articolo del dott. Tullio Pesola
Con il cambio di stagione e l’inizio dei primi freddi siamo consapevoli che è facile ritrovarsi colpiti da disturbi alle vie respiratorie che, quando non costringono proprio a letto, rendono perlomeno difficoltoso condurre le normali attività quotidiane. E’ il caso, ad esempio, della tosse secca, particolarmente fastidiosa, perché caratterizzata dall’assenza di catarro da espettorare e spesso accompagnata da bruciori o senso di occlusione alla gola. Allora, per alleviarne il fastidio, interrompiamo i nostri comportamenti poco appropriati come fumare, bere alcool o mangiare in modo pesante e proviamo a consultare il nostro medico, perché ci riporti al più presto al nostro quotidiano.
Qualche anno fa, però, per tale problema un solo rimedio si rivelava effettivamente valido: le “caramelle di sciuscella” della Ditta Carrese, rinomata Pasticceria, nonché affermato e premiato Biscottificio della nostra Città.
E per i dipendenti di tale Ditta era come se fosse un rito osservare minuziosamente i canoni di lavorazione indicati da don Mariano per le sue creazioni e fin’anche per le “caramelle di sciuscella”.
Occorreva privare le carrube dei semi e tagliarle a pezzi piccoli, che andavano messi in un pentolino insieme al miele. Il composto veniva, poi, messo sul fuoco (fiamma bassa) e si mescolava continuamente, fino ad ottenere un impasto caramellato ed omogeneo. A questo punto si toglieva il pentolino dal fuoco e si versava il tutto su un piano di marmo sul quale si era precedentemente lasciato cadere un filo d’olio opportunamente disteso per una superficie poco più superiore a quella occorrente per il composto. Servendosi di una spatola, si formava uno strato dello spessore di circa 1 centimetro. A questo punto, prima che si raffreddasse completamente, occorreva tagliare il tutto in piccoli quadretti. Erano queste le “caramelle di sciuscella” che potevano essere conservate a lungo in barattoli di vetro e che, oltre ad essere una delizia completamente naturale, si rivelavano efficacissime in caso di tosse o mal di gola.
‘E caramell’ ‘e sciuscella
(poesia del dott. Tullio Pesola)
Il negozio di Carrese
se truvava ‘mmiez’ ‘a Pace;
vant’ e orgoglio ‘e stu paese,
di gran cose era capace.
Produceva dei biscotti
favolosi, artigianali,
che arricchivano i salotti
in maniera eccezionale!
Elegant’ int’ ‘a vetrina,
tra zuppette e pasticciotti,
primeggiav’ ‘a cassatina,
pien di crema di ricotta.
‘Mmiez’ a tanti cose belle
si vedevano al bancone
‘e buccacci’ ‘e caramelle,
franfellicch’ e bamboloni.
Ma ‘o cchiù bell’ ‘e tutti quanti
conteneva caramelle
giallo oro, luccicanti,
fatt’ ‘e mèle* cu ‘e sciuscelle**.
Don Mariano, grande artista,
col suo fare genïale
e con tocco d’erborista
rasentò il celestiale.
I suoi uomini nel miele
spezzettavan’ ‘e sciuscelle,
che po’il fuoco trasformava
in impasto fine e bello.
A miracol’ avvenuto,
si svuotava il pentolino
del prezioso contenuto
sopra un marmo liscio e fino.
Si voltava, rivoltava,
si stendeva quel composto;
a quadretti si tagliava
e nel vetro poi riposto.
Pe’ chi a toss’ ‘o scatenava
notte e juorno senza sosta,
pe’ chi ‘o sciato l’affannava
cu ‘e dulure dint’ ‘e coste,
nun ce stevano bevande,***
né bastavano decotti,
p’ ‘o bruciore deliranti,
senza forz’ e malridotti.
Tutti, allora, da Carrese
p’accattà sti caramelle
molto note a stu paese,
pecchè fatte cu‘e sciuscelle!
Quatt’ o cinque quadratini
per guarire il cavo orale.
Era chest’ ‘a ‘mmericina,
nu rimmerio**** naturale.
Stu miracol’assai strano,
ma di, certo, grand’ effetto,
lo faceva don Mariano
ca stutav’ ‘o ffuoco ‘mpietto!
Note:
* miele
** carrube
*** le “bevande” erano antichi farmaci opportunamente preparati in farmacia con erbe medicamentose. Si usavano quale terapia per diverse affezioni, previa -naturalmente prescrizione del medico curante.
**** rimedio
dott. Tullio Pesola