La Castellammare dell’800
articolo di Roberto de Simone
Nel suo articolo La Castellammare dell’800, Roberto de Simone ci conduce in un suggestivo viaggio nel tempo, restituendoci uno spaccato vivido della vita stabiese durante il Regno delle Due Sicilie. L’autore, che qui vogliamo ringraziare, pone alla nostra attenzione uno stralcio del diario di Sir George Rodney Mundy vice comandante di tutta la flotta Inglese del mediterraneo. Un breve ma prezioso scritto che nella sua semplicità ci aiuta a comprendere quanto fosse gradita e godibile l’allora Castellammare.
Maurizio Cuomo
La Castellammare dell’800
Non ci rendiamo conto di cosa fosse stata Castellammare di Stabia al tempo del Regno delle due Sicilie. La nostra Castellammare era un luogo di villeggiatura delle Elite Europee e quindi mondiali (l’America non aveva ancora lo status attuale).
Era un luogo dove soggiornava spessissimo alla Reggia di Quisisana il Re Duosiciliano. Il Regno delle Due Sicilie era riconosciuto a livello Mondiale, non era un Regno arretrato e ignorante com’è stato dipinto dai conquistatori Sabaudi; ma un Regno con una grande attenzione alla cultura e alle classi meno abbienti.
E bene proprio nel periodo della conquista e conseguente annessione Garibaldina Sir George Rodney Mundy vice comandante di tutta la flotta Inglese del mediterraneo (l’Inghilterra allora era un impero ed aveva colonizzato mezzo mondo) si trovava in rada a Napoli con la sua flotta sulla nave Hannibal (veliero con 100 cannoni). Il 2 settembre del 1860 scrive sul suo diario:
“Questo pomeriggio sono andato con il piroscafo francese Mouette, insieme all’Ammiraglio de Tinan1, a trascorrere la giornata con Monsieur e Madame Brenier, il Ministro francese e sua moglie, nella loro villa di Castellamare. Abbiamo incontrato i signori Elliot e un folto gruppo di ufficiali francesi e abbiamo avuto una piacevole riunione. Guidare e cavalcare nei bellissimi boschi di castagni che circondano la città ha occupato le ore fino al tramonto, quando è stata preparata la cena, e solo a mezzanotte mi sono ricongiunto all’Hannibal”.
Chissà quale fosse la villa dei Brenier a Castellammare.
Note:
- De Tinan era il suo omologo francese ↩