Filippo e Giggino
di Giuseppe Zingone
Il 28 Dicembre 2016, presenziai per Liberoricercatore ad una serata promossa dalla Pro loco Stabia for You, per la salvaguardia del patrimonio artistico presepiale della Concattedrale di Castellammare. La bellissima serata il cui scopo era il ripristino dei pastori di monsignor Petagna, auspicando una mostra permanente, mi consentì di visitare il piccolo, ma prezioso Museo Diocesano in piazza del Municipio. Mi sentivo un po’ a casa per la presenza di due cari amici Filippo e Giggino.
Il museo diocesano è sorto in ciò che resta dell’antichissima chiesa di San Francesco D’assisi, di cui porto nel cuore la visita all’antico cimitero sottostante. Agli stabiesi questo luogo oggi sconsacrato è noto come Oratorio. Ma parliamo di loro, Filippo e Giggino, questi due personaggi che non esiterei a definire statuari, non hanno mai sconfessato il loro attaccamento al Centro Antico di Castellammare, li conobbi che ero ancora ragazzino, quando la chiesa dell’Oratorio era ancora in funzione e la padrona di casa Immacolatina accoglieva i cittadini stabiesi in occasione della festa di sua figlia adottiva Luciella. Filippo a prima vista bassino vi tende la mano forte sanguigna di cui s’intravedono le vene. E’ un uomo che ha dedicato molto del suo tempo agli altri uno che in mezzo alla strada ci sapeva stare.
Giggino anche nel volto sembra l’opposto di Filippo, pallido ed esile come una foglia, la sua breve vita fu un esempio di carità, non meno di quella di Filippo, scelse per sé il meglio la vita consacrata in giovane età, ne sopportò il peso e agguantò la santità.
Ma vi fu una parentesi negli anni ’90 (dopo la dismissione a luogo di culto della chiesa) in cui i due amici furono temporaneamente ospiti della Parrocchia della Pace, invitati dal Molto Reverendo Don Catello Di Martino e le preziose cure del mai stanco Mario Vanacore.
Sant’Iddio come ho amato Giggino e Filippo, li osservavo nei loro silenzi e mi confidarono le loro vite, così diversi e così simili, nati in epoche diverse ed in luoghi diversi si spensero a pochi anni di distanza l’un dall’altro. Ed a Castellammare e non a Roma continuarono il loro percorso di santità. Non voglio dilungarmi nei ricordi, ma se avete tempo fategli una visita, vi aspettano lì, dove li avevate lasciati ed hanno una parola buona per chi ne ha bisogno e una lunga pausa per chi va sempre di fretta. Saluti!
Articolo pubblicato il 28 Dicembre 2017