Archivi autore: Tullio Pesola

Informazioni su Tullio Pesola

Amante della diffusione nel tempo di memorie, notizie, testimonianze e costumi del passato della nostra Città, è autore di diverse riflessioni, frutto di assiduo impegno, di grande passione e di accurate indagini storiche.

Sacro ed Immacolato Cuore di Maria

 

Caro Maurizio, come da accordo telefonico, ti rimetto in allegato copia di un documento storico relativo alla formazione della Congrega intitolata al Sacro Cuore di Maria Immacolata. Contestualmente ti allego fedele interpretazione della scrittura con cui fu redatto lo stesso nel 1881. La Confraternita del Sacro Cuore di Maria Immacolata era –come, d’altronde, ogni altra istituzione di pari struttura giuridica- un’associazione ecclesiastica di fedeli, prettamente laici, canonicamente eretta, avente un proprio Consiglio Direttivo (Governo) con un Superiore (Priore), un Padre Spirituale, due Assistenti e due Vicari. Alla stessa maniera di altre Confraternite, essa curava la dignità del culto e l’animazione delle celebrazioni liturgiche nella Chiesa in cui aveva sede; inoltre, promuoveva nello spirito del volontariato, la solidarietà umana e cristiana con iniziative socio-caritative e, in caso di morte, anche se non provvedeva alla sepoltura dei confratelli, né ad accogliere le loro ossa in colombaie che non possedeva, disponeva per essi suffragi in ottemperanza alle proprie norme regolamentari.

Ti abbraccio. Tullio Pesola


CENNO STORICO DELLA CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DEL SACRO ED IMMACOLATO CUORE DI MARIA NEL COMUNE DI CASTELLAMMARE DI STABIA

Sacro ed Immacolato Cuore di Maria (Medaglietta)

Sacro ed Immacolato Cuore di Maria (Medaglietta)

Nell’anno 1850 dal defunto Vescovo di questa Diocesi Monsignor Don Francesco Saverio Petagna, volendosi istituire una Cappella Serotina in Castellammare di Stabia, e propriamente nel luogo detto Acqua Rossa, si determinò di prendere in fitto un Magazzino posto nel pian terreno del casamento in condominio alla strada Cantiere in questo Comune, e precisamente quello che fa angolo a detto casamento in verso il vicolo così detto Acqua Rossa.

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La Coppa Pentecoste

La Coppa Pentecoste (ricordi, immagini,… riflessioni)

articolo del dott. Tullio Pesola

Coppa Pentecoste (17 maggio 1964)

Coppa Pentecoste (17 maggio 1964)

Tra le diverse attività immaginate e realizzate dal gruppo giovanile “San Francesco d’Assisi” (un sodalizio della parrocchia dello Spirito Santo basato su una vita vissuta secondo i principi del Cristianesimo e sull’impegno nell’aiutare i più deboli ed i più poveri) non era certo secondo  a nessun’altra l’amore per l’atletica leggera. Alla stessa maniera di quanto si legge nello stralcio di una satira del poeta latino Quinto Orazio Flacco, che recita: ut pueris olim dant crustula blandi doctores, elementa velint ut discere prima (anche i maestri a volte con blandizie danno delle chicche ai bambini, perché si decidano a imparare l’alfabeto), nel nostro Gruppo non mancavano diversivi per attuare attraverso di essi progetti di evangelizzazione, che avrebbero offerto a chiunque di vivere una vita all’insegna dell’amore, della fratellanza, della lealtà, della condivisione di tutto con tutti. E fu così che tornei di pallavolo, staffette, corse campestri e simili risultavano essere il fulcro intorno al quale orbitava tale Associazione. Anche il Parroco, P. Mario Crocco, ammirava la passione per lo sport che era ben radicata in tale Aggregato ed un bel giorno non esitò a stimolarci ad organizzare (siamo nel 1963) una gara podistica riservata alle categorie Allievi (due giri) e Juniores (tre giri) sul circuito articolato lungo via C. Duilio, Piazza G. Amendola, via B. Brin, con partenza dall’allora stazione di servizio FINA ed arrivo davanti alla nostra  sede associativa in Via G. Bonito, 231…

