“Paradossalmente nella Città delle Acque, il verde pubblico muore di sete”
L’acqua è indispensabile per la vita, non se ne può fare a meno, è una cosa risaputa. Gli unici a non esserne consapevoli sembrano gli amministratori di Castellammare di Stabia, proprio loro che di acqua a disposizione ne hanno in quantità. Basta farsi un giro per le vie della città per rendersi conto dei disastrosi effetti della sciagurata gestione del verde pubblico che, sommata alla torrida estate 2010, ha causato la morte di una indefinibile quantità di piante, oggi tutte secche per mancanza d’acqua. Qualcuno ironicamente inizia a parlare di “marrone pubblico”, visto che ormai il verde non è più il colore predominante delle piante che “adornano” la città. La scena più desolante, che meglio inquadra questa triste realtà, si osserva proprio sotto le finestre di Palazzo Farnese, le fioriere – che “abbelliscono” il selciato di Piazza Giovanni XXIII – ospitano piante di bosso secche e moribonde che, purtroppo, da mesi non ricevono nessun tipo di cura.
Alcuni esempi espliciti:
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Le uniche fioriere scampate alla crudele sorte sono quelle posizionate agli estremi della piazza, a curare queste piante ci pensa il fioraio all’angolo di via Sarnelli e il proprietario della tabaccheria San Catello.
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Nessun essere vivente merita di fare questa fine, non è poi una gran fatica innaffiare le piante – questo il commento dei commercianti – se solo ci fosse più sensibilità, se solo un dipendente comunale, di buona volontà, si fosse preso l’incarico di dare un po’ d’acqua alle piante oggi la piazza sarebbe sicuramente meno triste. Ad un’analisi più attenta si scoprono diversi punti in città dove le piante sono state salvate da sicura morte dal provvidenziale e volontario intervento dei commercianti.
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Fatto salva la fortuna di queste poche piante, però, il quadro non cambia se facciamo un giro più compiuto in città, ecco a seguire una carrellata di immagini che descrivono le condizioni in cui versa attualmente, il restante verde pubblico cittadino:
Le immagini mostrano e palesano quanta noncuranza ci sia stata da parte di chi dovrebbe organizzare la cura del “verde pubblico”, in mancanza di ciò si spera che una breve pioggia settembrina riesca a migliorare la situazione per evitare che paradossalmente si possa morire di sete nella “Città delle Acque”.
Ferdinando Fontanella
Twitter: @nandofnt