Emozioni

Emozioni
di Delfina Ruocco 

Diversi mesi fa è venuto nel mio ufficio un signore per affidarmi una pratica; mi ha formulato quesiti, esposto le sue perplessità, chiesti chiarimenti, ed io, come compete al mio ruolo, ho fornito risposte, dissipato dubbi e cercato di esporre nel modo più chiaro possibile qual era l’iter che la pratica avrebbe dovuto seguire. Soddisfatto della consulenza disse che avrebbe meditato su quanto gli avevo detto e sarebbe tornato da me non appena avesse preso una decisione.
Dopo un paio di settimane è tornato; si poteva dare il via alla pratica. Mentre raccoglievo la documentazione e prendevo gli appunti necessari, cercavo di intrattenere una conversazione. Mi piace farlo; sono una chiacchierona e mi piace che i clienti che si rivolgono a me respirino cordialità, si sentano in buone mani, tranquilli e rilassati.

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Scorcio di Castellammare visto dal Campus ex Salesiani (foto Antonio Cimmino).

Ho scoperto, durante la conversazione, che questo signore è un insegnate in pensione; si è parlato del ruolo degli educatori, della responsabilità che questi hanno nella formazione dei giovani e tra una parola e l’altra è venuto fuori che lui aveva collaborato per anni con i Salesiani, quando avevano ancora il loro Istituto qui a C/mare, e seguiva i ragazzi nella loro crescita anche in attività ludiche, organizzando spettacoli teatrali ecc.
Gli ho detto che mio padre era un ex allievo Salesiano e gli ho nominato parecchie persone che a mia memoria erano amiche di mio padre e così abbiamo scoperto che avevamo parecchie conoscenze in comune. A quel punto mi ha chiesto chi era mio padre. Non conosceva il mio cognome perché nessuno mi conosce come “la signora Ruocco”; per tutti io sono “la signora Delfina” o semplicemente Delfina.
Quando gli ho detto che ero la figlia di “Ciccio” Ruocco ne è rimasto visibilmente compiaciuto: aveva conosciuto mio padre! E’ stato emozionante anche per me; quando non hai più i genitori ti sembra di riaverli accanto anche attraverso il ricordo di chi li ha conosciuti.
Fatto sta che dopo qualche giorno è tornato ancora da me per portarmi la documentazione che gli avevo chiesto; ha aperto una cartellina che aveva con sé, c’era una busta bianca con una scritta “Maggio 1988”. L’ha aperta e ha tirato fuori due foto scattate durante un raduno degli ex allievi Salesiani: c’era il mio papà!
Riconoscevo volti a me noti da bambina e gli ho chiesto di ricordarmene i nomi; io ero emozionata e lui era contentissimo di avermi regalato quell’emozione. Gli ho chiesto in prestito le foto per poterle scannerizzare e lui ha acconsentito volentieri. Eccole qui:

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emozioni “Maggio 1988”: raduno ex Allievi Salesiani (in piedi in prima fila con il vestito blu e la cravatta a righe si riconosce Ciccio Ruocco)

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