carità, lavora a Napoli, è autore di diverse pubblicazioni di carattere storico incentrate sulla storia del movimento operaio stabiese e del suo circondario.

La casa degli spiriti a Castellammare di Stabia

a cura del dott. Raffaele Scala

Cercando un “fatto” sulla Castellammare del 1922 mi sono imbattuto in un fattariello spiritoso, acchiappato a volo, sul quotidiano napoletano, Roma, e firmato dal corrispondente stabiese dell’epoca, Umberto De Luca, membro della locale Congrega della Carità.

Via Bonito (anni '20)

Via Bonito (anni ’20)

Cosa ci racconta De Luca in questo articoletto intitolato “La casa degli spiriti a Castellammare di Stabia” e pubblicato il 23 maggio 1922? A seguire, per il piacere di leggere e riscoprire la Castellammare vissuta di un tempo, riporto l’intero episodio.

In via Bonito 46, in un appartamento del quarto piano abitava la famiglia di Giambattista Mirabile. Tutto filava liscio e tranquillo quando un bel giorno, era di maggio, un radioso maggio del 1922, la moglie e la figlia del nostro Giambattista giurarono e sacramentarono di vedere nella loro casa, a notte alta, uno spirito, il quale era rappresentato da un signore che tranquillamente passeggiava per le stanze, apparendo e sparendo a tratti e facendo anche sparire, quando appariva, gli oggetti preziosi che gli capitavano sottomano. Continua a leggere

Contratto d’Area torrese stabiese (parte III)

di Raffaele Scala

Cari amici, con questo terzo capitolo entriamo nel vivo delle lotte operaie e arrivano i primi importanti risultati con la firma del protocollo d’intesa con il Governo Berlusconi e primi impegni di reindustrializzazione dell’area. Come sempre le vicende s’intrecciano con la lotta politica e le ambizioni di dirigenti sindacali che puntano ad entrare in parlamento o nel consiglio regionale. Un capitolo dedicato al compianto Giovanni Zeno, l’ultimo grande Segretario Generale del comprensorio sindacale torrese stabiese, l’uomo cui il movimento operaio deve molto, se non altro per le speranze suscitate in un contesto territoriale in cui la capacità combattiva della classe operaia, e dell’intera comunità, era ancora molto alta, e forte la voglia di combattere il declino economico. 

Ringraziandovi come sempre per la vostra preziosa disponibilità. Raffaele Scala.

Giovanni Paolo II visita il cantiere, come un operaio tra gli operai...

Primi anni ’90: Giovanni Paolo II visita il cantiere di Castellammare, come un operaio tra gli operai…

La nascita della Società di Promozione TESS

Saranno necessarie nuove proteste, manifestazioni e finanche un altro, ennesimo sciopero generale a Torre Annunziata, il 14 gennaio 1994, per chiedere, ancora una volta, il rispetto degli accordi sottoscritti, per recuperare i ritardi, ma finalmente il 4 febbraio, con la denominazione di TESS (Torre e Stabia Sviluppo), i comuni di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata e con la partecipazione della Provincia, dell’Unione Industriale di Napoli, della Gepi, acronimo di Società per le Gestioni e Partecipazioni Industriali, nata nel 1971 e della Spi, Società di Promozione Industriale nelle aree svantaggiate daranno vita alla Tess, con sede presso le Nuove Terme Stabiane.[1] Successivamente si allargherà agli altri comuni limitrofi, tra cui Torre del Greco, fino a quando quest’ultima sceglierà un’altra strada sottoscrivendo un nuovo e diverso Patto Territoriale con altri tre comuni, dando vita al Patto del Miglio d’Oro insieme a Portici, Ercolano e San Giorgio a Cremano. Complessivamente, senza i quattro comuni del costituente Patto dell’area vesuviana, saranno 12 i comuni aderenti alla Tess e primo Presidente della neonata Società sarà il sindaco di Castellammare, il professore universitario di scienze biologiche presso la Federico II, Catello Polito, mentre la Gepi esprimerà l’Amministratore Delegato con l’ingegner Riccardo Salvato. Continua a leggere

Storia del Contratto d’area torrese stabiese (Parte II)

di Raffaele Scala

cantiere_navale_castellammare_fontanella

Cantiere navale di Castellammare (foto Fontanella)

Dopo la pubblicazione dell’articolo “All’origine del contratto d’area torrese stabiese (1991 – 1994)” in questo secondo capitolo della “Storia del Contratto d’Area torrese stabiese” conosceremo i dettagli di una piccola lotta per il potere all’interno della Cgil comprensoriale, affronteremo la tragedia dei morti di camorra che insanguinò Castellammare, compreso quello, cosiddetto eccellente, del consigliere comunale del PDS, Sebastiano Corrado, la crisi infinita delle nostre industrie, i primi licenziamenti, uno dei quali portò al suicidio dell’operaio Antonio Ferrara, le lotte dei lavoratori ed infine il primo riconoscimento come area di crisi nel 1993.

