Giacinto Gigante, Veduta di Castellamare, acquerello su carta, conservato molto probabilmente in Russia

Castellammare nelL’Italie confortable

Castellammare nelL’Italie confortable

di Giuseppe Zingone

La città di Castellammare, come tutte le città intorno alla capitale del Regno, Napoli, esercitava un forte fascino sugli stranieri che in diverso modo raggiungevano la nostra area geografica. I paesaggi incantati, la natura lussureggiante con le sue bellezze naturali, il Vesuvio stesso oggetto di distruzione non riuscì a tenere lontano dalla nostra terra, paesaggisti e turisti, semplici curiosi e grandi personalità.

Giacinto Gigante, Veduta di Castellamare, acquerello su carta, conservato molto probabilmente in Russia

Giacinto Gigante, Veduta di Castellamare, acquerello su carta, conservato molto probabilmente in Russia

Queste persone che spesso raccoglievano notizie in prima persona, per la stesura di un proprio libro o romanzo, a volte per non dimenticare o semplicemente per essere d’aiuto agli amici che a loro volta si recavano nel regno di Napoli, ben presto dovettero cedere il passo e accontentarsi di manuali appositamente curati e stampati che fossero d’aiuto ai viaggiatori europei, in maniera sistematica e pianificata.

Viene meno il fascino dell’avventura e dell’avventuriero, per lasciare il posto ad un più moderno tipo di viaggio, preorganizzato, a tappe prestabilite; un antesignano turismo mordi e fuggi (tipico di quello moderno) che lo scrittore tedesco Hermann Hesse,1finirà per criticare apertamente parlando proprio dei suoi connazionali ed il loro modo di vivere quel Grand Tour, di cui iniziava a rimanere solo il ricordo.

Guida Bradshaw 1875, pag. 514, Castellammare, breve descrizione

Guida Bradshaw 1875, pag. 514, Castellammare, breve descrizione

Avevamo già accennato alcuni elementi nell’articolo, Castellammare nella guida Bradshaw, per i turisti Inglesi o anglofoni ed oggi ci occuperemo delle notizie ricavate invece da una guida per cittadini francesi L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie. pubblicato a Parigi nel 1841.

Castellamare
Il nome del casino del re, Quisisana (qui si cura), annuncia la salubrità dell’aria dall’alto ma l’aria è mediocre in fondo, a causa delle irrigazioni e delle piantagioni di cotone. Ostelli magnifici che rivaleggiano con quelli a di Napoli. Imperial Albergo. Italia. London Hostel.
Ci sono molte graziose case di campagna costruite sulla montagna. Sono affittati ad un prezzo elevato e proporzionato alla loro eleganza.
La casa di Pellicano viene pagata fino a 300 ducati al mese, un solo piano.2

Frontespizio de L’Italie Confortable

Castellamare è d’estate il ritrovo di ricchi e illustri stranieri, attratti dalla freschezza che si respira nelle sue vallate riparate dal sole e nei boschi di castagni e alberi di marroni, dipendenti dalla casina del re, dove si ha la possibilità di camminare, a cavallo e sugli asini.
Il permesso si ottiene facilmente dal sovrintendente generale della casa del re, tramite i ministri degli esteri.
A fine stagione è consuetudine regalare un dollaro al guardiano D. Luigi.
Difficilmente andiamo in montagna se non sugli asini o sui cavallini che noleggiamo ai piedi della salita.
Le principali società di noleggio sono Luigi e Aniello. Gli asini, ottimi, addestrati come cavalli, trottano, galoppano e si lasciano condurre con docilità.
Per andare in cima alla montagna, 5 grani per l’asino e 2 per la guida. Un corsa, 12, 15 o 20 grani, a seconda la distanza, senza la mancia.
Al giorno, un asino 4 carlini, un cavallo 12.
Bagni. Nei mesi di giugno e luglio Castellamare è molto frequentata da persone provenienti da Napoli e provincia, per fare bagni nel mare e nelle acque sulfuree ferruginose, che fuoriescono in abbondanza da gran3parte della montagna.
Queste acque sono efficaci contro ostruzioni, debolezze di stomaco, mal di testa e dissolvono gli stati d’animo. Re Francesco I costruì comode case in pietra, e creò un grazioso giardino ad uso dei bagnanti.4

Altre informazioni riguardanti Castellammare:

Un posto nelle barche (da Napoli) per andare a Castellamare, Sorrento, Capri, Ischia e Torre del Greco. grana 10.5

La Stazione di Castellammare, Salvatore Fergola

La Stazione di Castellammare, Salvatore Fergola

Ferrovia. La ferrovia Napoli a Nocera e Castellamare, aperta il 3 ottobre 1839, che il 6 settembre 1840 ha aggiunto Torre del Greco, e avanzando Torre dell’Annunziata è la prima ferrovia in Italia. È svolto da una società francese, sotto la direzione di MM. Bayard dei fratelli Vingtrie e da Vergès, concessionari, di quest’ultimo ingegnere, reso lustro dalla costruzione del grande ponte Cubsac, il monumento più ammirevole d’ arte industriale, l’unico forse oggi esistente.6

Albergo d’Italia, a Castellamare, pag. 173
Albergo Imperiale, pag. 173
Hotel de Londre a Castellamare, pag. 173
Luigi proprietario degli asini a Castellamare, pag. 174
Aniello, affittuario di asini a Castellamare, pag. 174.7

Articolo terminato il 6 Aprile 2021


 

  1. Critica del turista: Hermann Hesse, in L’Arte dell’Ozio, Mondadori, 1998.
  2. Valery, Antoine-Claude, L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, Paris, 1841, pag. 173.
  3. Valery, Antoine-Claude, L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, Paris, 1841, pag. 174.
  4. Valery, Antoine-Claude, L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, Paris, 1841, pag. 175.
  5. [4. Valery, Antoine-Claude, L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, Paris, 1841, pag. 141.
  6. Valery, Antoine-Claude, L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, Paris, 1841, pag. 142.
  7. Valery, Antoine-Claude, L’Italie confortable: manuel du touriste, appendice aux voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, Paris, 1841, pag. 173-174.

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