Castellammare in due commedie Spagnole del Seicento
di Giuseppe Zingone
E’ nostra intenzione fornire ai cittadini di Castellammare un’apologia dei fatti narrati da Domenico Antonio Parrino nel suo Teatro storico Eroico e politico, a riguardo della Venuta del Duca di Guisa a Castellammare nel 1654, da noi trattata.
Il documento che viene in nostro aiuto è uno studio di Antonio Gasparetti ossia, La spedizione del Duca di Guisa a Castellammare nel 1654, in due antiche commedie spagnuole, edito a Palermo presso la tipografia Boccone del Povero nel 1932.1
L’introduzione del documento ci riporta alle odiate tasse che i cittadini del Regno di Napoli erano costretti a pagare, tasse sempre più ingenti come quella sulla frutta, la quale fece insorgere il popolo napoletano contro gli spagnoli. Ma se nella città di Napoli il popolo a gran voce accolse come liberatore, il Duca di Guisa nelle città intorno la Capitale e gli stessi baroni non si schierarono dalla parte dei francesi.2
Così scrive Gasparetti: “L’armata Francese cerca intanto di sorprendere Baja, ma le truppe sbarcate vengono respinte dagli Spagnoli; né miglior sorte ha un nuovo tentativo di sbarco a Castellammare sostenuto dalla parte di terra dalle forze popolari.3 Anche qui la resistenza accanita dei pochi Spagnoli, ha ragione del duplice attacco che vien respinto: Siamo ai 21 di Dicembre del 1647.”4
Ma è dalla spedizione del 1654, che vengono tratte due commedie spagnole molto significative per la storia della città di Castellammare:
Pocos bastan si son buenos, y el crisol del la lealtad di don Juan de Matos Fragoso e la Comedia burlesca de la venida del Duque de Guisa y su armada a Castelamar, di un ignoto autore drammatico don Martin Lozano.
La prima apparve in una raccolta rarissima il cui titolo è Comedias Nuevas Escogidas, parte Treinta y quatro (Madrid 1670) fu composta a Napoli e secondo il Ticknor5fu rappresentata davanti al Viceré.
Della Commedia burlesca de la venida del Duque de Guisa y su armada a Castelamar a firma di Martin Lozano (?) ci sono diversi più sulla paternità, che sul contenuto. Diversamente dalla prima di 3000 versi circa, questa ne ha 1267 divisi in jornadas: Jornada primera di 363 versi; Jornada segunda di 487 versi; Jornada tercera di 417 versi. La Commedia è ricca di doppi sensi, giochi di parole indecenti che sembrano dimostrare che l’unico interesse dell’autore fosse, produrre ilarità nel pubblico. I francesi vengono presentati come dei fannulloni, predoni, banditi senza disciplina.
Due opere simili nello svolgersi degli eventi secondo Antonio Gasparetti, ma diverse tra esse per tono e per stile.
Inserisco all’interno di questo piccolo lavoro, anche un nuovo testo in spagnolo, da me ritrovato, (credo un’anteprima anch’esso) sullo stesso argomento. Si tratta di una relazione “ricevuta in idioma italiano” e tradotta in lingua spagnola dal dottor Vitaliano Fabiano, (undici pagine circa) che nel titolo stesso reca il nome della nostra “Castelamar” .
Articolo terminato il 18/01/2020Note
- Lo studio di Gasparetti era inserito negli Atti della Regia Accademia di Scienze, Lettere e Belle arti di Palermo, Vol. XVIII, fasc. III, 1932 – X. Il documento in nostro possesso è un estratto a sé stante recante all’interno la firma autografa di Gasparetti, il quale omaggiò un suo collega del proprio lavoro. ↩
- Ci troviamo nel periodo storico conosciuto come Repubblica di Masaniello che potremmo sottotitolare, la prima venuta del Duca di Guisa a Napoli. ↩
- Le memorie del Duca Di Guisa sono state raccolte da Philippe Goibaud Dubois, (tradotte in italiano da Pietro della Piazza) e stampate a Colonia nel 1675. Il libro diviso in parte prima e seconda si concentra sulle gesta del Guisa a Napoli durante la rivolta di Masaniello. In questi due volumi purtroppo non si fa alcun cenno della sua seconda venuta nel regno di Napoli, forse per la magra figura che emerge dal racconto del Parrino. Castellammare è citata solo una volta siamo alla pagina 467-468 libro terzo, volume Primo: “Doppo la presa dell’Anunciata, feci rivenire le truppe, che l’avevano assediata, per farle partire il giorno seguente e tentare di pigliare Castellamaro luogo, donde gli nemici trahevano gli loro viveri”. ↩
- Antonio Gasparetti, La spedizione del Duca di Guisa a Castellammare nel 1654, Palermo 1932, pag. 10. ↩
- George Ticknor nacque il 1 agosto 1791 e morì il 26 gennaio 1871, fu un accademico e ispanista americano, specializzato nelle aree linguistiche e letterarie. È noto per il suo lavoro sulla storia e le critiche della letteratura spagnola. ↩
- Relacion de lo sucedido en el Reyno de Naploles, por la invasion que hizo la armada Francesa en Castelamar governada de el Duque de Guisa, con otras particularidades tocantes a este successo ,Escrita de Napoles en carta de siete de Diziembre de 1654, y traducida por el Dotor Vitaliano Fabiano, ano MDCLV. ↩