A te che accedi in questo luogo
In questo luogo sacro,
l’uomo saggio ha custodito
antiche memorie
di terre vicine e lontane.
Non chiedo chi tu sia,
non m’ importa,
dottore, signore
o semplice viandante!
Io ti accolgo con tutto il mio cuore
e ti chiedo solo rispetto e amore,
per questi segni scolpiti dal tempo,
affinché, i nostri posteri,
possano riscoprire le loro radici,
e con la speranza che
ogni cosa, ogni parola,
il visibile e l’invisibile,
possa riflettere la luce di Dio!
( Castellammare di Stabia, Chiesa dell’Oratorio, Museo Diocesano, 5 agosto 2008 )
* * *
Alla mia Città, terra dolce e generosa
Regalami la mia dignità,
il mio sorriso,
il mio mare rubato,
il mio cielo.
Quell’abbraccio col fuoco,
con l’aria , col vento!
I tuoi mormorii al chiaro di luna.
Porta via il tuo tormento,
come gabbiani impauriti che volano basso,
mentre l’onda s’increspa!
Tu sei come mia madre,
un ricamo prezioso,
un libro aperto,
una conchiglia,
una rosa!
Tu sei terra dolce e generosa!
Regalami la mia dignità,
le tue meraviglie,
i tuoi slarghi,
i tuoi silenzi,
i tuoi arcani ricordi.
I tuoi giardini incantati!
Le tue ombre dei platani color argento!
Regalami la mia dignità,
il mio sorriso,
il mio mare rubato,
il mio cielo.
Castellammare di Stabia, 26 agosto 2008