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L’Associazione Stabiae 79 A.D. si fonda sull'iniziativa dei soci che intendono impegnarsi nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio archeologico, monumentale, ambientale e storico degli Scavi di Stabiae.

La scoperta di Stabiae (7 giugno 1749)

articolo di Associazione Stabiae 79 A.D.

Carlo III di Borbone - Re di Napoli e Sicilia

Carlo III di Borbone – Re di Napoli e Sicilia

Oggi ricorre il 270° anniversario (7 giugno 1749-2019) dell’inizio della campagna di scavo che portò alla scoperta della città romana di Stabiae (antico nome di Castellammare di Stabia), per volontà del Re di Napoli e Sicilia, Carlo III di Borbone, dove furono rinvenuti resti di strutture, riconducibili all’insediamento stabiano che venne distrutto e sepolto dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. insieme a Pompei ed Ercolano.

Le prime opere di scavo furono realizzate attraverso una serie di cunicoli sotterranei sulla collina di Varano, più precisamente nella zona del ponte di S. Marco, sotto la direzione dell’ingegnere svizzero Karl Jacob Weber. Continua a leggere

La “Villa di San Marco”

articolo di Associazione Stabiae 79 A.D.

La “Villa di San Marco” è un complesso residenziale localizzato sul ciglio del pianoro di Varano nella città di Castellammare di Stabia, che prende il nome da una cappella intitolata al santo evangelista, costruita nella seconda metà del 1700. Questa meraviglia, considerata tra le più grandi e belle dimore dell’area vesuviana, si estendeva per circa 11.000 mq, di cui solo 6.000 riportati alla luce.
Le prime opere di scavo furono eseguite in epoca borbonica tra il 1749 e il 1754, sotto la direzione dell’ingegnere svizzero, Karl Jacob Weber (attraverso la realizzazione di cunicoli sotterranei), successivamente riprese tra il 1950 e il 1962, ad opera del prof. Libero d’Orsi, preside della scuola media “Stabiae” a Castellammare di Stabia e appassionato di archeologia e scrittura.

ingresso della Villa di San Marco

(ingresso della Villa di San Marco)

Il primo impianto della struttura è riconducibile alla prima età augustea, anche se ha subito diverse trasformazioni in età claudia. Infatti furono aggiunti diversi ambienti panoramici al nucleo originario dell’atrio tetrastilo ionico, quali il giardino con triportico e piscina, e il porticato superiore con colonne tortili. Molte zone della ‘villa‘ ad oggi risultano ancora interrate, come l’ingresso principale con annessa strada, che dava su un cortile porticato da cui si accedeva al tablino e quindi all’atrio tetrastilo su cui si aprono quattro cubicoli. Continua a leggere

Villa di Arianna

articolo di Associazione Stabiae 79 A.D.

Villa di Arianna

Villa di Arianna

La Villa di Arianna, così denominata per il grande affresco rinvenuto sulla parete di fondo dell’ampio triclinio, fu riportata alla luce in epoca borbonica, nella seconda metà del XVIII secolo, dall’ingegnere svizzero Karl Jakob Weber. La struttura risulta molto complessa, articolata da locali di età differenti l’una dall’altra. Il nucleo più consistente comprende la sequenza dell’ingresso, del peristilio quadrato e dell’atrio secondo la successione vitruviana tipica delle residenze suburbane. Il complesso residenziale risale nel suo nucleo originario ad epoca tardo repubblicana, ma venne successivamente ampliata, con l’aggiunta di una serie di ambienti panoramici, nel corso del I secolo d.C. Continua a leggere