( a cura del dott. Tullio Pesola )
In questa immagine databile approssimativamente intorno alla fine degli anni ‘50 si può chiaramente vedere alle spalle del Vescovo della Diocesi di Castellammare di Stabia, Mons. Agostino D’Arco, un Francescano, Padre Agostino Acierno o.f.m, “cappellano” dell’allora Navalmeccanica. Infatti, da quando la Parrocchia incominciò, per molteplici cause dovute alle difficilissime congiunture storiche del secondo dopoguerra, a non avere più incidenza sui filiani occupati per la maggior parte del giorno in una qualsiasi azienda, iniziò l’ingresso in fabbrica di sacerdoti qualificati per un nuovo apostolato di recupero.
Sorse così, accanto alla Parrocchia, un organismo eccellente: l’Opera Nazionale Assistenza Religiosa Morale Operai (ONARMO).
Il fine del Cappellano di Fabbrica era mirato alla realizzazione di una triplice fase: cantiere, famiglia, parrocchia, per ricondurre l’operaio alla Parrocchia dove riprendere e continuare il cammino interrotto verso la meta della perfezione cristiana.
Molti ancora oggi ricordano che le caratteristiche particolari di Padre Agostino erano la solidità della sua cultura e l’ampiezza delle sue riflessioni. Il suo sguardo, il suo pensiero, la sua preghiera, il suo amore erano per tutti i suoi operai, occupandosi anche e forse soprattutto di chi non si occupava di Lui.