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“Effetti delle Acque”

Collezione privata “Tullio Pesola”

Effetti delle Acque (Coll. dott. Tullio Pesola)

Effetti delle Acque (Coll. dott. Tullio Pesola)

Nelle tabaccherie o nelle cartolerie di Castellammare, negli anni ’50, oltre le tipiche cartoline raffiguranti scorci, panorami o particolari salienti della nostra incantevole Città, se ne potevano acquistare delle altre accomunate tra loro da un’unica dicitura: “Effetti delle acque”. Esse oggi non sono più in commercio, ma chi le ha conosciute può affermare con me che rappresentavano il prodotto di chi voleva immaginare in chiave del tutto umoristica gli effetti benefici delle nostre acque, procurando, alla loro vista, “delicati” sorrisini. Continua a leggere

Collezione privata “Tullio Pesola”:

Lettera a Catiello

a cura del dott. Tullio Pesola

Le rimetto una lirica sulla nostra Città che emana dai suoi versi freschezza, spontaneità e genuinità, caratteristiche, grazie alle quali, con sobrie e ben calibrate pennellate da valente artista e con estrema accuratezza stilistica l’autore ha magistralmente immortalato la nostra meravigliosa Castellammare, facendolo con cura minuziosa fin nei minimi particolari.
Purtroppo, però, non sono riuscito a risalire al nome dell’autore. Spero che tra i tanti estimatori della Poesia in sé e della Poesia Napoletana in particolare, che simpatizzano e sostengono la Sua geniale iniziativa, qualcuno possa colmare tale mancanza.

Cordialmente, Tullio Pesola


Lettera a Catiello

Carissimo Catiello, grazie assaie

p”a lettera ca oggi m’hè mannata.

Tu, cu stu nuovo invito ca me faie,

me daie piacere e te ne sò obbligato.

M’addimmane si accetto ? Embè, te pare…

stango na settimana a’ casa toia

e me torno a gudè Castellammare,

ca, sultanto si ‘a veco, me dà goia!

so sette juorne ca nun penzo a niente,

sette juorne ‘e chest’aria mbalzamata

ca me sceta na smania sulamente:

cammenà, cammenà tutt’ ‘ a jurnata

E voglio riturnà ncoppa Scanzano,

a chella catenella che tu saie,

‘a da’ se vede Napule ‘a luntano

e nu scenario ‘e blù nun visto maie.

E voglio riturnà ncopp” o faito

saglienno ncielo cu sta univia,

ca llà, sulo guardanno chillo sito,

m”a trovo bella e scritta na poesia.

Ogne sera aggià i’ vicino ‘o mare

facenneme purtà ‘a na carrozzella,

(‘e ccarruzzelle e Napule so’ rare..)

pulita,allera,svelta,accunciulella.

E tonfa ‘rimmo d’int a ll’acqua e ‘o siente

quanno sfilano ‘e vvarche tutt’ ‘e ssere..

ca nu tunfo ‘a luntano, cchiù pussente,

risponne ‘o maglio gruosso d”o Cantiere.

E aggia  turnà a vedè chesti ssurgente,

addò cu nu bicchiere sempe chino

se n’alluntana e s’avvicina ‘a ggente,

e se beve acqua comme fosse vino.

Ma i’ voglio ll’acqua ‘e dint ‘o vicariello ,

ch’è ll’acqua d’ ‘a Madonna. E sta funtana

fragne sott’ a nu viento frizzantiello

che scenne ‘ a miez’ e sciure ‘e Quisisana,

carissimo Catiello, è na pazzia

A me spià si fa piacere a me;

dimane m’appriparo ‘a biancheria,

doppodimane già stongo addu te!