di Ferdinando Fontanella
Nella tradizione contadina stabiese, il papagno (fiore di papavero) era anche un gioco, intendiamoci: uno di quei giochi poveri, ma che mettevano alla prova inventiva e abilità (i materiali impiegati sono un bel fiore di papavero ed un lungo capello). Ma vediamo in che modo il papagno veniva utilizzato per realizzare una piccola “ballerina di flamenco”:
-
-
In primavera raccogliete un bel fiore di papagno. Il fiore, deve essere, integro in tutte le sue parti e avere un lungo stelo.
-
-
Procuratevi poi un lungo capello.
-
-
Ripiegate all’ingiù i petali del papagno.
-
-
Legate i petali avvolgendogli il capello più volte intorno.
-
-
Spezzate un pezzo dello stelo.
-
-
Infilatelo trasversalmente nella parte superiore del fiore.
-
-
Eliminate gli stami che coprono la “faccia” della bambolina.
-
-
La ballerina di flamenco è così ultimata, basta solo un pizzico di fantasia per farla ballare e trascorrere con lei un’indimenticabile giornata.
Twitter: @nandofnt
Non si finisce mai di imparare. Nel nostro dialetto però papagno sta anche per ceffone, o mi sbaglio?
Gentile Amelia, non sbaglia. Il papagno è tante cose, anche un forte ceffone. Se vuole può consultare l’articolo, pubblicato da Libero Ricercatore, “Il papagno, una pianta quasi dimenticata” dove troverà altre curiose notizie.