Prima di lasciarvi alla lettura di questa storia vera, che si legge come un romanzo, vorrei fare un appello a chiunque possa e voglia fornire notizie e foto utili all’approfondimento dei temi qui trattati. Il vostro contributo è il benvenuto, potete contattarmi all’indirizzo e-mail: raffaele_scala@libero.it.

Capitolo secondo:

La Carta rivendicativa Continua a leggere

All’origine del contratto d’area torrese stabiese (1991 – 1994)

di Raffaele Scala

Caro Maurizio, torno con una nuova pubblicazione di tipo particolare, forse non per tutti. Non più storie e vicende di un secolo fa, ma di straordinaria attualità, l’ultima epopea del movimento operaio stabiese torrese prima del crollo finale, della sconfitta definitiva, non solo del sindacato e della politica, ma dell’intera città, anzi di due Città condannate ad una lenta agonia, come è possibile vedere a partire dallo spettacolo indecente della villa comunale, dell’abbandono della Cirio, dell’Avis, delle Terme, Vecchie e Nuove, degli stessi cantieri navali, per non parlare del degrado morale e civile di una intera classe dirigente, sempre più incapace e corrotta,
Oggi che è caduto anche l’ultimo baluardo della Democrazia Operaia, sconfitta ed umiliata, non resta che rileggere la storia ultima degli anni novanta del secolo appena trascorso, sperando di poter trovare gli stimoli giusti per riuscire a risorgere dalla proprie ceneri.
Sperando che diventi patrimonio di tutti, colgo l’occasione per inviare a te e all’intera redazione gli auguri di serene festività pasquali. 

Raffaele S.

Area torrese stabiese (da google heart)

Area torrese stabiese (da google heart)

Capitolo primo:

Il III Congresso comprensoriale della Camera del Lavoro.  1991

     Anni difficili, ricchi di storia, quelli a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta del secolo trascorso. Si comincia in novembre, correva l’anno 1989, con la caduta del Muro di Berlino, segnando uno spartiacque tra vecchio e nuovo secolo. Lo storico marxista inglese, Eric J. Hobsbawm, in un saggio pubblicato nel 1994 definì il Novecento il Secolo breve (1914 – 1989), mentre il politologo americano Francis Fukuyama, più drasticamente, pronosticò la fine della storia facendola coincidere con il crollo dell’Unione Sovietica e del comunismo, intesa come fine delle ideologie e vittoria finale del liberalismo democratico. Continua a leggere

La rivolta del 3 novembre 1971 e la crisi della Calce e Cementi

saggio del dott. Raffaele Scala

Caro Maurizio, ti allego una ricostruzione di alcuni fatti accaduti a Castellammare in un particolare periodo storico della nostra città: la venuta a Castellammare di Pier Paolo Pasolini e la famosa rivolta che mise a ferro e fuoco Castellammare nel novembre del 1971, più altri fatti minori, ma non per questo meno importanti come la fine della fabbrica della Calce e cementi.
Il saggio – un capitolo di una vicenda più ampia della nostra Città che prima o poi riuscirò a pubblicare, sponsor permettendo – è un poco tosto, ma spero che i nostri concittadini l’apprezzeranno, anche perché è storia recente e molti di noi questi fatti li ricordano ancora, se addirittura non li hanno vissuti in prima persona.

Come sempre il vostro affezionato. Raffaele Scala.

Calce e Cementi

Calce e Cementi

Il 1970 si aprì con una serie di manifestazioni contro il terrorismo fascista che aveva insanguinato Milano, contro la  repressione unilaterale della polizia, contro i tentativi padronali di riconquistare il terreno perduto, ma non mancavano altre iniziative della Camera del Lavoro in una fase particolarmente movimentista: il 14 febbraio si tenne nel Salone delle Nuove Terme del Solaro un Convegno  con il patronato Inca sulla parola d’ordine, Rendere più sensibile i lavoratori ed intervenire per la tutela della loro salute. La relazione introduttiva fu tenuta da Luigi D’Auria, seguirono interventi dei direttori provinciali e regionali dell’Inca, Luigi Basco e Giuseppe Bisaccia, il segretario della Fiom, Antonio Chegai, il capolega della Filziat, Raffaele Massa e i delegati delle maggiori e più importanti fabbriche cittadine, da Umberto Bardiglia ed Elio Santaniello per l’Avis, Ferdinando Torlino per i Cmi, Carlo Iezza per la Calce e Cementi, Salvatore Aiello per l’Italcantieri. Continua a leggere