Don Catello Castellano
di Giuseppe Zingone
Premessa
“Mi dispiace notare che tra gli Stabiesi illustri manchi la figura del Monsignor Catello Castellano tra i tanti episodi della sua vita va ricordato l’encomio nel libro del generale A. Diaz durante la grande guerra l’allora sac. Castellano si fece togliere senza anestesia lembi di carme dal braccio per guarire la gamba di un soldato.
Altresì va ricordata l’opera svolta durante l’epidemia di spagnola il comune regalò al sacerdote un orologio d’oro con dedica.
Il Monsignor Castellano era stato insignito dell’onorificenza di commendatore e grand’ufficiale dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. E potrei continuare. Così scriveva il Signor Petruzzellis Giuseppe attraverso la nostra rubrica Personaggi Stabiesi il 14/07/2024.Alla quale rispondemmo in data 16 luglio, il seguente testo:
“Continui pure gentile signor Petruzzellis…. Sa, non siamo tuttologi e umanamente parlando, qualcosa può anche sfuggire, la vita è breve, molto breve! Ma vorrei fare di più…. Se ne ha voglia mi contatti alla mia mail.
Qualora il suo tempo sia prezioso quanto il nostro, saremo lieti di ricevere un suo scritto corredato da documentazione e immagine (magari) da pubblicare a suo nome. Nulla di più semplice e se ha altre storie da raccontare con calma faremo tutto. Saluti Giuseppe Zingone“.
Purtroppo come spesso accade, molte mail finiscono nello “spam“, sia di chi ci contatta, sia di chi risponde, ma il Signor Giuseppe Petruzzellis, non ci ha più scritto e poi?…..
E poi, abbiamo iniziato a cercare.
La vita
Catello Castellano nasce a Castellammare di Stabia il 14 settembre 1876, da Michele Castellano e Marianna Ruffo in via Marina.1Lo stesso documento riporta in nota a sinistra l’anno della morte 19 aprile 1964.
Il suo nome, compare in un documento del 1913 su il Popolo Romano: “Con Regio decreto, in data data 27 marzo u.s., in corso di registrazione, i seguenti giovani borghesi e sottoufficiali del C.R.E. sono stati nominati sottotenenti commissari nella r. marina:
Castellano Catello, Zilli Enrico, Tellarini Archimede Zeppegno Giovanni, Faggioni Manrico, De Luca Vittorio, Pollastrello Angelo, Guardabassi Spartaco Bellini Umberto, Grassi Aldo, Levi di Leon Guido, De Filippis Arnaldo, Parenti Enrico, Veratti Olindo.
Nella stessa pagina sotto la voce: Corpo di Commissario, “I seguenti sottotenenti di nuova nomina sono destinati come appresso: Castellano Catello, Napoli, direz. di comm. – De Luca Vittorio id. ecc”.2
Sul Popolo Romano di venerdì 30 maggio 1913: Corpo di Commissario, “Sottotenente Castellano Catello, destinato a Castellammare, Sottodirezione artig. e arm. (temporaneamente).[3 Il Popolo Romano, anno XLI, 30 maggio 1913, pag. 5.]
I Generosi un Vescovo e un Cappellano
“Un bell’atto del vescovo di Crema è stato rivelato da un comunicato della presidenza della Croce Rossa, che dice: Tempo fa, nell’Ospedale della Croce Rossa di Crema si ammalò di febbre tifoidea il cappellano di ruolo, il quale era, come tutti, zelantissimo nella pietà del suo ministero. E chi lo ha sostituito? Lo stesso vescovo di Crema, monsignor Minoretti.
Così che da più di un mese la più alta autorità religiosa della città assiste giorno e notte, umilmente, gli infermi, supplendo il suo inferiore con un fervore veramente commovente.
Il soldato Ballarino Giuseppe, nel tagliare i reticolati nemici, riportò lunghe ferite laceranti alla gamba destra. Ricoverato a Napoli, all’Ospedale Carminiello della Croce Rossa, stette lungo tempo, senza che le ferite si rimarginassero.
I medici, allora, riconobbero la necessità di fare al Ballarino un innesto di pelle umana; e poiché egli non era in condizioni fisiche tali da farsi asportare da un braccio parte della sua cute, si offrì il tenente cappellano dell’Ospedale, don Catello Castellano di Castellammare di Stabia, al quale furono tolti quattordici lembi di pelle dal braccio sinistro”.3

Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia4
Altre notizie
Nel 1926, lo ritroviamo in uno splendido articolo articolo di Nino Salvaneschi, Un Grande mutilato della vita,: “Sulla porta dell’Istituto, il segretario don Catello Castellano, ex cappellano militare dalla parlata calda e aperta, con la Madre superiore Suora Sabina, erano ad attendermi per condurmi presto all’officina dell’eccezionale lavoratore dalle mani sapientissime (Eugenio Malossi).
Bisogna far presto – mi dice sorridendo don Catello. – II Malossi, stasera esce con la sua guida. E’ invitato a pranzo da amici suoi e aspetta la sua visita con impazienza. Si prepari ad intervistarlo…”.5
Don Catello Castellano si reca da Gemito
Nel 1929, Il grande scultore napoletano Vincenzo Gemito, chiede del nostro don Catello Castellano, al suo capezzale prima di morire: “Il più bel giorno – (Gemito) Disse: Desidero un sacerdote: E disse il nome del ministro di Dio che desiderava: Don Catello Castellano il cappellano dei Balilla. Il sacerdote si trattenne alcuni minuti col Maestro, poi si allontanò per tornare più tardi per amministrare a colui che si apprestava alla morte, la fonte della vita eterna.
Vincenzo Gemito volle ancora rimanere con Don Castellano e quando il prete andò via, si fece dare una foto della Madonna di don Placido che tenne nelle mani fino all’ora estrema“. –6
Per quel che concerne ciò che dice il signor Petruzzelis: “encomio nel libro del generale A. Diaz”, Purtroppo non abbiamo trovato nulla, se non questo lavoro di Niccolò Lucarelli: Giuseppe Castellano, firmò, a nome dell’Italia, l’Armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943, che sancì la cessazione delle ostilità tra l’Italia e le potenze alleate.
Un Giuseppe Castellano dunque e non Catello.7Ma si tratta di un altro Castellano e di un’altra guerra.
“Nel 1945, il Vescovo di Castellammare di Stabia, Mons. Federico Emanuel, istituisce la sezione Diocesana della P.C. A., la Pontificia Commissione di Assistenza, nominando Presidente don Catello Castellano“. Nel 1945 erano ben 132, i Refettori del Papa, funzionanti nelle varie diocesi delle dell’Italia Centrale, Meridionale ed Insulare.8
Monsignor Catello Castellano e il Papa
Il 10 gennaio 1959, Papa Giovanni XXIII, nomina insieme a tanti altri, Monsignor Catello Castellano, Cameriere segreto soprannumerario di Sua Santità.9
Sull’Unità del 15 ottobre 1959, si legge:

L’Unità 1959, Mons. Castellano10
Dai nostri ebook
Tra i nostri Stabiaebook, c’è però una sua biografia nel libro di: Carlo Schizzo, Castellammare di Stabia, Itinerario turistico culturale. Il cui estratto inseriamo qui per una più agile lettura e per completezza dei dati.

Carlo Schizzo, Castellammare di Stabia11
Articolo terminato il 02/02/2025
Note:
- Anagrafe del Comune di Castellammare di Stabia, anno 1876, nascite, numero d’ordine 889.
- Il Popolo Romano, Anno XLI, numero 99, 11 aprile 1913, pag. 3.
- La Domenica del Corriere, 12-19 novembre 1916.
- Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, del 1917-07-21 n. 172, pag. 3331, Castellano Catello sacerdote.
- La Tribuna, Un Grande mutilato della vita, 8 dicembre 1926, pag.3.
- La Stampa, Vincenzo Gemito 2 marzo 1929, pag.3.
- Giuseppe Castellano, nacque a Prato il 12 settembre 1893, figlio di un Capitano del Regio Esercito di origini siciliane, la cui compagnia d’artiglieria era di stanza presso il Castello dell’Imperatore.
- L’Osservatore Romano della Domenica, Pontificia Commissione Assistenza, 8 aprile 1945, pag. 3.
- Acta Apostolicae Sedis, Commentarium Officiale, An. et vol. LI, 11-25 Aprilis 1959, (Ser. III, v. I) – N. 4-5, pag. 231.
- L’Unità, Giovedì 15 ottobre 1959, pag.2
- Carlo Schizzo, Castellammare di Stabia, itinerario artistico culturale, Aldo Fiory, Gennaio 1971, pag. 29-30.