( l’appello del naturalista stabiese Ferdinando Fontanella )
Carissimo visitatore leggi con attenzione, rifletti e se puoi dai anche tu un aiuto. Ciò che sta accadendo in alcune zone sensibili di Castellammare è frutto di un comportamento becero e vergognoso, che mortifica fin dentro l’animo chi ama realmente la nostra cara Città. Quello che leggerai a seguire non è il solito appello politico… ma la segnalazione di un semplice cittadino, Ferdinando Fontanella, che nel suo quotidiano vivere e con il suo appassionato operato da naturalista, onora Castellammare e tutti noi stabiesi…
Caro Maurizio e cari Liberi Ricercatori, vi scrivo per condividere con voi tutti lo sdegno e il disgusto che provo nel constatare il misero stato in cui versa il parco del palazzo reale di Quisisana. Purtroppo la nostra amata Castellammare è affetta da una grave malattia, il cui sintomo più evidente è l’indifferenza e l’apatia dei suoi abitanti. Una malattia che debilita e distrugge e che alla fine ci condurrà alla morte. Non mi riferisco certo al decesso fisico degli apatici stabiesi, ma alla fine della nostra identità, della nostra storia, della nostra Stabia.
A Quisisana (ma questo vale anche per la Villa Comunale, la baia di Pozzano, il rione “Spiaggia”, la foce del Fiume Sarno, il Centro Antico, e tutti i luoghi simbolo della città) si manifesta evidente, come la tumescenza di un cancro maligno, questa malattia che ci affligge e ci consuma. Frotte di stabiesi affollano il parco di secolari Castagni in un contesto di assoluto degrado, bivaccano sui miseri tavolini da pic-nic immersi in un mare di rifiuti, entrano con le macchine fin dentro al bosco, sporcano, devastano, offendono la storia e la natura di questo luogo ameno, che dovrebbe essere il simbolo della nostra cultura e del nostro saper vivere civile.
Le istituzioni cittadine, i custodi del bene pubblico, dove sono, cosa fanno, chi sono? Sono stati contagiati anche loro dal morbo!?
Come spiegare altrimenti questo assurdo andazzo del vivere quotidiano a Castellammare?
Solo una malattia debilitante, che distrugge il nostro senso civico, la nostra memoria storica, l’amore innato per la natura, che ci rende incapaci di indignarci per il soffocante “fetore” della quotidianità che ci circonda, che ci fa sentire a nostro agio tra i rifiuti, la puzza, la malavita, può spiegare l’attuale stato delle cose.
Mi chiedo se una cura esiste, in poche parole Castellammare ha ancora una speranza reale di una vita normale o è condannata all’oblio?
Chi può aiutare questa città e i suoi sventurati abitanti?
Se qualcuno conosce la cura, per favore può aiutarci!?
Un caro saluto a tutti voi. Il vostro naturalista e amico, Ferdinando Fontanella.